ICT: Map e Miur puntano su internazionalizzazione e distretti hi-tech per promuovere l’impresa italiana

di |

Italia


ICT

Importanti novità per le aziende italiane, sempre più toccate dalla necessità di imboccare la strada dell’innovazione tecnologica attraverso attività di R&S, scelta indispensabile per garantirsi un posizionamento di tutto rispetto sul mercato, sia a medio che a lungo termine.

A supporto di un’oggettiva difficoltà delle imprese di destinare fondi alla ricerca e allo sviluppo – in Italia rivolti sostanzialmente alla ricerca industriale e allo sviluppo precompetitivo – il Ministero delle Attività Produttive  e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca stanno promuovendo significative iniziative a sostegno di politiche nazionali e regionali che prefigurano ampi spazi di sviluppo per quelle  imprese che scelgano di puntare sull’innovazione, e in particolare anche sulla formazione e sull’occupazione qualificata.

Tra le azioni di maggiore rilievo, l’accordo programmatico biennale siglato fra Ministero delle Attività Produttive e Consiglio Nazionale delle Ricerche per l’internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese impegnate nella Ricerca e Sviluppo nel campo dell’innovazione. 
L’accordo strategico prevede il cofinanziamento di progetti che consentano di far compiere un salto di qualità al Made in Italy nei mercati internazionali, puntando con decisione su settori strategici come biotecnologie, nanotecnologie, apparecchiature medicali e aerospazio.

Nello specifico, il MAP e il CNR si propongono di favorire le sinergie fra imprenditoria pubblica e privata per favorire la promozione delle capacità progettuali italiane nei mercati di maggiore esteri, supportare il sistema produttivo italiano nel delicato processo di internazionalizzazione e sviluppare appieno le potenzialità del nostro sistema economico.
Ciò è possibile, innanzitutto, se si analizzano le reali necessità delle imprese di settore, condizione imprescindibile per procedere ad una ristrutturazione interna di modelli e strategie. Molto importante, poi, stimolare l’approccio verso i mercati esteri, così come anche favorire le cooperazioni industriali internazionali e le partnership con altre istituzioni di ricerca.

Intanto, anche il Miur si sta muovendo attivamente a sostegno delle politiche di sviluppo di poli tecnologici di alta tecnologia che hanno come protagonista le PMI italiane, soprattutto quelle del Mezzogiorno.
Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e Sviluppo Italia hanno infatti sottoscritto due convenzioni strategiche, ad esse destinate, riguardanti l’attrazione degli investimenti per la ricerca.
 
La prima riguarda il “Progetto incentivi Pmi – start up tecnologici” e prevede la costituzione di un fondo rotativo, destinato alle piccole e medie imprese, di 40 mln, 32 dei quali a carico del Miur e i restanti 8 di Sviluppo Italia. Il suo obiettivo è quello di sostenere programmi di ricerca con i relativi progetti di sviluppo e l’avvio degli start up tecnologici.
 
La seconda convenzione è dedicata al “Programma di marketing territoriale per l’attrazione di investimenti nei distretti tecnologici e nelle filiere high tech del Mezzogiorno“. La sua copertura finanziaria è pari a 25 mln di euro, 20 dei quali a carico del Ministero (fondi Fas) e 5 ricavati dal rifinanziamento del Piano Operativo Nazionale.

“Con la firma dei due accordi – ha affermato Ferruccio Ferranti, Amministratore Delegato di Sviluppo Italia – si completa il sistema di interventi programmati con il Miur e si apre una nuova fase operativa della società in un settore, quello dell’Innovazione, ad alta valenza strategica per lo sviluppo del paese e del Mezzogiorno in particolare”.

“Con questi accordi”, ha spiegato il Viceministro Guido Possa, “il Miur si dota di un ulteriore strumento per il sostegno della politica dei distretti di alta tecnologia, che ha rappresentato in questa legislatura un forte elemento di novità, in grado di incidere concretamente sulla competitività dei sistemi produttivi esistenti nei diversi territori del Paese.
 
Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza, mirato ad agevolare la creazione di Piccole e Medie Imprese hi-tech, come sottolinea il Viceministro Possa, “in taluni casi ostacolata proprio dalla mancanza di appositi finanziamenti destinati alla creazione di start up di impresa. Attraverso le misure e i nuovi investimenti, quindi, si renderà l’effettiva possibilità di sostenere la valorizzazione delle ricerche a fini produttivi e di sviluppo socio-economico.