Share, find e play: i 3 pilastri della nuova BBC sulla strada dell’interattività  

di Raffaella Natale |

Gran Bretagna


BBC

“Se non ci conformiamo prontamente al digitale, perderemo il rapporto con le nuove generazioni e quindi con il futuro”.

Le parole sono di Mark Thompson, Direttore generale della BBC, che ha predisposto un piano d’attacco, Creative Future, presentato come un “Martini mediatico” composto da tre ingredienti: “Il contenuto deve essere accessibile 24 ore su 24, per tutti e ovunque“.

I licenziamento dei 4.000 dipendenti della Tv pubblica britannica, avvenuto lo scorso anno, consentirà di reperire i 530 milioni di euro necessari a lanciare l’iniziativa.

 

La presentazione di Creative Future è avvenuta in occasione dell’appuntamento londinese We Media Global Forum, due giorni per fare il punto sul citizen journalism, insieme ai principali protagonisti del Web 2.0. Al cuore del progetto ci sarà il restyling del sito Web della BBC, la cui nuova versione dovrebbe essere pronta per la fine anno.

I cambiamenti prevedranno un numero maggiore di videoclip di informazione, ma anche di sport, musica, gastronomia, tempo libero, salute e scienza. Sul sito anche un nuovo motore di ricerca.

E per soddisfare la grande domanda di contenuti on demand arriva anche il servizio BBCiPlayer, che permetterà di accedere a tutti i programmi dell’ultima settimana e agli archivi dal 1937 in poi. Gli utenti potranno scaricarli sul proprio computer e, alla fine, sul cellulare.

 

Una grande rivoluzione per la storica BBC. Thompson ha parlato anche di innovazione per quanto riguarda il canale delle informazioni: i notiziari dei grandi canali generalisti (BBC1, BBC2, etc.) spariranno, perché l’idea è di trattare l’attualità direttamente sul sito della BBC e su News 24, la rete più seguita dai telespettatori britannici, che trasmette informazioni 24 ore su 24.

 

“Le fondamenta dei media tradizionali saranno sostituiti da una cultura interattiva”, ha spiegato Thompson,

Aggiungendo che questa è la ragione per cui bisogna “essere sulla stessa lunghezza d’onda del pubblico e passare a programmi prodotti per televisione, Internet, radio, podcasting, cellulari e per un consumo sia da casa che in movimento“. La parola d’ordine è interagire.

 

Ma la più grande novità risiede nella creazione di uno spazio dedicato agli utenti, su modello di MySpace.com, sul quale si possono creare blog e video personalizzati. Una prassi questa già testata durante la copertura degli attentati in metropolitana del 7 Luglio scorso, quando la Tv britannica iniziò a trasmettere immagini e video realizzati da semplici cittadini.

Per Ashley Highfield, direttore New Media per la BBC, si tratta di ripensare ai servizi esistenti intorno a tre concetti: Share, find e play. Ovvero condividi, trova e riproduci (ma anche gioca).

“Il pubblico potrebbe costruirsi il sito della BBC improntato sui propri bisogni, interessi e desideri“.

 

L’offensiva riguarda anche la musica. La BBC intende anche sostenere gruppi emergenti, che non hanno ancora ingaggi con case discografiche. 

 

Insomma una vera rivoluzione, come sottolinea giustamente l’esperta di media Emily Bell, responsabile del guardianunlimited.com: “Ciò che colpisce di questa notizia, non è il contenuto. Tutti i grandi gruppi di comunicazione e media hanno un piano di questo tipo al quale pensano da qualche tempo”. La cosa invece più sorprendente è “la scala sulla quale la BBC intende realizzare questo cambiamento che modifica radicalmente la distribuzione. Tutto questo ci influirà e cambierà il modo in cui lavoriamo”.

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