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IBM e Università di Trento assieme per formare gli studenti alle nuove tecnologie

Italia


Creare un Centro di competenza per il software, offrire un sostegno concreto alla ricerca, promuovere il trasferimento e la donazione di tecnologia ai poli didattici.
Questi, in sintesi, i contenuti dell’accordo biennale firmato tra IBM Italia, il Dipartimento di Informatica dell’Università di Trento  e l’ITC- Isrt.
Obiettivo, formare gli studenti alle nuove tecnologie, grazie anche all’erogazione di borse di studio (una da 20mila euro e un Ph.D Fellowship Award da 17,5mila).

“Si tratta di un nuovo, importante passo nella strategia di collaborazione e di sostegno al mondo universitario – dichiara Andrea Pontremoli, presidente e amministratore delegato di IBM Italia – che noi consideriamo uno dei motori dell’innovazione, specie se integrato con il tessuto dell’impresa. Siamo infatti convinti che dalla formazione degli studenti, sempre più incisiva ed efficace, possa derivare uno dei vantaggi competitivi del Paese”.

A Trento s’apre dunque una stagione di stretta collaborazione tra realtà fortemente impegnate nel processo di innovazione del Paese, al quale la formazione dei giovani sarà chiamata a dare un contributo sempre più importante.

L’accordo impegna IBM a fornire gratuitamente a docenti e ricercatori dell’Università e dell’ITC-irst middleware avanzati – delle famiglie Rational, WebSphere, Tivoli, Lotus e DB2 di cui IBM detiene la leadership mondiale di mercato – e know-how che saranno impiegati a scopi didattici, formativi (un training on the job fatto di seminari, workshop, sessioni ad hoc) e di ricerca.

In particolare, a nascere sono un Laboratorio didattico e un Centro di competenza software su piattaforma Rational che darà modo alle equipe di sviluppare iniziative di sperimentazione nelle aree dell’Ingegneria del software avanzata, nei web services e nel data base management.

Il centro di competenza, in particolare, verrà sostenuto con una borsa di studio annua del valore di 10 mila euro, per due anni.

Ad aggiudicarsi il ‘Ph.D Fellowship Award‘, dopo una selezione tra 500 candidature di tutto il mondo, è stato il giovane laureato Nicola Zannoni che, con un aiuto economico da 17.500 euro all’anno, rinnovabile per un massimo di tre, completerà il dottorato di ricerca con il progetto “Requirement Engineering Methodology for Security and Privacy“, affiancato da Guenter Karjoth del laboratorio di ricerca IBM di Zurigo.

Si conferma l’impegno di IBM a sostegno dell’alta formazione e in particolare di quella universitaria: 2003 al 2005, l’azienda ha sostenuto gli atenei italiani con un ammontare di risorse pari a 2 mln di euro, sommando il valore di donazioni in tecnologia e finanziamenti cash, software liberamente scaricati e l’attività didattica dei suoi professionisti.

Tra le iniziative di maggiore rilievo, ricordiamo la realizzazione dell’innovativa Virtual eBMS (electronic Business Management Section), piattaforma collaborativa integrata di knowledge management, eBusiness ed eLearning, che consentirà a docenti e studenti di condividere il ‘capitale intellettuale’ offerto dall’Università di Lecce, andando ad alimentare un ‘knowledge base repository’ con documenti e materiali eterogenei.
O ancora, il progetto IBM per il supporto, da parte dei consulenti dell’azienda, alla California State University di Long Beach (CSULB), negli Usa, per migliorare l’accesso ai siti web e alle relative applicazioni per chi soffre di disabilità e per chi ha problemi di vista o motori legati all’età. Progetto da estendere anche ad altri atenei di tutto il mondo, fra cui anche l’Università di Bologna in Italia. (a.gu.)

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