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Galileo: il Governo si batterà per sostenere la candidatura di Roma come sede del progetto

Italia


Roma ha le carte in regola per ospitare la sede del progetto di radionavigazione satellitare europeo Galileo e il governo “lavorerà per rinforzare e sostenere la sua candidatura”.

Questo il parere del ministro per le Politiche comunitarie, Emma Bonino espresso nel corso dell’incontro tenuto nella Capitale con il sindaco Walter Veltroni, il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra e l’assessore regionale alla Ricerca, turismo e Innovazione Raffaele Ranucci.

In lizza per ospitare il sistema satellitare a uso civile che dovrebbe affrancare il Vecchio Continente dal Gps americano, anche Atene, Noordwijk in Olanda e Cardiff.

“La battaglia sarà dura – ha quindi aggiunto la Bonino – ma noi abbiamo un progetto fondato e la candidatura di Roma è di grande rilievo”.

 

Il progetto Galileo ha avuto inizio verso la fine degli anni novanta, ma è soltanto negli ultimi tre anni che il processo di realizzazione ha avuto un impulso decisivo e l’Italia ha assunto in esso un ruolo di primo piano: con Finmeccanica si è assicurata uno dei due centri di controllo (GCC), che sarà localizzato al Fucino e sarà responsabile del controllo di missione e di un “Centro di Perfomance”, mentre Alcatel-Alenia Space Italia sarà responsabile dell’integrazione e validazione dell’intero sistema.

 

La Regione Lazio, infine, ha investito 7 milioni di euro in due anni per il ‘Galileo Test Range‘ (GTR) nel territorio reatino, per far si che il sito di Rieti rientri nell’area del Distretto Tecnologico dell’Aerospazio.

A questi fondi si aggiungeranno altri 18 milioni da parte dell’Agenzia spaziale italiana. Perciò, ha aggiunto l’assessore Ranucci, “il territorio laziale è pronto a ospitare non solo l’agenzia ma tutte le varie sperimentazioni”.

 

Il termine per la presentazione delle candidature e’ l’11 ottobre e presumibilmente solo entro l’inizio del 2007 si saprà quale sarà la città prescelta, ma quel che è certo è – come ha sottolineato Enrico Gasbarra – che “L’area romana è per vari motivi tra le più appetibili nel quadro europeo per un progetto del genere”, anche alla luce dei forti investimenti sostenuti dal nostro Paese.

 

Secondo le intenzioni degli amministratori locali, Galileo potrebbe trovare sede nel tecnopolo Tiburtino che, come sottolinea il sindaco Veltroni, “ha le strutture necessarie e un’area già completamente attrezzata”.

 

Si tratta di un progetto molto impegnativo e la strada è in salita – ha concluso la Bonino – “ma il governo è intenzionato a lavorare fin da subito, per rinforzare e sostenere la candidatura di Roma”.

 

Il programma Galileo, con un investimento iniziale di 3,2 miliardi di euro e la promessa di oltre 150 mila posti di lavoro altamente qualificati, rappresenta il più grande progetto infrastrutturale europeo, il primo vero esempio europeo di partnership pubblico-privato su scala continentale.

Esso costituisce inoltre un’opportunità di grande rilievo per l’Europa soprattutto per le sue caratteristiche di infrastruttura globale e per l’importante componente internazionale del suo sviluppo: accordi di cooperazione sono già stati firmati con Cina, Israele, Stati Uniti, Ucraina, India, Marocco e Corea del Sud. Molti altri sono in preparazione.

 

Certo, gli accordi necessari per far partire Galileo sono stati molto più lunghi del previsto e quindi c’è da recuperare il tempo perduto ma, ha più volte assicurato la Commissione europea, entro il 2010 i 30 satelliti della costellazione forniranno un’ottima copertura di tutto il globo terrestre, offrendo una precisione di posizionamento dell’ordine di un metro, nonché il primo sistema di radionavigazione satellitare concepito per usi civili e non militari.

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