Come risvegliare domanda e offerta del mercato ICT: la proposta di Federcomin

di di Alberto Tripi - Presidente Federcomin |

Riportiamo di seguito l’intervento di di Alberto Tripi, Presidente Federcomin, al Convegno 'I Seminari sulla strategia di Lisbona' per la presentazione del 4°Rapporto dell’Osservatorio della Società dell’Informazione. Roma, 11 luglio 2006

Italia


Alberto Tripi

Il Seminario odierno rappresenta un’importante occasione per illustrare il contributo che Federcomin e le Associazioni aderenti intendono dare per il rilancio del Paese, suggerendo una serie di obiettivi e di misure possibili i cui destinatari sono le Imprese, le Pubbliche Amministrazioni, i Cittadini.

Riteniamo, infatti, indispensabile avviare una riflessione a tutto campo sulle potenzialità e sul ruolo che le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e i servizi innovativi, che già stanno modificando profondamente il nostro sistema economico-sociale, possono giocare per lo sviluppo futuro del Paese.

Ruolo che va contestualizzato nella complessa evoluzione – comune a tutti i Paesi avanzati – dell’economia manifatturiera che punta in modo crescente sui benefici dell’economia dei servizi, in cui la diffusione di nuove tecnologie e applicazioni ICT e la necessità di professionalità con skills innovativi formeranno un binomio strategico per realizzare un sistema industriale ed economico innovativo.

In Italia c’è una realtà di oltre 100mila imprese che operano nell’ICT, e di altre 650mila che rientrano nel perimetro del Terziario Avanzato.

Stiamo parlando di circa 2,2 milioni di addetti (il 9% del totale degli occupati). Nella sua relazione annuale sull’iniziativa europea i2010, il Commissario Viviane Reding ha evidenziato come le Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni rappresentino il settore più innovativo e a maggiore intensità di ricerca dell’Unione europea, avendo rappresentato il 25% dello sforzo di ricerca totale e il 5,6% del PIL nel periodo 2000-2003.

Le TIC sono inoltre all’origine di almeno il 45% degli incrementi di produttività realizzati dall’Unione nel periodo 2000-2004. Federcomin ritiene, dunque, necessario creare una piattaforma di idee condivise sull’economia dei servizi innovativi e promuoverne la competizione, per attivare le risorse imprenditoriali del Paese e avanzare proposte per una piena realizzazione dei servizi integrati di sistema, con il coordinamento di imprese ed istituzioni.

Queste linee sono coerenti con la strategia di Lisbona che intende portare l’Europa a diventare entro il 2010 un’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica, attraverso riforme strutturali negli ambiti dell’occupazione, dell’innovazione, delle riforme economiche e della coesione sociale e la sostenibilità ambientale.

Per raggiungere l’obiettivo generale è necessario soddisfare una serie di obiettivi settoriali alcuni dei quali esplicitati in termini quantitativi, altri in termini qualitativi, a partire dall’innalzamento del livello della formazione, da quella scolastica e universitaria a quella professionale permanente.

Anche l’Italia deve impegnarsi a intraprendere gli interventi necessari ponendo al centro delle politiche di sviluppo gli obiettivi UE. I parametri del Patto di Stabilità insieme con gli indicatori di Lisbona rappresentano i riferimenti chiari e misurabili dell’efficacia delle azioni da porre in atto per il rilancio del nostro Paese.

L’Innovazione deve diventare un valore e un patrimonio della collettività. Le imprese, le Pubbliche Amministrazioni e i Cittadini hanno il “diritto-dovere” di partecipare allo sviluppo della Società dell’Informazione e della comunicazione, ma servono infrastrutture ed azioni di diffusione e di accompagnamento.

 
Ambiti di interventi e progetti abilitanti. Le proposte

Le proposte Federcomin per lo Sviluppo dell’Innovazione si inseriscono in un necessario contesto di Regole, Ambiti di intervento e Progetti abilitanti con un approccio “matriciale” che permetta una migliore integrazione delle singole iniziative ed un maggior controllo dei risultati attesi.

Il focus per le politiche a favore della Domanda sarà centrato sulle Imprese, le Pubbliche Amministrazione e i cittadini, visti non come consumatori di prodotti innovativi bensì come destinatari-utenti di contenuti e servizi innovativi mentre quello a favore dell’Offerta sarà legato alla promozione degli investimenti in ricerca e innovazione, condotti insieme a collaborazioni universitarie, ovvero alle iniziative in grado di favorire la crescita dimensionale e l’aggregazione delle imprese, soprattutto le piccole, e a quelle per la formazione nelle nuove tecnologie, necessaria a mantenere livelli di competenza e di eccellenza.

Al fine di monitorare i progressi compiuti verso gli obiettivi individuati, andrannodefiniti una serie di indicatori strutturali che forniscano una quantificazione del grado di sviluppo nelle aree di intervento insieme al alcuni indicatori per valutare il contesto economico generale sensibile all’innovazione.

Gli ambiti di intervento

1. Una Sede istituzionale di confronto e di coordinamento per la definizione degli interventi di diffusione delle tecnologie per l’Innovazione nel sistema produttivo. E’ necessario un riferimento per tutte le iniziative di innovazione a carattere operativo con particolare riguardo a quelle rivolte alle PMI. Il sistema Confindustriale, e al suo interno Federcomin in rappresentanza dell’offerta, potranno essere interlocutori utili per realizzare le sinergie necessarie. Particolare importanza potranno avere le iniziative di accompagnamento per gli investimenti delle imprese per i quali sarà necessaria un’azione di guida e tutoraggio nelle fasi di scelta, dimensionamento e realizzazione progettuale.

2. Formazione nella Società. Tra i diritti/doveri del “cittadino digitale” vi è quello relativo al suo percorso formativo. Andrà pertanto promossa e sviluppata una cultura dell’innovazione a livello Paese che interessi tutta la collettività: giovani, lavoratori, donne, anziani, ecc.. Assumono particolare importanza in merito tre ambiti specifici:

  • la formazione degli imprenditori (organizzazione, internazionalizzazione, tecnologie, ecc.) e nelle imprese (competenze professionali, formazione continua, ecc.);

  • la formazione degli insegnanti e degli studenti;

  • la formazione all’interno delle Amministrazioni Pubbliche.

3. eGovernment: Si devono focalizzare gli interventi verso il back office e la qualità in un processo integrato di riorganizzazione e di utilizzo delle tecnologie ICT. Andranno curate la semplificazione, l’integrazione, la cooperazione e la standardizzazione delle procedure, definendo un’Agenda per l’entrata a regime dei servizi online da erogare ai cittadini e alle imprese (alcuni principali servizi e funzioni potranno riguardare il controllo della spesa pubblica, l’unificazione delle Anagrafi, l’e-Health).

Le realizzazioni, i servizi e le forniture alle Pubbliche Amministrazioni dovranno essere affidate alle imprese private secondo principi di concorrenza e criteri di efficienza e competenza, eventualmente nell’ambito di società miste, joint-venture o partnership con società pubbliche, soprattutto a livello locale.

4. Qualificazione dell’Offerta. Sono necessarie azioni di sostegno per una maggiore qualificazione e rafforzamento dell’Offerta (gamma di competenze e capacità d’intervento delle imprese ICT) che, anche sulla base degli stimoli provenienti da un rilancio delle iniziative sul fronte della Domanda, possa soddisfare le aspettative organizzative, tecnologiche e di ricadute sulla efficienza e la produttività riposte nell’innovazione.

A tal fine andranno superati i problemi di eccessiva frammentazione, sottocapitalizzazione e capacità di investimenti in ricerca e sviluppo, complessivamente inadeguata alle sfide competitive.

5. Agevolazioni, incentivi ed altre misure di stimolo per gli investimenti in Innovazione. Vanno individuate nuove forme di intervento da parte dello Stato e delle Regioni che possano andare maggiormente incontro alle esigenze delle imprese. Tra gli aspetti sui quali concentrarsi vi sono la definizione degli obiettivi e dell’impatto degli interventi anche ai fini della loro misurabilità in termini di innovazione organizzativa e tecnologica riguardano ovvero la tempistica finanziaria delle realizzazioni che preveda anche premialità per diversi “livelli” di intervento, eventualmente articolando l’incentivo in parte “fissa”, per agevolare l’investimento del progetto, e parte “variabile”, per premiare i risultati ottenuti.

6. Sistemi di reti e servizi affidabili e sicuri. Per lo sviluppo dei servizi tecnologici avanzati e per la crescita della cultura dell’innovazione in generale è indispensabile l’esistenza di applicazioni ed infrastrutture affidabili sotto il profilo della sicurezza che possano conquistare la fiducia dei cittadini, delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. E’ necessario intervenire sia sul fronte normativo che con misure destinate alle diverse tipologie di utenza, anche con il coinvolgimento delle Associazioni e delle imprese del settore, al fine di adottare strumenti efficaci ed attuabili.

7. Comunicazione dell’innovazione e Informazione. Il processo di “trasferimento” dell’innovazione non è separabile dalla comunicazione dell’innovazione stessa, anzi ne rappresenta un aspetto costitutivo. La diffusione di nuovi prodotti-servizi è sempre legata alla capacità degli utenti/consumatori di comprenderne il valore d’uso e di acquisirne le logiche e le modalità di funzionamento e bisogna avvicinare il cittadino/lavoratore alla tecnologia e non viceversa.
Si sottolineano le esigenze delle imprese, alle quali i nuovi scenari competitivi impongono una crescente attenzione verso i temi dell’innovazione e della qualità ed un impegno nella conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. L’informazione e la formazione sulle opportunità offerte dall’ICT deve allora essere indirizzata ad imprenditori e manager, i destinatari principali delle azioni di promozione e di sensibilizzazione, offrendo loro strumenti concreti e flessibili per valutare e comprendere le applicazioni ed i servizi innovativi che possono essere introdotti con le tecnologie digitali nei processi organizzativi, produttivi e gestionali delle loro aziende.

I progetti abilitanti

1. Diffusione della Banda Larga. Lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche e dei servizi, tradizionali ed avanzati, attraverso reti wired o wireless per le imprese, per le PP.AA. e per i cittadini richiederà, da una parte, di porre l’attenzione sugli standard e sulla regolamentazione per consentire adeguati livelli di convergenza tra le diverse piattaforme tecnologiche esistenti e, dall’altra, di rafforzare gli impegni verso l’estensione della copertura a larga banda anche considerando opportuni livelli di qualità. La revisione della Direttiva “TV senza frontiere” e del “Pacchetto telecom” saranno l’occasione per trovare un equilibrio tra interessi ed opportunità.
Dovranno essere delineati chiaramente gli ambiti di intervento dello Stato e degli Enti Locali per favorire un uso efficiente delle risorse disponibili all’interno di un processo di concertazione e di coesione di sistema, sia negli scopi, sia nei metodi di intervento, tra tutti gli attori interessati all’interno della Pubblica Amministrazione Centrale, degli Enti Locali, degli operatori, dei fornitori di servizi e di tecnologie.

2. Sviluppo del mercato dei Contenuti Digitali. Sono necessari nuovi strumenti per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta, anche in relazione alle esigenze e alle propensioni dei consumatori. Una “sede di contrattazione” innovativa dei diritti digitali musicali, cinematografici ed audiovisivi potrebbe dare forte impulso alla distribuzione e al consumo dei contenuti digitali attraverso i nuovi media.
Security, Privacy, Trust, Confidence sono le parole chiave per il bilanciamento di libertà e diritti, anche degli utenti-consumatori, in materia; un ruolo delicato per lo sviluppo del mercato verrà svolto dalle soluzioni tecnologiche accompagnate da opportune norme condivise in modo ampio dalle parti interessate (Digital Right Management-DRM, Trusted Computing, ecc.). 
La Regolazione a tal fine andrà integrata da strumenti di Autoregolamentazione.

3. Infomobilità e Logistica Integrata. Insieme agli operatori dell’industria dei trasporti ed aerospaziale si potrà definire un progetto che dia risposte concrete alle esigenze di mobilità di persone e merci. Andranno predisposte opportune Piattaforme Logistiche e di Servizi che utilizzino le tecnologie SW, HW e di comunicazione avanzate (reti intelligenti, RFID, satelliti, Programma Galileo, ecc.);

4. Promozione e diffusione dei servizi e delle applicazioni basate su tecnologie spaziali. Iniziative di stimolo rivolte alle imprese di questo settore contribuiranno ad arricchire l’offerta delle applicazioni e dei servizi soprattutto nel settore pubblico.

5. Lancio di un Programma Integrato per la Sicurezza ICT. Le azioni e le misure, dovrebbero riguardare: reti; informazioni e contenuti; virus, spam, spyware, fishing, ecc.; sistemi di pagamento elettronici e Consorzio per le frodi telematiche; tecnologie biometriche ed RFID; sistemi di intercettazione e di data retention; implicazioni per la privacy.

Le regole

E’ necessario adottare una serie di provvedimenti normativi che accompagnino le politiche per l’innovazione e diffusione. A livello propositivo si auspicano una serie di interventi.

1. Legge di sistema per l’Innovazione. Serve un provvedimento quadro ed organizzativo per l’innovazione che, insieme ai principi fondamentali, definisca finalità e campi di applicazione, dando rilievo ai nuovi valori della Società dei Servizi Innovativi e dell’Economia dei Servizi Innovativi (creatività, formazione, diritto all’accesso, lavoro intellettuale, impresa innovativa, ecc.). La legge medesima da un lato dovrà semplificare e razionalizzare il contesto normativo e dall’altro definire le competenze e i ruoli istituzionali per l’Innovazione e le relative risorse che consentano di sviluppare una efficace azione politica.

2. Revisione della legge 22 aprile 1941, n. 633, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”. Per poter favorire lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali è necessario pervenire alla revisione della legge per aggiornarla allo sviluppo tecnologico e alla fruizione dei contenuti attraverso la rete Internet. A tal fine dovrà essere conferita da parte del Parlamento una delega al Governo per la predisposizione del “Codice per il diritto d’autore” che razionalizzi ed aggiorni tutta la normativa in materia anche in relazione agli emanandi provvedimenti comunitari connessi.

Commento sul DPEF

Le proposte di Federcomin trovano riscontro in numerosi passaggi del DPEF 2007-2011, che riconosce alle nuove tecnologie e ai servizi innovativi un ruolo determinante ai fini della crescita e dello sviluppo economico del nostro Paese nell’ottica della Strategia di Lisbona. In particolare:

  1. supporto all’innovazione e alla produttività delle PMI e riorganizzazione dei processi con agevolazioni e incentivi sottoforma di crediti d’imposta;

  2. investimenti nel capitale umano;

  3. promozione della concorrenza anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato e il superamento degli affidamenti diretti;

  4. accelerazione del processo di internazionalizzazione;

  5. innovazione organizzativa ed efficienza della PA (eGovernment, public procurement, firma digitale, back office, ecc.);

  6. contributo ad una sanità più vicina al cittadino (eHealth);

  7. contenimento della spesa pubblica;

  8. riequilibrio territoriale, modernizzazione e riduzione del digital divide anche attraverso la diffusione di infrastrutture a banda larga.

Per consultare l’executive Summary del 4° Rapporto dell’Osservatorio e gli interventi dei relatori al Convegno di presentazione, clicca qui