La calda estate di Murdoch: dalla Turchia a Telecom Italia, ecco le future mosse del tycoon

di Raffaella Natale |

Europa


Rupert Murdoch

In questa calda e torrida estate, come non si vedeva da anni, c’è qualcuno che continua a smuovere le acque e agitare queste giornate rese altrimenti piatte dall’afa.

Si tratta dell’inarrestabile Rupert Murdoch, il magnate dei media, pronto a trasformare in oro le opportunità del nuovo mondo delle comunicazioni.

Dopo aver portato a casa il successo di MySpace, eccolo lanciato in una nuova avventura, questa volta alla volta della Turchia.

 

L’agenzia turca Anatolia riferisce che il tycoon avrebbe acquisito da Ihlas Yayin Holding il controllo della più grande Tv privata turca, la TGRT.

L’acquisizione sarebbe avvenuta congiuntamente a un partner commerciale, il turco Achmet Erteguen, co-fondatore della casa discografica Atlantic Records.

La cifra pagata dai due soci, per avere il controllo totale della TGRT con il 56,5% delle quote azionarie, sarebbe di 151 milioni di lire turche (circa 75 milioni di euro). La restante parte delle azioni acquisite saranno piazzate sul mercato degli investitori.

 

La partnership con un imprenditore turco è indispensabile perché secondo la legge lcoale i soggetti stranieri non possono detenere oltre il 25% nelle società che operano nel settore media.

 

Ora l’accordo deve passare il vaglio delle competenti Autorità turche. TGR è stata creata nel 1993 ed è stata una delle prime stazioni Tv private in Turchia. Probabilmente sarà rilanciata con un nuovo nome come canale di intrattenimento diretto a un target di pubblico giovanile e femminile.

 

Alcune fonti riferiscono che il magnate australiano non intende fermasi alla Turchia. Pare, infatti, che Murdoch stia lavorando intorno al gruppo Kudelsky, titolare dei sistemi di codifica Nagra e Seca-Mediaguard, recentemente alle prese con problemi di pirateria che hanno determinato un brusco calo dei titoli sui mercati borsistici.

 

In Italia, il tycoon è alle prese con altre voci che riguardano un possibile accordo con il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera.

L’operatore telecom ha confermato trattative in corso con le società di Murdoch sui contenuti.

A riguardo, alcuni giorni fa Tronchetti Provera ha dichiarato: “Penso che troveremo un accordo, noi siamo per gli accordi. Stiamo studiando prodotti per tutte le piattaforme su cui operiamo”.

Precedentemente erano circolate indiscrezioni su un possibile interesse di Murdoch a entrare in Olimpia.  

 

Questo eventuale matrimonio si farà?

 

L’ex Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, evidenzia gli eventuali ostacoli antitrust e lancia una frecciatina velenosa al governo: “Come mai nessuno parla degli annunciati accordi tra Telecom e Murdoch?“.

E spiega: “Si è fatto un gran baccano della presunta posizione dominante di Rai e Mediaset. Si è detto che il Sic, che adesso perfino Calabrò è riuscito a calcolare, non era un buon metodo antitrust nel mondo della televisione e delle telecomunicazioni. E davanti a tali accordi, non si sa ancora di quale dimensione e portata, tra Telecom ed il gigante Murdoch, le belle anime della sinistra che sono attente alle norme antitrust quando c’è Mediaset in campo ma non in altri casi, che cosa hanno da dire in proposito?”.

 

Gasparri ritiene però che sia fisiologica la creazione di grandi gruppi nella competizione planetaria. “Contesto il fatto che per alcuni le regole antitrust vanno applicate solo in taluni casi. Sarà bene capire – continua Gasparri – prima di formulare un giudizio definitivo, la portata degli eventuali accordi tra Telecom Italia e Murdoch, ma credo – conclude – che sia bene augurarci che nel nostro mercato, oltre a tanti operatori internazionali, continuino ad agire alcuni grandi gruppi italiani nel campo della televisione e delle telecomunicazioni”.

 

Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, si è voluto soffermare su questa possibile intesa, soprattutto in riferimento alle affermazioni del presidente dell’Agcom che nella Relazione annuale ha parlato di duopolio congiunto fra la Tv privata e la Rai.

Confalonieri ha commentato: “Rai e Mediaset sono delle pulci in confronto a colossi quali Rupert Murdoch e Telecom di cui si parla in questi giorni in vista di una possibile fusione o alleanza”. Il presidente ha ricordato come “…l’eventuale alleanza fra Murdoch e Telecom rappresenti un fatturato che si aggira sui 30 miliardi di euro, una cifra ben superiore ai 6 miliardi di Rai e Mediaset insieme”.

Secondo Confalonieri il digitale comunque “moltiplica le possibilità ed è quindi di per sé un elemento di pluralismo”.

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