Mercato Tv: nuovo rinvio per la valorizzazione del Sistema integrato delle comunicazioni 

di Raffaella Natale |

Italia


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Rinviata nuovamente la valorizzazione del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), che dovrebbe stabilire i tetti per la raccolta pubblicitaria. L’informazione arriva da una fonte vicina all’Autorità garante per le comunicazioni, cui è affidato il compito di calcolare il valore del Sic.

Secondo queste indiscrezioni, pare che l’Autorità abbia deciso di temporeggiare per capire se la nuova maggioranza eletta intenda intervenire per modificare la Legge Gasparri, che ha riformato il sistema radiotelevisivo e introdotto il Sic.

L’unica certezza al momento è che al prossimo Consiglio dell’Agcom, in programma il 16 maggio, non verrà sottoposta alcuna proposta di valorizzazione, ma solo una nota che aggiorni sullo stato dei lavori.

All’inizio dell’anno, l’Agcom aveva fatto sapere che il calcolo del valore del Sic sarebbe stato completato entro il mese di marzo. La scadenza era stata poi prorogata ad aprile, e successivamente al 5 maggio. Adesso il nuovo slittamento.

La Legge Gasparri non è condivisa dal centrosinistra che più volte ha messo in luce alcuni aspetti, auspicandone l’immediata modifica.

Tra le innovazioni apportate dalle disposizioni normative figura anche il Sic, vale a dire la fissazione di una sorta di ‘paniere’ che consente di valutare la distribuzione equa delle risorse del settore della comunicazione e calcolare i limiti antitrust.

Giusto alcune settimane fa, Antonio Calabrò, presidente dell’Agcom è intervenuto sul Sic per rispondere ad alcune dichiarazioni di Mario Landolfi, Ministro uscente delle Comunicazioni, che invitava l’Autorità a un calcolo del Sic in tempi rapidi.

In quell’occasione Calabrò ha sottolineato come oramai si tratti solo di una questione di tempo per la definizione del Sic.

“E’ iniziata l’analisi – ha detto Calabrò – si tratta di vedere anche voci come la pubblicità per affissioni. Tuttavia lavorando con le nostre scarse forze ma accanitamente ne siamo venuti a capo, penso per la metà di giugno di dare un dato sul Sic. Il Sic, poi, può essere migliorato, modificato, il legislatore potrà farlo, ma noi veniamo fuori con un dato che consentirà l’applicazione della legge vigente e il miglioramento della situazione attuale”.

Quanto alla legge Gasparri più in generale, Calabrò ha prontamente dato la disponibilità: “daremo i nostri suggerimenti se saranno richiesti” per eventuali “riscritture“.

Poi il presidente dell’Autorità ha tenuto a sottolineare “Sul Sic ho dà dare una risposta che forse sorprenderà qualcuno: siamo vicini a definirlo. Non sto parlando di stime, ma dell’analisi precisa che è già avviata: non è facile, si tratta di calcolare anche voci come la pubblicità per affissioni. Tuttavia, lavorando con le nostre scarse forze, sotto terra e sott’acqua, ma accanitamente, ne siamo venuti a capo“.

Il sistema, successivamente, “può essere migliorato, modificato e il legislatore potrà farlo”, ha ricordato il presidente dell’ Authority.

Aggiungendo “Ma noi veniamo fuori con un dato che consentirà l’applicazione della legge vigente e il miglioramento della situazione attuale”.

La difficoltà del calcolo del Sic era stata più volte messa in evidenza. Al di là delle stime, ben più impegnativo è, ovviamente, il processo da tempo avviato finalizzato a produrre una corretta quantificazione del Sic, che si fonda su una metodologia di rilevazione diretta delle informazioni, mediante la somministrazione di appositi questionari a diverse centinaia di imprese attive nei mercati che compongono il Sic. In questo senso, lo stesso presidente ritiene che la Legge Gasparri non ha certo reso facile il compito.

A riguardo, l’Agcom ha sempre ribadito le difficoltà che si sono incontrate per una corretta definizione del perimetro merceologico di alcune aree economiche individuate dalla legge, quali ad esempio il “cinema“, e di talune fonti di ricavo, quali ad esempio le “attività di diffusione del prodotto realizzate al punto vendita”.

“Stabilire il Sic nei confronti delle televisioni e di altre cose è un discorso. A rilevare le promozioni nei supermercati o nei cinema sfido un cane poliziotto o un investigatore. Noi – ha aggiunto il presidente – le rilevazioni le stiamo facendo, ma la difficoltà è grande, grande, grande”.

Lo scorso gennaio il ministero delle Comunicazioni aveva stimato un valore per il Sic di 23,9 miliardi, dal quale per i gruppi industriali del settore deriverebbe un tetto antitrust per la raccolta di risorse a 4,78 miliardi, ma la stima ufficiale deve essere definita dall’Autorità.

In quell’occasione era, infatti, intervenuta per chiarire che il Testo unico per la radiotelevisione affida proprio all’Agcom il compito di vigilare sull’andamento e sulla evoluzione dei mercati relativi al Sistema integrato delle comunicazioni. Ricordando che l’Authority da tempo aveva proceduto a effettuare una stima del Sic, facendo riferimento alla medesima tabella frutto di una collaborazione tra la Fondazione Ugo Bordoni e la stessa Autorità.

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