Roaming: la Commissione fissa i tetti massimi per le tariffe. La GSMA protesta

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Commissione Ue

“Negli ultimi anni, malgrado i ripetuti avvertimenti indirizzati al settore, le tariffe del roaming internazionale sono rimaste a livelli elevati che non possono essere considerati normali: è dunque tempo che l’Europa agisca”. Parola di Viviane Reding.

E l’Europa ha agito, con meno vigore di quanto il Commissario ai media e alla società dell’informazione avrebbe voluto, ma ha finalmente dato il via libera al nuovo regolamento che fissa tetti massimi alle tariffe del roaming. Un provvedimento inseguito con forza dalla Reding, ma che ha incontrato non pochi ostacoli sul suo cammino.

 

Partita con l’appoggio di governi e colleghi – tutti inizialmente compatti nel voler mettere un freno ai costi eccessivi del servizio – la Reding ha subito nelle ultime settimane molte pressioni e ha dovuto in parte rivedere le sue posizioni, soprattutto in merito ai costi sostenuti dagli utenti quando si trovano all’estero e ricevono una telefonata.

La Reding avrebbe voluto abbattere totalmente questi costi partendo dal presupposto che chi riceve una telefonata non può essere penalizzato per un atto di cui non è responsabile, ma così non sarà.

 

Certo, se il Parlamento e il Consiglio approveranno il testo, utilizzare il telefonino quando ci si trova all’estero, per lavoro o vacanza, costerà sicuramente meno – fino al 70% assicura la Ue – ma gli effetti dei tagli non si vedranno prima della prossima estate.

 

Allo stato attuale, le tariffe di roaming al dettaglio sono quasi il quadruplo delle tariffe interne. Per esempio, il prezzo normale di una chiamata locale per un utente italiano si aggira sui 0,10 EUR, ma un utente francese che varca la frontiera italiana dovrà pagare da 0,50 a 1,18 EUR al minuto per effettuare la stessa chiamata locale. Una differenza di prezzo – ha spiegato la Ue – che “non può essere spiegata da una differenza di costi”.

 

Le nuove tariffe al dettaglio proposte dalla Ue si baseranno sulla tariffa di terminazione media nella Ue pari a 12,6 centesimi al minuto: i tre tetti massimi e i prezzi saranno calcolati sulla base della media della tariffa e del prezzo europeo all’ingrosso della terminazione.

Il primo riguarda le chiamate dirette all’interno del paese in cui si trova l’utente – se ci si trova in Germania e si deve chiamare un taxi, ad esempio – e prevede l’applicazione di una tariffa doppia rispetto alla tariffa media Ue più il 30%: in sostanza si pagherà all’incirca 33 centesimi di euro al minuto.

Nel caso di telefonate dirette fuori dal Paese in cui ci si trova – se si è in vacanza e si chiama casa – la tariffa sarà il triplo della tariffa media di terminazione Ue, più il 30 per cento: si pagherà circa 50 centesimi al minuto.

 

Il terzo tetto – il più dibattuto – riguarda invece i costi sostenuti da chi si trova all’estero e riceve una chiamata: la risposta non sarà del tutto gratuita come avrebbe voluto la Reding, ma costerà una volta la tariffa media europea più il 30%, quindi all’incirca 16 centesimi di euro.

 

Per le tariffe all’ingrosso è stato invece escluso il sovrapprezzo del 30%.

 

Al di sotto dei tetti stabiliti all’ingrosso e al dettaglio, ha spiegato ancora la Commissione, gli operatori sono “liberi di competere tra loro offrendo servizi di roaming a prezzi competitivi o pacchetti di servizi meno cari, differenziati in funzione della domanda dei consumatori”.

 

Per migliorare la trasparenza delle tariffe di roaming a livello consumer, la Commissione ha infine stabilito che gli operatori di telefonia mobile dovranno fornire ai loro clienti informazioni complete sulle tariffe praticate per il roaming al momento della sottoscrizione del servizio e aggiornarli regolarmente sulle variazioni delle tariffe, mentre le autorità nazionali di regolamentazione avranno anche il compito di monitorare da vicino l’andamento delle tariffe di roaming applicate ai servizi di trasmissione dati come i messaggi SMS e MMS.

 

La questione più spinosa e che ha messo più in difficoltà la Reding ha riguardato i tempi di adozione del regolamento: in base a quanto è stato infine stabilito, per le chiamate ricevute, il limite massimo imposto ai prezzi al dettaglio entrerebbe in vigore il giorno dell’entrata in vigore del nuovo regolamento. Per le chiamate effettuate la riduzione delle tariffe al dettaglio entrerebbe invece in vigore automaticamente dopo una fase transitoria di sei mesi, anche se gli operatori potrebbero anche anticipare gli effetti del regolamento, per approfittare del “vantaggio della prima mossa sul mercato per guadagnare nuovi clienti”, ha spiegato il Commissario.

 

Per il presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso – mediatore fondamentale nella contrapposizione tra la lobby industriale e il Commissario Reding – “Il mercato unico è innanzitutto e soprattutto un mercato per i consumatoriQuesta è un’applicazione pratica del nostro approccio dell’Europa dei risultati. Con la proposta odierna i consumatori potranno pagare tariffe più eque per l’uso dei telefoni cellulari all’interno del mercato unico.”

 

Secondo le stime sono circa 147 milioni (37 milioni di turisti e 110 milioni di imprese) i cittadini che devono pagare fatture di roaming per la telefonia mobile internazionale molto salate.

“Oggi stiamo per far cadere una delle ultime frontiere del mercato interno europeo”, ha aggiunto Viviane Reding, sottolineando che l’80% degli utenti dei servizi di roaming sono imprese e che, dunque, “i costi elevati del roaming pesano soprattutto sulle piccole e medie imprese che svolgono la loro attività nel mercato interno. Il regolamento UE da noi proposto quest’oggi trasformerà il roaming da un onere per i consumatori in un servizio, grazie al quale sia i cittadini che le imprese potranno sfruttare ancora di più i vantaggi dell’accresciuta mobilità nell’Unione europea.”

 

Di tutt’altro avviso, invece, la GSMA – l’associazione degli operatori GSM – che ha definito la proposta della Ue “inutile” dal momento che la competizione sta già producendo sostanziali riduzioni dei costi del roaming, che arriveranno anche al 40%.

 

Nei giorni scorsi, per scampare il pericolo di un intervento regolatorio, la GSMA ha pubblicato un sito comparativo dei prezzi di roaming praticati dagli operatori europei.

 

Anche se la Commissione ha apportato molte modifiche al testo originario, accogliendo i dubbi dell’industria e dei regolatori, la GSMA crede che la proposta rivisitata possa “creare seri danni al mercato roaming europeo e non sia nell’interesse dei consumatori”.

 

Il piano di introdurre rigidi tetti ai prezzi al dettaglio – continua l’associazione – ostacolerà la competizione poiché impedisce agli operatori di offrire pacchetti tariffari innovativi a specifici gruppi di utenti”

 

“L’intervento della Commissione – ha aggiunto il presidente Rob Conway – che pure ha eliminato l’inapplicabile principio dell’home pricing, rappresenta un intervento senza precedenti in un mercato che è già molto competitivo”.

 

“L’industria – ha concluso Conway – sta attuando riduzioni ai prezzi già oggi, molto prima dell’intervento regolatorio”.

Forse dimentica, Conway che è da diversi anni che la Reding esorta gli operatori ad abbassare le tariffe di un servizio molto utile per chi viaggia, sia per lavoro che per piacere, ed è stato solo sotto la minaccia di regolamentazione che le società hanno deciso di avviare una trasformazione che avrebbe potuto e dovuto avvenire anni fa.

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