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Paolo Gentiloni alle Comunicazioni. Il Ministro più blogger della sfera

Italia


Paolo Gentiloni è il Ministro delle Comunicazioni del nuovo governo Prodi, Internet ha prontamente sciolto i dubbi. Potenza dell’informazione che viaggia alla velocità dell’Adsl e arriva direttamente sul proprio Pc.

E Gentiloni questo lo sa bene… certamente sarà un Ministro al passo coi tempi, molto vicino ai New Media, che proprio ieri ha festeggiato il primo anno del suo Blog, dimostrando grande attenzione per l’evoluzione dell’informazione, sfruttando i nuovi canali che gli consentono di stare vicino a tutti, specie al popolo di Internet, sempre assetato di novità.

Solo per informare, a gennaio 2006, i blog nel mondo erano ben 26,6 milioni, a gennaio 2004 erano 1,6 milioni (Dati Technorati), numeri che danno l’idea di quanto questo fenomeno sia in aumento.

 

Dal suo Blog, Gentiloni ha lavorato e continuerà a farlo non dimenticando la web community, mostrando grande sensibilità per l’Information and Communication Technology.

 

Paolo Gentiloni, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e numero uno della Margherita nel settore della Comunicazione, ha così celebrato i primi 365 giorni di navigazione nella blogosfera.

“Oggi questo blog – ha scritto ieri Gentiloni sul proprio diario online – compie un anno. Il mio primo post, ancora sperimentale, risale infatti esattamente al 16 maggio 2005 .

Confesso – dice ancora – che all’inizio la mia è stata più che altro una sfida con me stesso: dimostrare che a 50 anni anche uno che è un immigrato digitale e non un nativo digitale (la distinzione, come è noto, è di Rupert Murdoch) poteva partecipare alla nuova ondata di comunicazione sul web. In questi dodici mesi il blog mi ha consentito di conversare con centinaia di migliaia di persone e di ricevere migliaia di commenti ai post. Privilegio raro per un politico”.

 

E sono due gli argomenti principali della conversazione, come spiega il nuovo Ministro: “…il mondo della comunicazione, con centinaia di addetti ai lavori che hanno preso parte con opinioni e talvolta notizie. E la politica, l’Ulivo e la Margherita, che dei blog sta facendo uno strumento per aprirsi e discutere (E’ della blogosfera fa parte anche il nuovo Ministro Linda Lanzillotta, ndr). Come ogni buona conversazione, è servita a conoscere meglio gli argomenti degli altri e a affinare i miei. Insomma, è stata molto più ricca del previsto. Mentre scrivo queste righe, leggo che Ciampi, nel suo primo giorno da presidente ‘emerito’ ha chiamato Fiorello scherzando con lui. Straordinario. È stato un grande presidente e sarà un grande ex. Magari – fantastica Gentiloni – apre un blog“.

 

Gentiloni chiude il messaggio con un post scriptum: “Nel post di un anno fa commentavo la ‘notizia’ dell’acquisto di Endemol da parte di Mediaset, diffusa in quelle ore dai giornali. E sostenevo che mi pareva proprio una bufala. Almeno il primo post, l’avevo azzeccato…”.

Paolo Gentiloni, romano, 50 anni (22 novembre del 1954), è sposato con Emanuela Mauro, architetto. Ex giornalista, laureato in Scienze Politiche, presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha partecipato alla fondazione della Margherita per cui è deputato dal 2001: ma a chi lo definisce “braccio destro” di Francesco Rutelli, risponde sorridendo “io direi braccio sinistro“, almeno sfuggo al gomito del tennista…’. Il che non è detto perché sulla terra battuta di un circolo della capitale il neo ministro delle Comunicazioni gioca a tennis spesso e volentieri con il suo amico e compagno di partito Ermete Realacci.

 

Nel tempo libero, oltre a giocare a tennis, Gentiloni ama leggere e viaggiare. Tra le sue passioni i giornali, la musica lirica, i vini. Ama citare lo scrittore spagnolo Manuel Vasquez Montalban.

“Siamo una generazione che a diciotto anni era come ne avesse quaranta, ma poi non ha mai accettato di compierne quarantuno“.

Sul terreno della comunicazione ha scandito l’iter della sua carriera politica: coordinando campagne elettorali, ‘vincenti e perdenti’ come precisa lui stesso, facendo l’assessore al Comune di Roma per il Giubileo e il turismo. Anche per la Margherita si è continuato ad occupare di informazione e comunicazione, ma si interessa molto anche alla politica internazionale.

 

Dall’esempio di altri Paesi, come la Francia, nasce l’idea del suo blog. Crede molto in Internet, sostiene lo sviluppo della banda larga mentre sulla televisione anche di recente si è espresso per il superamento della legge di riforma radioTv, la Gasparri, approvata a maggioranza dal parlamento della precedente legislatura.  

 

La riforma della Gasparri è una “priorità” ma in agenda è preceduta dal tema del conflitto di interessi, il quale “può, e a mio avviso andrebbe approvato, nel primo anno della legislatura. Anche per tagliare alla radice il sospetto che si voglia colpire qualcuno o avvantaggiare qualcun altro. Mentre il riassetto del sistema Tv – ha detto Gentiloni – è un processo più complesso che, oltre a un’intesa nella maggioranza – già raggiunta nei pilastri fondamentali – comporterà un confronto parlamentare e con le forze produttive. In ogni caso serviranno molto meno dei tre anni impiegati da Berlusconi, perché i tempi sono maturi ed è diffusa la consapevolezza che  la legge Gasparri è ormai superata”.

 

Gentiloni parla anche di concorrenza: “Il sistema televisivo, aprendosi con un maggior grado di concorrenza, potrà riassestarsi, come tutti i mercati televisivi europei, in una situazione che veda almeno 3 o forse 4 protagonisti. Ma a ciò non si arriverà nel modo un po’ dirigista adottato in Spagna“.

Infatti sono necessarie “delle regole generali all’interno delle quali sarà il mercato a individuare i protagonisti, superando gradualmente il duopolio. Certamente non possiamo lasciare inalterata una situazione in cui la Tv analogica è dominata per oltre il 90% da due soli protagonisti”. Ma attenzione la soluzione non è il digitale terrestre come, in pratica, indicava l’impianto della legge Gasparri.

“L’illusione (o la mistificazione) per la quale il rinnovamento tecnologico avrebbe portato o porterà automaticamente più concorrenza e più qualità si è rivelata appunto illusoria. Oggi è chiarissimo che le posizioni dominanti nella Tv analogica si ripropongono in quella digitale”.

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