France Télécom sposa la convergenza. Un unico marchio per battere la concorrenza degli Isp  

di Raffaella Natale |

Francia


Orange

France Télécom ha ufficializzato le indiscrezioni che circolavano da un po’ di tempo a questa parte. Tutte le attività dell’operatore storico saranno riunite sotto il marchio Orange, come annuncia un’imponente campagna pubblicitaria, costata 200 milioni di euro per solo 18 mesi che lancia l’idea “open”.

Il nuovo volto della società francese è quello della convergenza tra telefonia fissa, mobile, Internet e Tv.

Davanti all’agguerrita concorrenza di un mercato che sta diventando sempre più diversificato, networked media, France Télécom ha deciso di rifarsi il look.

  

Didier Lombard, amministratore delegato del gruppo, ha spiegato che “La razionalizzazione dei marchi è il punto di arrivo della strategia di integrazione delle nostre filiali iniziata tre anni fa, per accompagnare la convergenza tra Internet, la televisione, il fisso e il mobile“.

  

E da oggi sono già scomparse, sia in Francia che in Gran Bretagna, Wanadoo, Equant e Ma Ligne Tv (Tv online), per fare di Orange la marca che comprende anche l’accesso a Internet, ai servizi alle aziende e alla piattaforma Tv. Entro la fine del 2006, il nuovo marchio sarà esteso anche ai circa 120 Paesi dove il gruppo è presente.

  

La ristrutturazione è accompagnata anche dal lancio di nuovi prodotti, seguendo il movimento dei concorrenti che propongono a un prezzo globale telefono, Internet e televisione.

  

Didier Quillot, CEO di Orange France, ha dichiarato che l’obiettivo della società è di entrare nella galassia dei grandi marchi come Microsoft, Yahoo, Google: “Orange diverrà il primo marchio globale di comunicazione“.

  

Ma la grande sfida del colosso francese delle tlc, che ha già perso nel 2005 un milione di clienti, è di battere i concorrenti sul terreno della convergenza, in primo luogo i fornitori d’accesso a Internet, che propongono ADSL, VoIP e IPTV. Per compensare il calo di fatturato nel fisso che l’aumento dei ricavi della telefonia mobile non riuscirà più a compensare, l’ex monopolista ha deciso di puntare sui servizi, anche di nicchia.

“Questi nuovi servizi – ha detto Lombard – rappresenteranno il 10% del nostro fatturato entro il 2008″ .

France Télécom lancerà a settembre un tipo di telefoni che si appoggeranno sia alle reti telefoniche tradizionali che a quelle WiFi, nel tentativo di attrarre quei clienti che usano il VoIP per risparmiare.

  

La mossa anticipa le società concorrenti in un momento in cui cresce la domanda di prodotti convergenti per comunicazioni fisse e mobili che funzionino a casa e fuori.

France Télécom ha detto che è troppo presto per valutare l’impatto del servizio sulle vendite e sui margini sulle sue unità fisse e mobili. Ma gli analisti hanno detto che questa introduzione è fondamentale nel futuro della società.

  

La prima offerta convergente annunciata è il telefono ibrido “Unik”: funziona come un cellulare su rete GSM, si collega automaticamente alla rete WiFi di Livebox, con comunicazioni illimitate verso fissi e mobili Orange.

La decisione arriva dopo che Neuf Cegetel, numero due della telefonia fissa in Francia, ha annunciato martedì che avrebbe venduto apparecchi simili a partire da metà giugno, per tagliare i costi della bolletta telefonica del 30% in quanto un terzo delle chiamate dai cellulari sono realizzate da casa.

Allo stesso tempo, Iliad ha detto che in aprile ha pianificato di introdurre questi nuovi telefoni sul mercato a partire da settembre, un annuncio che ha fatto salire le sue azioni del 15% il giorno stesso.

  

Il nuovo telefono mobile-fisso Unik, prodotto dalla britannica Orange costerà dai 99 euro in su, mentre quello di Neuf Cegetel avrà un prezzo di 199 euro e quello di Iliad attorno ai 200 euro.

Questi telefoni si collegano alle reti WiFi quando si trovano nelle vicinanze di un segnale e tornano sulla rete di telefonia mobile quando si allontano dalla centralina.

“Questo telefono ti collega automaticamente alla rete meno cara ovunque tu sia”, ha concluso Didier Lombard.

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