Tlc: approvate le nozze tra Alcatel e Lucent. Il gruppo francese vola in Borsa

di Alessandra Talarico |

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Alcatel e Lucent Technologies sono giunti ad un accordo di fusione da cui nascerà un “leader mondiale nelle soluzioni di comunicazione” del valore di circa 21 miliardi di euro.

L’accordo, che ha ricevuto il plauso della comunità finanziaria, ha permesso al titolo del gruppo d’oltralpe di registrare questa mattina una crescita del 5,9%, a 13,52 euro.

Per quanto riguarda i dettagli finanziari, la nuova entità, il cui nome non è ancora stato deciso, avrà una capitalizzazione di Borsa di circa 30 miliardi di euro, in base alla chiusura del 31 marzo, mentre i profitti d’insieme si stabiliscono a circa 21 miliardi di euro, ripartiti in maniera omogenea tra l’America del Nord, l’Europa e il resto del mondo.

La nuova società beneficerà di un ampio portafoglio prodotti nel settore delle tecnologie fisse e mobili e dei servizi associati e punterà a sfruttare al massimo le opportunità di mercato nelle reti, i servizi e le applicazioni di nuova generazione e a realizzare importanti sinergie, ma soprattutto potrà contare su una struttura finanziaria solida che le permetterà di realizzare sinergie di costi pari a 1,4 miliardi di euro all’anno entro tre anni, su una struttura di ricerca e sviluppo tra le più importanti del mondo e su una presenza mondiale con una base clienti ripartita in più di 130 Paesi.

 

Le sinergie di costo dovrebbero essere realizzate nell’arco di tre anni dalla data chiusura dell’operazione e riguarderanno diversi settori, che includeranno il consolidamento delle funzioni di supporto, l’ottimizzazione della struttura di approvvigionamento e della catena dell’offerta, l’utilizzo delle risorse di R&S e dei servizi su una più ampia base di attività e la riduzione del 10% circa della forza di lavoro totale delle due aziende su scala mondiale.

 

La fusione comporterà anche nuovi oneri di ristrutturazione, ammontanti a 1,4 miliardi di euro, che saranno per la maggior parte iscritti a bilancio il primo anno. Si prevede che la maggior parte del processo di ristrutturazione verrà completata entro 24 mesi dalla data di chiusura. La transazione dovrebbe portare a un incremento dell’utile per azione già durante il primo anno, insieme alla realizzazione di sinergie efficaci, al netto degli oneri di ristrutturazione e dell’ammortamento degli attivi immateriali.

 

Secondo i termini dell’accordo – approvato dai cda delle due società – Alcatel controllerà il 60% della nuova entità, che avrà sede a Parigi, e Lucent il restante 40%. Le operazioni nordamericane saranno invece basate nel New Jersey, attuale sede sociale dei Bell Labs. La filiale americana, separata e indipendente, si occuperà dei contratti col governo americano.

Questa società sarà gestita separatamente da un consiglio di amministrazione composto da tre cittadini statunitensi indipendenti, accettabili per il governo statunitense. Questo tipo di struttura viene normalmente utilizzata per proteggere alcuni programmi governativi nelle operazioni di fusioni che coinvolgono una controparte non statunitense.

 

Il cda della nuova società sarà composto da 14 amministratori ripartiti in maniera equa tra le due società: il nuovo direttore generale sarà l’attuale Ceo di Lucent, Patricia Russo, mentre il Ceo di Alcatel Serge Tchuruk ricoprirà la carica di presidente non esecutivo; sarà formato inoltre da cinque direttori per ciascuna compagnia e due nuovi direttori europei sulla cui nomina dovrà esserci un accordo fra le due aziende.

 

“La fusione rappresenta un’unione strategica tra due leader riconosciuti dell’industria delle telecomunicazioni, che insieme diverranno un leader mondiale della convergenza”, ha dichiarato Serge Tchuruk.

“Insieme – ha aggiunto – Alcatel e Lucent avranno una copertura geografica ancora più estesa, una leadership affermata nelle reti di nuova generazione con una delle più grandi capacità di ricerca e sviluppo al mondo, dedicata alle comunicazioni e la più numerosa e qualificata equipe di servizi industriali.”

 

“Dopo la chiusura dell’operazione andremo avanti con determinazione, consolideremo rapidamente le nostre attività e integreremo le nostre culture aziendali per essere certi di poter sfruttare appieno i vantaggi di questa fusione a beneficio dei nostri clienti, azionisti e dipendenti”, ha concluso Tchuruk.

 

Per Patricia Russo, la “logica strategica della transazione è affascinante”, alla luce della grande trasformazione in atto nel mondo delle reti, delle applicazioni e dei servizi telecom.

La nuova società, ha aggiunto la Russo, “dovrebbe permettere di offrire servizi convergenti agli operatori e alle imprese, su una gamma estesa di terminali personali”.

 

Subito dopo la chiusura dell’operazione, verrà istituito un Comitato di gestione che assicurerà la continuità di gestione delle due aziende. A questo comitato – che farà capo alla nuova società e sarà guidato dal CEO, Patricia Russo – parteciperanno anche Mike Quigley, COO; Frank D’Amelio, Senior EVP, incaricato della supervisione del processo di integrazione e del controllo di gestione; Jean-Pascal Beaufret, CFO; Etienne Fouques, EVP, che supervisionerà la strategia dei mercati emergenti e Claire Pedini, Senior VP, Risorse umane.

 

La società che nascerà dalla fusione rimarrà partner industriale di Thales e, insieme al governo francese, uno dei suoi principali azionisti; i rappresentanti che nominerà in seno al consiglio d’amministrazione di Thales saranno cittadini dell’Unione europea. Serge Tchuruk, o un amministratore francese, o un dirigente aziendale francese della società risultante dalla fusione, sarà il principale anello di collegamento con Thales.

 

Inoltre, il consiglio d’amministrazione di Alcatel ha disposto la prosecuzione deii negoziati con Thales al fine di rafforzare la partnership mediante la contribuzione di determinati beni e una maggiore partecipazione azionaria nella società.

 

Il progetto di fusione è ora sotto la lente delle autorità statunitensi ed europee e di tutti gli azionisti delle due società e la transazione dovrebbe entrare in vigore entro al massimo dodici mesi. Nel frattempo, Alcatel e Lucent proseguiranno le proprie attività in maniera autonoma.

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