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Concorrenza: l’Antitrust Ue si prepara ad avviare un’indagine sul settore delle tlc

Unione Europea


L’Antitrust europeo potrebbe avviare a breve un’indagine sul settore delle telecomunicazioni, dopo quelle ancora in corso nei settori dell’energia e dei servizi finanziari.

 

Lo ha reso noto il Commissario europeo alla Concorrenza Neelie Kroes, a margine di un’audizione parlamentare alla commissione per gli Affari economici e monetari, durante la quale si è fatto il punto sulle azioni passate, in corso e le priorità future per stimolare la concorrenza e il buon funzionamento dei settori di recente liberalizzazione.

 

Il settore delle telecomunicazioni – ha spiegato la Kroes ai giornalisti – “è un’area eccellente su cui lavorare”.

Gli aspetti da analizzare sono gli stessi di cui l’antitrust si sta occupando nelle indagini sull’energia e sui servizi finanziari che vertono sulla verifica di eventuali abusi di posizione dominante e sulla presenza di cartelli sulle tariffe.

 

L’indagine potrebbe partire già all’inizio del 2007, non prima comunque che vengano concluse le indagini in corso: “Stiamo concludendo le indagini di settore e i risultati ci daranno modo di decidere quali azioni intraprendere per risolvere i problemi identificati”, ha spiegato ancora la Kroes, sottolineando che il rapporto finale dovrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno.

 

Analizzando nel dettaglio l’operato dell’Antitrust Ue, nel corso del 2005, è stato avviato – attraverso lo State Aid Action Plan – una riforma completa delle regole e delle procedure sugli aiuti di Stato al fine di assicurare meno finanziamenti statali ma più mirati per consentire lo sviluppo della libera concorrenza e garantire il miglior uso possibile delle risorse.

 

Il Consiglio europeo del marzo 2005 ha invitato gli Stati membri a proseguire nella riduzione del livello generale degli aiuti di Stato, considerando nel contempo le eventuali carenze dei mercati.

L’intervento va ad integrare il programma quadro sull’innovazionee la competitività, giudicati elementi portanti di un processo che consente di combinare la conoscenza e la tecnologia con lo sfruttamento delle opportunità offerte dal mercato per prodotti, servizi e processi commerciali nuovi o più avanzati rispetto a quelli già disponibili sul mercato comune, e comporta un certo grado di rischio.

 

Nel corso di quest’anno, ha spiegato la Kroes, verranno analizzate ulteriori possibilità per “includere misure che consentano di stimolare l’innovazione nel comune interesse”.

Verrà prestata particolare attenzione, ad esempio, alla specifica situazione delle piccole e medie imprese, al ruolo degli intermediari e ai ricercatori altamente qualificati che lavorano nel settore dell’innovazione.

 

Nel corso di quest’anno, inoltre, la Commissione dovrebbe presentare le modifiche apportate al programma quadro comunitario di ricerca e sviluppo, alla luce degli obiettivi di Lisbona e di Barcellona. Nella revisione si cercherà anche di tenere maggiormente conto delle priorità della politica comunitaria in materia di R&S, in particolare la promozione della cooperazione transfrontaliera e dei partenariati pubblico-privato nel settore della ricerca, la diffusione dei risultati delle ricerche e i grandi progetti di ricerca di comune interesse europeo.

 

Gli aiuti di Stato a favore delle attività di R&S potrebbero infatti consentire agli Stati membri di correggere i fallimenti del mercato e di fornire gli incentivi giusti alle imprese per spingerle ad investire di più nelle attività di R&S.

 

Per facilitare il rapido avvio di nuove imprese, inoltre, la Commissione riesaminerà la comunicazione sul capitale di rischio. Il riesame si propone di incoraggiare lo spirito imprenditoriale e di stimolare gli investimenti in capitale di rischio, in particolare nelle imprese in fase di avvio e nelle PMI giovani e innovative, quando ciò consenta di correggere in modo adeguato i fallimenti del mercato messi in luce.

 

La Commissione concentrerà la sua attenzione in particolare sulla necessità di accrescere ulteriormente la flessibilità delle norme, al fine di tener conto della diversità delle misure relative ai capitali di rischio, in particolare per quanto riguarda il livello massimo delle quote di finanziamento ammissibili nei casi in cui si ritenga esservi una carenza nell’offerta di capitale di rischio.

 

Per quanto riguarda i cartelli industriali, ha spiegato la Kroes, l’azione europea continua a dare i suoi frutti, con l’adozione di 5 decisioni e l’imposizione di multe per un tottale di 680 milioni di euro.

 

Nel corso di quest’anno, ha continuato il Commissario, “continueremo a dare priorità alla prevenzione e dei cartelli, la pratica più dannosa e anti-competitiva in assoluto”

 

Per il 2007, la Kroes ha identificato 5 priorità: “prosperità, solidarietà, sicurezza e liberta, migliore regolamentazione”.

 

“Le politiche sulla concorrenza svolgeranno un ruolo essenziale nel raggiungimento di questi obiettivi”, ha concluso il Commissario Antitrust, sottolineando come l’esecutivo “continuerà a promuovere la competizione nei settori chiave dell’industria europea, in particolare in quelli liberalizzati di recente”.

 

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