Video on Demand: come cambierà il mercato radioTv? Studio eMarketer

di Raffaella Natale |

Stati Uniti


Video on demand

Prosegue senza freni la crescita del mercato del video on demand in Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti. Uno Studio dell’istituto eMarketer delinea gli scenari e approfondisce i trend di quello che si prospetta già come il maggior concorrente della Tv generalista.

Dopo la rivoluzione digitale, la Tv si trova a dover fare i conti con un altro profondo mutamento: la rivoluzione della convergenza. Con lo sviluppo di offerte multimediali VoD e PVR (Personal Video Recorder), combinate con il lancio della Tv Mobile, il mercato televisivo entrerà nell’era della Personal Tv. 

 

La televisione sta, infatti, diventando sempre più interattiva e si sta evolvendo verso un nuovo paradigma caratterizzato dall’apertura a nuovi modelli di distribuzione e a una nuova struttura finanziaria. Nel lungo periodo, nel fatturato si potranno osservare entrate crescenti provenienti dal video on demand e dai servizi della Tv Mobile.  

 

La Ricerca eMarketer rileva che il numero delle abitazioni americane che usano servizi di VoD dovrebbero aumentare del 60% nei prossimi tre anni, passando dagli attuali 29,6 milioni a 47,1 milioni nel 2009.

 

Una rivoluzione che riguarderà da vicino il mercato pubblicitario. Gli inserzionisti dovranno studiare formule diverse per questo nuovo modo di fruire i contenuti televisivi, che consente ai telespettatori di fare skipping ed evitare le interruzioni pubblicitarie. 

Se a questi dati aggiungiamo le cifre di vendita dei PVR (Personal Video Recorder), come TiVo, più di una casa su due potrebbe godere della scelta di non guardare gli spot.

Stando ai dati di eMarketer, dai quasi 18 milioni del 2006, il numero delle abitazioni dotate di PVR dovrebbe raggiungere i 47,4 milioni, un livello paragonabile a quello dei servizi di VoD.

 

Una situazione che emerge molto chiaramente dallo Studio americano, realizzato da Forrester Research, che offre un altro spaccato di questo mercato e considera l’impatto negativo che il VoD potrebbe avere sulla pubblicità.

La Ricerca di Forrester riguarda solo il mercato statunitense, ma fornisce spunti di riflessione per considerare più approfonditamente il futuro delle Tv generaliste, minacciate dall’avvento delle nuove tecnologie e dall’arrivo di nuovi modi per fruire i contenuti televisivi.

 

Stando ai dati forniti da Forrester, il 70% degli inserzionisti americani dichiara che i servizi VOD e i registratori danneggiano l’efficacia degli spot e il 60% sta valutando la riduzione dei budget di spesa per gli spot tradizionali.

Nessun dubbio che gli investimenti si indirizzeranno verso Internet che consente di misurare più efficacemente la ricaduta pubblicitaria con tool di gestione clienti.

Il 97% degli intervistati desidera avere una migliore traccia dei potenziali clienti. E’ chiaro che i software CRM (Customer relationship management), utilizzati da alcuni siti Web, offrono questa possibilità.

 

Lo sviluppo di questi nuovi servizi, più personalizzati, fornisce delle nuove opportunità per il mercato pubblicitario. La Ricerca evidenzia infatti che il 75% degli inserzionisti è interessato a nuove modi di fare pubblicità, mirate ai singoli utenti. Altre soluzioni potrebbero essere quelle legate al momento del downloading, che è quello che evocano più della metà degli inserzionisti.

 

Il VoD non ha comunque ancora completamente sedotto gli utenti Internet americani. Secondo uno Studio Ipsos di fine aprile, solo l’8% dei questi ritiene che il loro consumo di film on demand o in pay-per-view aumenterà nei prossimi 12 mesi.

A titolo di confronto, questa proporzione sarebbe del 43% per i supporti DVD (tra questi il 19% a noleggio), e il 14% per la Pay TV.

Stessa valutazione per i programmi Tv: il 13% degli utenti Internet prevede un aumento del loro consumo di programmi registrati su PVR e il 6% su Web.

 

Per quanto riguarda le differenti opzioni di pagamento: il 13% non si dice pronto a “considerare seriamente” per il prossimo anno il downloading gratuito di programmi Tv con inclusa pubblicità.

Il downloading a pagamento con tre copie a 2 euro convince l’11% di questi e la stessa offerta per i film e al prezzo di 10 euro attrae il 10%.

Le offerte di noleggio, o scaricamento temporaneo, per i film e programmi Tv, sembrano meno allettanti per gli internauti (9%).

 

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni

 

Isimm  e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni. 
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

 

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