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Italia Digitale 2010: urge un nuovo progetto per colmare il gap IT. Il caso Corea del Sud

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Ho letto con attenzione ed interesse l’Executive Summary del Report Italia Digitale 2010, del quale condivido l’analisi dolorosa del gap italiano nel settore IT così come l’urgenza di un progetto di ampio respiro che cerchi di ribaltare questa situazione. Analogamente condivido molte delle proposte fatte a tale scopo nell’eccellente lavoro dell’Advisory Board di Key4biz.

 

Ma anziché commentare le proposte fatte vorrei portare, come ulteriore contributo, l’esperienza di una Paese diverso dall’Italia sul medesimo argomento, ovvero la Corea del Sud dove opero per conto della mia società, Assioma.net, come elemento di “conforto, confronto e sconforto”: conforto sulla necessità di attuare una politica di ampio respiro per il rilancio del settore IT (se lo fanno in Corea dove l’infrastruttura tecnologica è già ai vertici mondiali, ancora di più dovrebbe essere necessario da noi), confronto perché misurarsi in materia di scelte strategiche ha sempre un valore costruttivo, e sconforto perché la distanza da colmare appare chiaramente vasta.

Quindi, farei una rapida sintesi del programma che il governo della Corea del Sud ha varato l’anno scorso con il nome di IT839 Strategy, ed il cui ideatore è l’ormai ex Ministro dell’Informazione e Comunicazione CHIN Dae-Je, persona  dalle qualità e dal carisma eccezionale, che ho avuto modo di conoscere personalmente, il quale è anche un esperto del settore, avendo lavorato per oltre 18 anni in Samsung.

 

L’obiettivo dell’IT839 è semplice: fare della Corea un leader globale nel settore dell’IT  e trasformare la società coreana in una “u-Korea“: una società dove l’ubiquità dell’IT trasformi (in meglio) la vita dei cittadini.

La ricetta è condensata nel nome del progetto: favorire la nascita di 8 nuovi servizi, la realizzazione di 3  infrastrutture di rete e supportare così lo sviluppo di 9 settori di applicazione strategici ritenuti dei veri e propri motori di crescita.

 

Un elenco, anzi tre, è a questo punto necessario:

Servizi

  1. WiBro (Wireless Broadband): una accesso ad internet wireless e ad alta velocità che garantisca la connessione “anytime and anywhere” sia da fermi che in movimento.

  2. DMB (Digital Multimedia Broadcasting): la televisione sul cellulare, ma non solo.

  3. Home NW (Home Network): una serie di servizi quali il controllo degli elettrodomestici, la TV interattiva ed il Video on Demand, la telemedicina, l’eLearning e tutti quei servizi che potranno essere forniti in casa dell’utente.

  4. Telematics: servizi multimediali per i veicoli (e gli occupanti) basati sulla localizzazione dei mezzi

  5. RFID

  6. W-CDMA: la tecnologia 3G che sta dietro lo standard UMTS, per fornire servizi voce, video e dati

  7. Terrestrial DTV: il cosiddetto digitale terrestre

  8. VoIP: servizi di telefonia veicolati attraverso Internet.

Infrastrutture

  1. BcN (Broadband Convergence Network): una rete di nuova generazione che implementi il protocollo IPv6, che supporti funzioni quali la gestione del Qualità of Service,  e che garantisca entro il 2010 un accesso compreso tra i 50 ed i 100Mbit/sec ad almeno 20 milioni di utenti.

  2. USN (Ubiquitous Sensor Network): sarà l’infrastruttura di base della cosiddetta “u-society” e sarà in grado di connettere i tag RFID e gli “u-sensor” alla BcN

  3. IPv6

Motori di crescita

  1. Next Generation Mobile Communication Devices

  2. Digital TV/Broadcasting Devices

  3. Home Network Devices

  4. IT SOC (System-on-Chip)

  5. Next Generation PC

  6. Embedded SW

  7. Digital Content & SW Solutions

  8. Telematics Devices

  9. Intelligent Service Robot

L’IT839 strategy identifica un ruolo chiave nelle aziende, comprese le PMI, per quanto riguarda la preparazione dei servizi, la creazione di posti di lavoro e l’esportazione delle tecnologie prodotte. Il governo dal canto suo farà la sua parte agendo sul lato normativo per agevolare la realizzazione del progetto e sul supporto finanziario delle varie azioni connesse alla strategia, con un impegno di spesa che, a oggi, è stato valutato in circa 460 mln di dollari.

Ma l’aspetto più sorprendente riguarda le aspettative in termini di risultati benefici che il progetto porterà al Paese in termini di incremento del valore della produzione, occupazione nel settore ed esportazioni: le stime per il 2007 indicano rispettivamente +47%, +10% e +29% rispetto al 2005.

Consulta il profilo Who is Who di Alessandro Canova

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