Instant Meeting. Rafforzare le regole Ue ex ante, per tutelare i new entrant. L’intervento di F. Macaluso (Fastweb)

di di Fabio Macaluso |

L’intervento di Fabio Macaluso, Direttore Ufficio Studi di Fastweb, all’Instant Meeting organizzato dall’Isimm e Key4biz a Roma il 4 luglio 2006

Italia


Fabio Macaluso

Il tema della competitività del mercato italiano è di assoluta attualità. In effetti, il nostro Paese presenta una situazione particolarmente complessa, soprattutto nel campo della telefonia fissa dove Telecom Italia occupa due quote di mercato molto rilevanti: il 95% del comparto degli accessi voce e l’85% del comparto della banda larga.

Rappresentando Fastweb, uno dei grandi operatori europei, vorrei rivolgere un’invocazione nei confronti delle Autorità europee affinché indirizzino gli interventi regolatori a incentivare e tutelare gli investimenti non solo per il mantenimento delle proprie reti ma anche per la realizzazione delle reti di nuova generazione, le cosiddette reti NGN. 
Anche il mercato al dettaglio necessita di regole forti. Le condizioni del mercato italiano, del resto, ci inducono a ritenere che le regole tuttora esistenti siano ancora necessarie, ma non solo: l’Agcom dovrebbe poter disporre di strumenti ancora più adeguati per velocizzare i processi decisionali, in linea con la rapidità dei ritmi evolutivi di un settore tecnologicamente ormai molto avanzato.

In particolare, vorrei analizzare il recente discorso tenuto dal Commissario Viviane Reding in occasione del convegno Bitkom dello scorso 27 giugno, che ha sollevato molti temi di interesse, così come si evince dal testo distribuito e pubblicato sul sito della Commissione. Per quanto alcuni ci lascino perplessi, altri ci sono sembrati molto incoraggianti.

Il primo argomento affrontato dal Commissario riguarda l’ipotesi di un’Autorità unica europea che Adotti un sistema di gestione simile a quello della Banca Centrale e che fornisca l’advise e le istruzioni alle singole Autorità nazionali. Ciò  lascia supporre che tale Regolatore unico possa porre un veto sulle decisioni delle Autorità nazionali esprimendosi sugli eventuali contraddittori tra le stesse Autorità nazionali e quelle europee, con una sorta di indebolimento del quadro regolatore a danno dei nuovi entranti.

Altra indicazione espressa dalla Reding è il raggiungimento di un più elevato grado di competitività nei diversi mercati europei attraverso un loro costante processo di controllo e analisi da parte della Commissione – sottraendo in un certo qual modo questo compito alle Autorità nazionali – al fine di individuare eventuali posizioni dominanti da parte di alcuni operatori e procedere con l’adozione di soluzioni antitrust.

Per quanto riguarda il tema della reti, ed in particolare la separazione strutturale tra l’offerta di servizi e le infrastrutture, vorrei sottolineare che l’unico regolatore europeo a muoversi in questo senso è stato l’Ofcom.
BT Group, infatti, sulla base delle indicazioni del regolatore britannico ha proceduto alla separazione della
propria struttura di rete da quella commerciale.
Noi riteniamo che questo sia uno strumento efficace,  che potrebbe essere guardato come un obiettivo, come ha confermato la stessa Reding, da perseguire per tutti i Paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia.
Tra l’altro, l’incumbent BT ha ricevuto preciso obbligo di rendere interoperabile le proprie reti NGN con quelle dei competitor: ciò garantisce da una lato l’accesso alla rete stessa, dall’altro la possibilità di comunicazione fra reti.

In materia di convergenza – tema a noi caro in quanto operatore che fornisce servizi telefonici, Internet e televisivi – è necessario sottolineare che, ad oggi, le offerte più complete sono rese disponibili proprio da parte dell’operatore maggiore che possiede tutte le reti di servizi, inclusi quelli in mobilità. Per un discorso di ‘simmetria culturale’ si dovrebbe supporre l’introduzione della figura dell’operatore mobile virtuale, in modo da permettere a Fastweb e ad altri operatori di completare la propria offerta di mercato.

Infine, vorrei fare un ultima considerazione sul WiMAX, che tutti sappiamo potrebbe contribuire a colmare il digital divide. In particolare sull’allocazione delle frequenze, che noi riteniamo debbano essere assegnate a livello nazionale, con una procedura comparativa e con degli obblighi di copertura che rendano il servizio quanto più universale possibile.    

(Testo ricavato da trascrizione audio)  

     

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Instant Meeting – Roma, 4 Luglio 2006

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