Tv senza Frontiere: la Ue incontra gli operatori tlc dell’ETNO, al centro del confronto i nuovi servizi convergenti

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Viviane Reding

Importante appuntamento quello che si è tenuto oggi a Bruxelles. I due Commissari Ue Viviane Reding, Società dell’Informazione e Media, e Neelie Kroes, Concorrenza, hanno incontrato più di 30 amministratori delegati in rappresentanza degli operatori europei di telecomunicazioni, riuniti nell’associazione di categoria ETNO (European Telecommunications Network Operators Association).

L’incontro è stato occasione di un serrato confronto tra l’industria europea e la Commissione Ue sui temi attuali più rilevanti per il settore tlc. In agenda, infatti, la revisione del pacchetto telecom, della Direttiva Tv senza Frontiere (89/552/CEE come modificata dalla Direttiva 97/36/CE) e lo sviluppo del mercato europeo dei contenuti online.

 

Telecom Italia è a capo del gruppo di lavoro degli operatori telecom europei sui contenuti digitali. Il gruppo, che agisce in seno all’associazione di categoria ETNO, opera di fatto da più di un anno per sviluppare le posizioni delle industrie tlc riguardo al nuovo mercato dei contenuti online, come il video on demand, l’IPTV (Internet Protocol Television), la musica digitale.

L’attuale processo di revisione della Direttiva Tv senza Frontiere  è al centro dei lavori del gruppo presieduto da Telecom Italia, insieme alle delicate tematiche legate al copyright e ai diritti di proprietà intellettuale, e alle iniziative di cooperazione fra fornitori di contenuti e Internet provider.

 

Stamani l’ETNO ha chiesto meno regolamentazione in linea con i forti sviluppi tecnologici del mercato che assicurano maggiore concorrenza. Secondo un recente Rapporto dell’Associazione, che raccoglie i dati aggregati sullo sviluppo del settore telecom europeo e una valutazione sul contributo del settore Ict al piano di crescita i2010, gli investimenti degli operatori membri dell’Associazione nel 2005 sono stimati pari a un valore di 35 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Sempre secondo ETNO, la larga maggioranza di questi investimenti sarà dedicata allo sviluppo delle reti IP di nuova generazione che renderanno possibile la distribuzione di nuovi servizi convergenti.

 

Con lo sviluppo dei servizi convergenti e multimediali gli operatori telecom rappresentano il nuovo soggetto che affianca le emittenti televisive e le case cinematografiche e discografiche nella distribuzione dei prodotti audiovisivi e musicali, attraverso le grandi potenzialità offerte dalle piattaforme digitali come Internet e le reti mobili.

 

La revisione della Direttiva Tv senza Frontiere si è resa necessaria alla luce sviluppo tecnologico e del mercato audiovisivo in Europa, in modo da adattare il quadro normativo Ue ai mutamenti del mercato media, dove va sempre più affermandosi il video on-demand, la trasmissione di contenuti sulle linee a banda larga e il podcasting.

In linea con il principio di una migliore regolamentazione, la proposta intende alleggerire la normativa che grava sui fornitori europei di servizi televisivi e di tipo televisivo e rendere più flessibile il finanziamento dei contenuti audiovisivi con nuove forme di pubblicità.  

   

Cosa di grande rilevanza, la proposta introdurrà “pari condizioni di concorrenza” per tutte le società che forniscono servizi di tipo televisivo, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per distribuirli (per es. radiodiffusione, trasmissione a banda larga ad alta velocità, telefoni cellulari 3G). Gli operatori telecom saranno presto in grado di fornire servizi di broadcasting con una qualità uguale a quella della televisione classica, e i fornitori tradizionali di contenuti faranno il loro ingresso sui mercati delle comunicazioni.

Molto presto gli utenti potranno guardare e ascoltare i contenuti audiovisivi, a prescindere dal tempo e dal luogo, a da quale piattaforma (televisore, computer, cellulare, personal digital assistant).

 

Le nuove regole dovrebbero dischiudere nuove opportunità per il settore multimedia, potenziare la concorrenza e ampliare le possibilità di scelta dei consumatori, promuovendo anche obiettivi di interesse pubblico come la tutela dei minori e la diversità culturale. Le regole esistenti, ormai sorpassate dal progresso tecnologico e dagli sviluppi del mercato, devono essere abolite per procedere con decisione verso il mercato unico europeo dei media audiovisivi senza frontiere.

 

Secondo la proposta della Commissione, la Direttiva Tv senza frontiere aggiornata disciplinerebbe i servizi televisivi e di tipo televisivo. Per adattare l’attuale normativa europea allo sviluppo tecnologico, la proposta distingue fra servizi lineari (per es. la trasmissione programmata via la Tv tradizionale, Internet o i telefoni cellulari, che “mandano” i contenuti agli utenti) e servizi non lineari, come i film o i notiziari a richiesta, che l’utente “richiede” da una rete. Le regole che attualmente disciplinano le trasmissioni televisive sarebbero applicate ai servizi lineari in un contesto più moderno e flessibile, mentre i servizi non lineari sarebbero soggetti soltanto a una serie di principi minimi di base, per esempio l’obbligo di tutelare i minori, prevenire l’incitamento all’odio razziale e vietare la pubblicità occulta.  

 

Viviane Reding – Why Europe needs to modernise its TV without Frontiers Directive

 

i2010 – A European Information Society for growth and employment

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