Radio: ascolti in crescita grazie alle nuove tecnologie. Mp3 e Web i nuovi canali di fruizione

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NCP Ricerche

Gli italiani riscoprono la Radio, e lo fanno scegliendo il digitale e le nuove tecnologie: ad oggi questi ultimi sono quasi 18 milioni, con un incremento di oltre 2,5 milioni rispetto al 2005.

E’ quanto emerge dai dati della ricerca Le fonti alternative di ascolto della radio in Italia, realizzata da NCP Ricerche (gruppo Finelco) e focalizzata sulle nuove tecnologie (DAB, Web, Rete mobile, satellite, lettore cd portatile o mp3) in grado di offrire prestazioni elevate nella fruizione di servizi radiofonici e contenuti musicali.

Giunta alla sua terza edizione, lo studio mette in luce la crescita generale degli ascolti (+15%) evidenzia la marcata preferenza degli utenti per i lettori mp3, il cui utilizzo è cresciuto del 67% rispetto allo scorso anno, con un trend positivo che ne conferma la diffusione esponenziale. 
Sul totale degli utenti, ben il  62% è un ‘neofita’ del digitale, utilizzando tali dispositivi da meno di un anno. Secondo NCP, a fare la differenza è, oltre alla maggiore qualità dell’audio, anche la versatilità dell’apparecchio e la sua facile trasportabilità. 
 
Ad oggi, gli indici di penetrazione dei player digitali tanto amati dai giovani hanno eguagliato quelli dei più tradizionali lettori cd portatili. Anzi, proprio questi ultimi hanno registrato nel 2006 un trend negativo ed un significativo calo negli utilizzi.

Buone performance anche per l’ascolto radiofonico via Internet, che si rivolge al web per seguire online le proprie emittenti preferite in FM (nel 60% dei casi), ragion per cui la classifica delle radio più gettonate non si discosta da quelle tradizionali. In testa, Radio Deejay, Radio 105, RTL e RDS.

Crescita modesta per i due canali di fruizione satellite e cellulare. Quest’ultimo, in particolare, dopo il boom iniziale sta ora vivendo una congiuntura poco favorevole, anche a causa del timore di eventuali problemi connessi alla durata delle batterie dei dispositivi mobili e alla qualità dell’audio. 

Apripista per l’elaborazione di studi analoghi anche in altri Paesi europei, la ricerca getta una luce su uno scenario in forte evoluzione, valutando il trend triennale sugli sviluppi di un settore che, grazie alle nuove tecnologie, rivela solide e, per certi versi, inaspettate, potenzialità. A dare la svolta, le tecnologie digitali.

Ad oggi, infatti, la radio è uno di quei pochi canali che, nonostante gli sforzi dei player e un un discreto avvio, non è riuscito a compiere il grande balzo. La digitalizzazione dei contenuti e le nuove tecnologie di fruizione potrebbero infatti contribuire a dare nuova linfa al settore radiofonico incrementando l’accesso a contenuti più completi e di appeal. 
Non solo, le nuove tecnologie sembrano finalmente in gradi di fornire la molla per l’elaborazione di nuovi modelli di business, più in linea con le esigenze di un mercato dinamico e convergente come quello dei new media. 

Se la radio non scommette seriamente sul digitale, i rischi a lungo termine potrebbero essere rilevanti. E se non saranno i broadcaster a farlo di certo gli altri player non staranno con le mani in mano.

In Italia, NCP Ricerche è stata la prima società a monitorare, fin dal 2004, il fenomeno dell’ascolto della radio attraverso fonti alternative. La prima edizione dello studio è stata presentata nel corso del convegno Audiradio di Santa Margherita Ligure del 2004, la seconda al convegno NAB di Atene 2005 e l’ultima sarà illustrata alla comunità internazionale il prossimo a Roma.
 
La ricerca è stata effettuate su un campione di 1600 persone, rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per sesso, età (11-54 anni), area geografica e ampiezza centri. Le interviste sono state realizzate tra il 6 e il 19 maggio 2006.

La ricerca: Le fonti alternative di ascolto della radio in Italia