Città sempre più digitali. Magnolfi: ‘Nelle prossime leggi finanziarie, meccanismi premianti per le PA impegnate in Innovazione’

di Raffaella Natale |

9° Rapporto sulle Città digitali

Italia


eGovernment

A che punto è l’innovazione tecnologica nell’amministrazione pubblica italiana a livello territoriale? Risponde il 9° Rapporto sulle Città digitali, realizzato da Rur in collaborazione con il Censis, e per conto del Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella PA, offendo un quadro molto dettagliato dell’evoluzione dell’eGovernment in Italia.

Il Rapporto è stato presentato da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, dopo un’introduzione di Giuseppe De Rita. Ha concluso i lavori della giornata Luigi Nicolais, Ministro per le riforme e le innovazioni nella PA.

Nella seconda parte della mattinata, si è svolto un workshop, coordinato da Gianni Dominici del Censis, con alcuni Assessori comunali, provinciali e regionali per valutare i processi in atto che stimolano le esperienze di telematica locale.

 

Il Rapporto mette in evidenza alcune differenze tra servizi online trainanti, come il pagamento delle tasse, e la debolezza dell’informatizzazione del sistema sanitario. A riguardo, il Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella PA, Luigi Nicolais, ha condiviso l’analisi del Censis e la necessità di intervenire.

“Riusciremo ad avere dei veri risultati nell’informatizzazione solo quando completeremo il progetto per semplificare l’operatività della PA, quanto alla sanità – ha riferito Nicolais con il Ministro per la Salute, Livia Turco – abbiamo messo insieme un gruppo forte per questo settore perché con l’informatizzazione possiamo riuscire a ridurre i costi”.

 

“La pubblica amministrazione – ha sottolineato Giuseppe Roma direttore generale del Censis – sta facendo passi importanti, ma c’è una stratificazione cinquantennale di burocrazia che opprime i cittadini. Siamo di fronte a macigni rispetto ai quali gli sforzi di informatizzazione rischiano di diventare solo un corpo estraneo”.

 

Il Rapporto ha analizzato 500 siti istituzionali (20 Regioni, 102 Province, 103 Comuni capoluogo di provincia, 92 Comuni sopra e 183 sotto i 40mila abitanti) ed emerge una maggiore disponibilità di prestazioni telematiche e una maggiore integrazione fra le stesse.

I servizi transattivi più diffusi riguardano il pagamento di tributi: il 23,3% dei comuni capoluogo e il 5,5% dei Comuni più piccoli rende possibile il pagamento delle imposte online. Il 36,9% dei Comuni capoluogo copre ogni settore di possibile interesse del cittadino con contenuti di livello almeno informativo.

 

Siti istituzionali che aderiscono o promuovono portali territoriali sono presenti in 10 Regioni italiane, nel 25,5% nelle Province e nel 21,6% dei Comuni capoluogo. Il 30,4% dei Comuni usa in questi portali per costruire reti più ampie, soprattutto con altri Comuni: il 72,5% dedica spazio online a sezioni dedicate ad altri Comuni o alla presentazione di progetti di cooperazione.

Pubblicano comunicati stampa l’85,4% dei Comuni capoluogo, l’84,3% delle Province, 19 Regioni su 20. Vengono aggiornati quotidianamente quasi tutti i siti regionali e più del 60% dei siti di Province e Comuni capoluogo.

 

Le FAQ (Frequently Asked Questions) sono nelle home page di 12 Regioni, e in più del 20% di siti provinciali e delle città capoluogo. Se prima era solo intorno al 40% la percentuale di Province e Comuni capoluogo che dedicavano spazio alla descrizione approfondita delle competenze e finalità delle strutture amministrative, oggi questa percentuale supera abbondantemente il 70%, mentre raggiunge quasi il 50% nei Comuni con più di 40 mila abitanti e quasi il 38,8% negli altri Comuni analizzati.

 

Superando una resistenza presente in passato, più del 70% nei Comuni capoluogo diffonde indirizzi email del personale amministrativo, come quasi l’80% delle Province e l’85% delle Regioni. Oltre il 70% delle Regioni hanno l’Urp online, sebbene ancora nella metà dei casi limitata a una sola pagina informativa. La comunicazione di tipo politico sui siti della PA italiana trova come già in passato ampio spazio. C’è una crescita anche nella tendenza ad aggiornare e rendere trasparente l’attività quotidiana dei vertici politici: sono 17 le Regioni che pubblicano le delibere di giunta, 15 delle quali le pubblicano in versione integrale. Delibere di giunta sono presenti integralmente nel 35,2% dei siti provinciali (che comunque danno informazioni in diversa misura delle delibere in oltre il 60% dei casi).

 

Accanto alla diffusione dell’ eGov, l’Istituto di studi sottolinea però due contraddizioni che riguardano rispettivamente le pubbliche amministrazioni da una parte e i cittadini dall’altra.

“La prima contraddizione – si legge nel Rapporto – è tra l’impegno profuso da parte delle PA locali nella realizzazione di servizi online e la loro reale offerta per molti versi sporadica e sperimentale. La seconda contraddizione che riguarda gli utenti vede da un lato forti aspettative e dall’altro una risposta tuttora debole nel momento concreto della fruizione dei servizi”.

 

Nel rating dei siti, quello della Regione Liguria è il miglior sito regionale, parte di un “triangolo della qualità” con i siti di Emilia Romagna e Toscana, ma quest’anno si aggiunge il Piemonte in crescita. I Comuni di Bologna e Torino sono come sempre ai vertici del rating dei Comuni capoluogo; tra i primi sono presenti degli outsider: i siti dei Comuni di Prato, Genova, Sesto San Giovanni, Empoli, Senigallia, Carpi. Tra le Province, ai primi posti: Bologna, Milano, Bergamo, Ferrara e Bolzano.

 

Il Comune di Bologna con il portale Iperbole guadagna 84 punti e si piazza al primo posto nella classifica dei i siti web dei Comuni italiani redatta da Censis.

Il primato è dovuto alla qualità dei contenuti istituzionali e della trasparenza grazie alle iniziative di comunicazione a due vie e di eDemocracy, così come è in prima fila nell’indice dedicato alla cooperazione con altri enti.

 

Ha inciso, sul punteggio  finale  del  sito,  il valore di ‘stabilità’ che premia chi, nel tempo, ha mantenuto posizioni elevate all’interno della classifica.

Così ha commentato questo significativo risultato l’Assessore alla Salute e Comunicazione  del  Comune  di  Bologna,  Giuseppe Paruolo: “Non è solo un riconoscimento alla storia della nostra città, da sempre in prima fila sul tema delle nuove tecnologie, ma anche a un presente che ci vede oggi molto attenti a  sintonizzarci sul futuro. Voglio ringraziare tutti quanti hanno reso  possibile questo risultato, con capacità e dedizione. In più voglio dire che non siamo appagati: anzi, siamo e ci sentiamo appena all’inizio di un cammino di cui vogliamo continuare a essere protagonisti”.

 

Il Comune di Roma si colloca sesta nella speciale classifica dedicata ai siti Internet dei centri urbani.

L’Assessore alle Politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità del Comune di Roma, Mariella Gramaglia, parlando alla presentazione del Rapporto, ha ribadito la necessità di definire “una soluzione semplice per la gestione dell’identificazione dei cittadini nell’accesso ai servizi online, da utilizzare fino alla piena diffusione della carta d’identità elettronica, sulla quale il nuovo Governo ha mostrato di volersi impegnare con forza”.

La Gramaglia ha sostenuto anche la proposta del Sottosegretario Beatrice Magnolfi di inserire “nelle prossime leggi finanziarie meccanismi premianti, anche sul piano economico, per le amministrazioni e per gli uffici che si dimostrano concretamente impegnati nell’Innovazione e la semplificazione”.

Lo stesso Rapporto Città Digitali, ha fatto notare Gramaglia, “oltre a fornire un utile strumento di conoscenza, dimostra che esistono metriche utilizzabili per valutare il maggiore o minore grado di Innovazione”.

 

Intanto, nell’audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato, il Ministro Nicolais annuncia una nuova Commissione ‘orizzontale’ per la semplificazione amministrativa.

Sarà quella che nascerà presso la presidenza del Consiglio e che riguarderà più Ministeri: Funziona Pubblica, Sviluppo Economico, Sanità ed Economia.

“Abbiamo eliminato una Commissione di esperti che era molto costosa – ha detto – ora stiamo ricostituendo un’altra Commissione presso la Presidenza del Consiglio di cui farà parte il mio ministero ma non solo”.

“Quello della semplificazione è, infatti, un tema ‘orizzontale’ – ha spiegato il Ministro – che riguarda molti ministeri e non solo quello della pubblica amministrazione”.

Riguardo ai punti cardine del programma del dicastero, Nicolais ha quindi aggiunto di stare preparando “un piano operativo che sarà pronto a inizio settembre con obiettivi misurabili” e tangibili.

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