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I new media agitano il mercato dello sport. Quale sarà il ruolo della televisione?

Europa


Grazie alle nuove tecnologie Internet o legate alla telefonia mobile, nuovi player, così come gli operatori telecom, hanno fatto irruzione sul mercato della distribuzione di contenuti sportivi, dominato fino a qualche tempo fa dai broadcaster.

E proprio di questi mutamenti si è discusso nell’edizione asiatica di Sportel, l’appuntamento più importante per i professionisti dello sport e della televisione.

David Tomatis, vicepresidente di Sportel, ha evidenziato la tendenza, ormai largamente diffusa, degli operatori telecom ad acquistare i diritti degli avvenimenti sportivi.  

 

Vista la concorrenza vivace, molte società pubbliche, come France Télécom in Francia o Belgacom in Belgio, si sono avventurati su questo nuovo terreno.

A gennaio, Orange (France Télécom) ha versato ben 29 milioni di euro per continuare a trasmettere sui cellulari, a partire dal 2006 e fino al 2008, le immagini del campionato francese di calcio, aumentando l’attuale contributo di circa il 200%.

In Italia, il 1° giugno prossimo verrà lanciata La3,  la nuova Mobile Tv di 3 Italia (H3G), che partirà con 15 canali proprio in occasione dei Mondiali di calcio di Germania. Sarà una Tv pay-per-view, a pagamento ma a prezzi abbordabili (da mezzo euro a un euro al giorno il canone previsto).

 

Per il 2008, la Federazione di Calcio francese intende lanciare un appello di offerte multimediali, in particolare per via della prossima soppressione della concorrenza nel campo della payTv.

A fine giugno, Belgacom ha lanciato un’offerta per la Tv via Adsl, dopo aver comprato i diritti del campionato di calcio belga per 36 milioni di euro l’anno, per tre stagioni, vale a dire un aumento di circa il 150% rispetto a ciò che avevano versato i precedenti possessori,  Be TV, RTBF, Telenet e VTM.

 

Secondo gli osservatori, anche se i new media stanno acquistando grossa importanza, niente potrà soppiantare la televisione nella diretta.

Tony Singh, di Spectrum Strategy Consultants, ha sottolineato che “Nessun’altra piattaforma può concorrere con la Tv per la trasmissione in diretta di una partita di calcio“.

I nuovi media possono invece permettere agli sport meno noti di farsi conoscere o offrire nuovi servizi come, per esempio, la possibilità di creare una “comunità virtuale” di tifosi.

 

E’ quello che desidera fare in Cina  la società Yes TV con Goal TV, un canale totalmente dedicato al calcio trasmesso online 24 ore su 24.

“Se sei un tifoso del Manchester United, devi venire su Goal TV“, commenta Thomas Kressner, presidente di Yes TV, che dispone in Asia dei diritti per la trasmissione televisiva e a banda larga delle quattro più importanti squadre di calcio inglesi, Manchester United, Liverpool, Chelsea e Arsenal.

 

Per Tony Singh si tratta dell’interesse a breve termine da parte di alcune federazioni sportive, che consentirà di raccogliere più denaro, sfruttando l’interesse che c’è intorno a questi new media.

Uno dei modelli, sottolinea Kevin Roberts, della rivista specializzata SportBusiness International, è quello di OC Group, che gestisce i diritti sulle regate di Ellen McArthur.

Proponendo una copertura vivace e creative sulle reti Adsl delle avventure della famosa velista britannica, OC Group “ha costruito una significativa audience online”, che gli ha permesso d’attirare diversi sponsor.

 

La Federazione internazionale di ginnastica (FIG), che gestisce direttamente i propri diritti, ha scelto al momento la prudenza.  

André Gueisbuhler, segretario generale della FIG, ha commentato che bisogna tenere in debita considerazione queste piattaforme alternative, ma continuando a proteggere i partner tradizionali che restano le televisioni.

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