Internet ad alta quota: parte l’asta per le licenze

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Connexion by Boeing

La FCC – l’Authority Usa delle tlc – ha avviato l’asta di concessione delle licenze per fornire servizi Internet a bordo degli aerei.

 

Le compagnie in lizza per aggiudicarsi una licenza sono nove, tra cui Verizon Airfone – pioniere della telefonia on-board a pagamento – e hanno sviluppato una miriade di tecnologie atte a creare reti wireless per consentire ai passeggeri di usare il proprio portatile in volo e di effettuare, quindi, telefonate via VoIP.

 

L’asta non riguarda la concessione di licenze per la telefonia mobile, che usa altre frequenze ancora proibite ad alta quota.

 

I vincitori dell’asta, la cui chiusura potrebbe richiedere anche diversi giorni, dovranno poi convincere i carrier americani a installare le loro infrastrutture a bordo dei velivoli e studiare adeguati modelli di business e di condivisione dei profitti.

 

Le aziende europee e giapponesi – Lufthansa, Japan Airlines e Singapore Airlines – offrono già un servizio di connessione internet ad alta velocità – Connexion – sviluppato da Boeing per i suoi jet. I costi del servizio variano da 10 a 27 dollari a passeggero.

 

Le società americane, da canto loro, sono state finora bloccate dall’incertezza normativa, dai costi e dalle perplessità sollevate dal servizio: già abbastanza sotto pressione, le compagnie aeree d’oltreoceano si sono dimostrate riluttanti a spendere centinaia di migliaia di dollari per le necessarie attrezzature di comunicazione che potrebbero impattare sulle spese per il carburante.

 

I costi di implementazione sono infatti ancora troppo alti: si stima che per installare la tecnologia servano 500 mila dollari ad aeroplano.

 

Le compagnie aeree di punta si trovano anche a dover arginare la migrazione degli utenti verso le rivali low-cost e stanno puntando su servizi in grado di fidelizzare la clientela.

Se da un lato, però, i viaggiatori della business class sono favorevoli alle connessioni ad alta quota, molti altri – compresi anche gli assistenti di volo – non sembrano proprio entusiasti alla trasformazione delle cabine in internet cafè.

 

Il servizio Connexion trasmette le chiamate vocali e i dati dall’aereo ai satelliti che quindi inviano il segnale alle antenne e alle reti di terra.

Questa parte dello spettro è stata finora utilizzata per i servizi telefonici di bordo, ma visto il loro scarso utilizzo la FCC ha deciso di riallocarle.

 

Alcune restrizioni all’uso di dispositivi wireless sugli aerei sono già state abolite negli Usa: United Airlines e Verizon Airfone che offrono servizi telefonici on-board dal 1987, hanno ottenuto dalla  Federal Aviation Administration (FAA) il permesso di installare reti Wi-Fi sugli aerei che percorrono tratte nazionali.

 

Le compagnie aeree, tuttavia, devono ancora superare diversi ostacoli: la FAA deve considerare i risultati di uno studio indipendente della RTCA che sta valutando l’impatto dei dispositivi elettronici sul funzionamento degli strumenti di bordo, anche se secondo una prima valutazione i servizi internet non dovrebbero creare problemi.

I pareri, tuttavia, sono contrastanti: secondo uno studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University, “i rischi causati dai dispositivi portatili sono più alti di quanto si è creduto finora”, poiché le loro emissioni radio possono disturbare il funzionamento di strumenti di bordo fondamentali, come i ripetitori GPS, essenziali per garantire la sicurezza fasi cruciali del volo.

 

L’uso di telefoni cellulari e di apparecchi elettronici può infatti bloccare la bussola o disorientare il rilevamento magnetico della posizione a bordo degli aerei. Inoltre, la cabina di pilotaggio e gli indicatori delle strumentazioni possono essere resi instabili e imprecisi, mentre le trasmissioni audio possono subire continue interferenze.

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