Tlc, la Ue accoglie le richieste dell’industria: diminuirà dal 2007 la pressione regolamentare sui mercati al dettaglio

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Telecomunicazioni

L’industria europea delle telecomunicazioni sarà sottoposta, a partire dal 2007, a un controllo più leggero sui prezzi e a una regolamentazione ‘light’ nei mercati al dettaglio.

 

La raccomandazione della Commissione europea sulla lista dei mercati delle telecomunicazioni soggetti a obblighi regolamentari ex ante sarà presentata il prossimo 28 giugno, contestualmente alla Comunicazione relativa alla revisione dell’intero quadro normativo sulle comunicazioni elettroniche.

 

La regolamentazione ex ante (preventiva) è uno strumento che permette ai regolatori nazionali di intervenire attivamente in alcuni segmenti di mercato – nella fattispecie l’accesso alle reti, questioni di price cap, ecc –  ma solo nel caso in cui il player in posizione dominante attui comportamenti abusivi al fine di escludere i rivali dal mercato.

In base a quanto indicato dal Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding, il numero di mercati soggetti a interventi preventivi da parte delle Autorità Nazionali di Regolamentazione passerà da 18 a 11.

 

Dopo aver constatato che un intervento all’ingrosso “può fronteggiare efficacemente la mancanza di concorrenza nel mercato al dettaglio” ed è sempre preferibile alla regolazione diretta di quest’ultimo settore, la Commissione ha dunque deciso per un allentamento della regolazione in quasi tutti i mercati al dettaglio, quindi quelli relativi ai servizi vocali locali, nazionali e internazionali da postazione fissa per i clienti residenziali e non, e quello delle linee affittate (il mercato dei servizi di telefonia a capacità dedicata per i grandi clienti).

 

Nel mercato dei servizi voce, ha notato la Commissione, “la regolazione all’ingrosso degli obblighi di carrier-selection e di carrier-preselection ha ridotto in modo significativo le barriere di entrata”, come dimostrato dall’ingresso nel mercato europeo di operatori alternativi a discapito degli incumbent “che stanno perdendo dappertutto quote di mercato significative”.

 

Per quanto riguarda invece il mercato delle linee affittate “la regolamentazione sui mercati all’ingrosso dovrebbe essere sufficiente per assicurare che vi sia un’offerta competitiva nel mercato al dettaglio”.

 

Il vincolo di regolazione ex ante viene mantenuto solo per un mercato ‘retail’:  quello dell’accesso alla rete telefonica in postazione fissa per clienti residenziali e non residenziali (n.1 e 2), mentre resteranno soggetti a interventi regolatori tutti i mercati all’ingrosso, ai quali sarà aggiunto il mercato dei servizi di terminazione su rete mobile, che include anche i servizi Sms.

 

Nel testo della raccomandazione si legge infatti che questi servizi “devono essere considerati come parte di un’unica terminazione di mercato per operatore”, dal momento che “le carenze del mercato per i servizi SMS sono le stesse riscontrate nei servizi voce”.

 

La  nuova misura legislativa costituirà la base per le analisi dei mercati da parte delle Autorità che potranno comunque decidere – nel caso in cui esistano barriere all’ingresso non transitorie e il mercato non tenda all’effettiva concorrenza – di richiedere una soluzione diversa.

Ciò può accadere nei paesi in cui la carrier selection o la carrier preselection sia stata introdotta solo di recente o sia inefficace.

 

In base alle valutazioni della Commissione, che ha accolto le richieste avanzate alcune settimane fa dall’industria tlc, la crescente convergenza tra piattaforme e servizi e l’ingresso nel mercato di nuovi player hanno fatto sì che gli operatori dominanti non siano più in grado di occupare una posizione di netto predominio, anche se, ammette l’esecutivo, “potrebbero verificarsi potenziali restrizioni alla concorrenza, per esempio attraverso strategie di spremitura dei prezzi degli operatori ex monopolisti che rimangono dominanti sui relativi mercati ‘a monte'”.

Nel caso in cui tali strategie costituiscano un chiaro abuso di posizione dominante, aggiunge Bruxelles, “le norme sulla concorrenza forniscono gli strumenti appropriati per far fronte a queste lacune del mercato”.

 

Compiuta la fase più impegnativa e delicata del passaggio del settore delle TLC dal monopolio alla concorrenza effettiva, la Commissione si prepara dunque ad adottare un approccio proporzionato agli effettivi problemi di concorrenza riscontrati sui mercati, alleggerendo la pressione regolamentare in vista di una sua ulteriore diminuzione e – soprattutto – allentando i controlli sui prezzi, così come richiesto dall’industria.

 

La deregulation, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo anno, raccoglierà sicuramente il plauso dell’industria telecom europea, secondo cui la revisione del framework comunitario verso un processo improntato sulla convergenza non solo delle tecnologie ma anche delle regole rappresenta “un’opportunità unica per affrontare un mercato in continua evoluzione e permettere all’industria di competere e innovare in un settore in cui l’Europa ha dimostrato di saper essere leader”.

 

Entro la fine dell’anno, dunque, la Commissione europea presenterà le sue proposte per la revisione della legislazione del settore, mentre resta aperto il confronto sulle esorbitanti tariffe di roaming.

 

Anche in questo caso, si è quasi certi che la Ue presenti una nuova proposta meno rigida che – escludendo come paventato in un primo tempo il principio della tariffa domestica – permetterebbe agli operatori di applicare il 30% in più per le chiamate da cellulare effettuate all’estero, in modo da avere un “ritorno ragionevole” sugli investimenti.

 

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