Pedopornografia: un fenomeno in drammatico aumento, ma le forze dell’ordine non mollano la presa

di Alessandra Talarico |

Italia


Pedofilia

Si susseguono senza sosta le operazioni delle forze dell’ordine contro gli abusi ai minori, un fenomeno in costante e drammatica crescita come segnala anche l’ultimo rapporto dell’associazione Meter, presieduta da Don Fortunato Di Noto.

 

L’ultimo blitz contro le reti di pedofili è scattato oggi a Roma e ha portato all’arresto di 18 persone in varie province italiane, mentre dal rapporto Meter emergono cifre inquietanti che confermano l’escalation degli abusi, cresciuti nel primo semestre del 2005 dell’11%.

Le più colpite sono le bambine, anche quelle più piccole, cioè di età inferiore ai 5 anni e le violenze sono sempre per lo più ristrette alla cerchia familiare.

 

Secondo i dati del numero di emergenze infanzia 114, autori delle violenze sono spesso gli stessi genitori (42% madri, 38% padri) mentre le vittime sono principalmente i bambini più piccoli (60% fino a 10 anni). Nella maggior parte dei casi si tratta di bambini e adolescenti italiani (75%) anche se il Servizio 114 ha gestito una percentuale significativa di casi riguardanti bambini e adolescenti stranieri (25%): un dato preoccupante, che mette in luce una nuova emergenza, quella legata ai minori stranieri, un fenomeno ancora sommerso su cui si sta lavorando.

 

“Lo spaccato di abusi, violenze  fino alla riduzione in schiavitù verso bambini anche di otto anni che emerge dall’operazione delle forze di sicurezza di Roma, conferma un quadro a noi noto”, ha commentato Carlotta Sami Direttore dei Programmi di Save the Children Italia.

“Esiste una fascia di minori, in particolare bambini e adolescenti rom ma anche minori stranieri non accompagnati provenienti per lo più dalla Romania, che sono particolarmente esposti al rischio di subire violenze, cadere vittima di reti di trafficanti,  a scopo di sfruttamento sessuale, di mendicità e di piccola delinquenza”.

 

Nel caso dell’operazione odierna della Polizia, ha continuato la Sarmi, “è una rete di pedofili ad aver commesso queste gravi violenze, il che conferma che l’adescamento e la violenza sui minori da parte di pedofili  non utilizza solo ed esclusivamente il canale di internet o dei telefoni cellulari ma si lega, spesso, a fenomeni di sfruttamento della prostituzione minorile”.

 

Da luglio 2001 a giugno 2005, la Polizia postale ha individuato 9 mila siti web contenenti materiale pedopornografici: 108 situati in Italia sono stati oscurati e sono stati sequestrati 2 mila pc, 100 mila cdrom, 60 mila floppy disk e 29 mila videocassette.

85 le persone arrestate, 2.335 quelle denunciate in stato di libertà.

 

Le regioni più colpite risultano essere la Campania e la Lombardia.

 

“Bisogna lavorare per prevenire fenomeni così gravi di sfruttamento e violenza, attivando percorsi sociali di accoglienza, integrazione e informazione per i minori più vulnerabili, quelli rom e i cosiddetti minori stranieri non accompagnati”, ha concluso Carlotta Sarmi, sottolineando come fra il 2004 e il 2005 il progetto Stop-It per il contrasto e la lotta alla pedo-pornografia via internet ha raccolto 3.106 segnalazioni di materiale pedo-pornografico, il 10% in più rispetto all’anno precedente.

Il 66% riguarda siti Internet (Url), il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l’1% newsgroup.