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Digitale Terrestre: switch-off in Sardegna e Val D’Aosta nel 2008. Gentiloni: ‘Il futuro della TV è il digitale, ma sarà a molte facce’

Italia


Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha annunciato il rinvio dello switch-off, il passaggio definitivo al digitale terrestre, inizialmente fissato al 31 luglio 2006, al marzo 2008 per la Sardegna ed al 1° ottobre 2008, quindi dopo le elezioni regionali, per la Valle d’Aosta. Tale decisione è stata determinata dalla constatazione che ad oggi nelle due Regioni permane un’ampia percentuale di popolazione ancora sprovvista del “decoder” indispensabile alla ricezione del segnale TV digitale terrestre.

L’annuncio del rinvio è stato fatto dal Ministro Paolo Gentiloni nel corso di una Conferenza Stampa, alla presenza del Presidente della Regione Autonoma Sardegna, Renato Soru, del Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Luciano Caveri e del Presidente di “DGTV Associazione per lo Sviluppo del Digitale Terrestre”, Piero De Chiara

Il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha dichiarato che “la fase di transizione dall’analogico al digitale sarà più lunga di quanto era stato previsto. La necessità di tempi più lunghi è dettata dal fatto che anche per queste due regioni che hanno una fase di sperimentazione più avanzata, l’andamento della diffusione dei decoder digitali non consente ancora di concludere il processo”.
  
“Gli ultimi dati a nostra disposizione – ha aggiunto il Ministro – quelli che noi consideriamo più attendibili tra i tanti, cioè quelli dei contributi pubblici erogati per l’acquisto dei decoder dicono che ad oggi sono 241 mila i decoder venduti in Sardegna ed oltre 28 mila in Valle d’Aosta. I primi rappresentano circa il 54,5% degli abbonati RAI i secondi il 68,2%. Sappiamo anche che i decoder venduti con il contributo pubblico non sono gli unici venduti così come sappiamo che gli abbonati RAI non sono tutti i possessori di un televisore”.
 


Non sono dati disprezzabili, c’è comunque una buona diffusione dei decoder – ha precisato il Ministro – ma ancora tanta strada c’è da fare. In prossimità dello switch-off si dovrà lavorare molto su quelle fasce della popolazione meno disponibili e meno sensibili alla nuova tecnologia.


 
Il Governo non si limita a prendere atto di questa realtà ma avvia una collaborazione con le Regioni e le imprese di “broadcasting” per promuovere la transizione stessa nelle nuove scadenze individuate. Una cosa è certa: il raggiungimento dei nuovi obiettivi richiede un forte impegno sul lato dell’offerta di contenuti sulla TV Digitale Terrestre”. Il Ministro ha poi precisato che per arrivare allo switch-off non si passerà attraverso il finanziamento pubblico per l’acquisto del decoder che non sarà più considerato il principale driver di questo passaggio al digitale ma si investirà soprattutto sui contenuti.

Il Ministro ha sottolineato poi che i broadcaster avrebbero preferito un rinvio più breve per lo switch-off e quindi ha precisato che se ci saranno le condizioni per anticipare i tempi lo si farà, perché ha aggiunto “questo rinvio non significa staccare la spina anzi la preoccupazione del governo è quella di indicare una strada con il massimo rigore evitando una serie ed una sequenza di rinvii che rendano meno credibile il processo.

La decisione del governo di rinviare lo switch-off di concerto con le due regioni è stata presa ha detto il Ministro “pur nell’ambito di una strategia di promozione del digitale a cui il governo tiene molto. Il futuro della televisione è il digitale ma sarà un futuro a molte facce: ci saranno il digitale terrestre, il satellite, l’Iptv, la televisione digitale sui cellulari.”

Per il raggiungimento dell’obiettivo dello “switch-off” nei nuovi termini stabiliti, Ministero delle Comunicazioni, Regione Sardegna, Regione Valle d’Aosta e DGTV firmeranno due nuovi protocolli d’intesa che ridefiniscono i reciproci impegni per l’attuazione di tutte le attività necessarie alla transizione delle trasmissioni TV dal sistema analogico al sistema digitale terrestre.

Le emittenti TV, per rendere efficace il passaggio alla tecnologia del digitale terrestre e consentire alla popolazione di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema TV, si sono impegnate, nei territori delle due regioni, a trasmettere entro il 1° marzo 2007 esclusivamente in tecnologia digitale e non più in analogica l’intera programmazione di alcune reti nazionali, purché almeno l’80% delle famiglie possa ricevere trasmissioni in digitale, e di queste almeno il 70% tramite l’utilizzo di “decoder” digitale terrestre. Il raggiungimento di tali requisiti minimi sarà sottoposto a verifica entro il 30 novembre 2006.

All’intesa verranno associate le emittenti televisive locali, con le quali è avviato un confronto teso a valorizzare il loro contributo nella fase di transizione al sistema digitale terrestre.

Il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Luciano Caveri ha espresso il suo accordo per il rinvio dello switch-off ed ha ribadito il forte interesse della sua Regione per il digitale terrestre, per diverse ragioni che vanno dalla possibilità dell’interattività che il digitale terrestre offre all’estensione del segnale in un regione che ha una peculiarità orografica come la Valle d’Aosta, alla moltiplicazione dei canali offerti. Ha però al tempo stesso auspicato un intervento del Governo per consentire di colmare il digital divide in considerazione del fatto che nelle vallate non è possibile usufruire di connessione a banda larga.

Piero De Chiara Presidente di DGTV ha manifestato la preoccupazione di tutte le aziende associate, pubbliche e private, nazionali e locali, che hanno chiesto una data più ravvicinata per lo switch-off rispetto a quella decisa dal Governo in accordo con le due regioni. “Ci sembra una data assai lontana, quella del 2008 – ha precisato De Chiara – in particolar modo per le emittenti locali ed i network nazionali più piccoli. Queste realtà infatti subiranno a causa del rinvio un impatto negativo rispetto agli investimenti sostenuti”.

 
“Tuttavia – ha proseguito – questo protocollo che ci accingiamo a firmare contiene qualche importante ed utile indicazione per lo sviluppo del settore e confidiamo che questo gruppo di lavoro sia ben organizzato per raggiungere l’obiettivo in maniera tale che non ci siano altri rinvii.”

Soddisfatto per il rinvio dello switch-off ma preoccupato per i problemi connessi alla scarsa diffusione della banda larga nella sua regione Renato Soru Presidente della Regione Sardegna.

“Siamo soddisfatti di questo rinvio – ha detto Soru – perché innanzitutto si permetterà di dare ancora un servizio a tutta la popolazione della Sardegna. In questo momento solo poco più del 50% dei sardi ha un decoder in casa per aver accesso al digitale terrestre. Ma siamo soprattutto contenti perché ci sarà la possibilità di riflettere su che cosa vuole essere la televisione digitale”.


“La prima volta che se ne è parlato in Sardegna si è detto che si faceva il digitale terrestre con un forte contenuto di interattività dando la possibilità di accesso alla rete internet in maniera più semplice attraverso la televisione, mezzo presente in quasi tutte le case degli italiani. La televisione digitale doveva essere quindi un mezzo di accelerazione e di crescita della presenza di internet. Questo non è avvenuto e per la fretta si sono distribuiti dei decoder totalmente chiusi che lungi dal distribuire dei contenuti democraticamente diffusi attraverso la rete hanno distribuito contenuti forniti dai server e dalle tecnologie delle televisioni”.


“Quindi lungi dall’essere un luogo di incontro tra le reti libere, internet e la televisione stava diventando invece un momento in cui si rischiava che dentro la televisione si privatizzasse un pezzo di internet, cosa che io considero un pericolo gravissimo che l’Italia deve assolutamente evitare”.

Anche Soru ha manifestato la richiesta della sua Regione di interventi del Governo per garantire accesso alla banda larga e connettività veloce e di accesso alla rete.

  

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni

Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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