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VoIP: la Cina dice no. Licenze non prima del 2008

Cina


La Cina non autorizzerà il VoIP prima dei prossimi due anni, sotto pressione da parte degli operatori di rete fissa, che temono l’erosione dei loro profitti.

Lo ha reso noto Wang Leilei, amministratore delegato di Tom Online, il portale Internet cinese che ha creato una joint venture con Skype per lanciare la telefonia su Internet nel Paese.

 

Lo scorso anno Skype, pioniere del VoIP, aveva già avviato diverse trattative con gli operatori cinesi per aprire la strada ai sevizi vocali via web, ma pare che il governo di Pechino non abbia intenzione di concedere le licenze prima del 2008.

 

Le richieste per ottenere una licenza VoIP potranno essere presentate a partire dal prossimo anno e, nonostante i più volte reiterati dubbi, il ministero dell’Informazione ha permesso a China Telecom e China Netcom di avviare le sperimentazioni.

 

Le due società, però, si sono rifiutate di condurre questi test a causa degli eventuali effetti del VoIP sui loro profitti, nonostante le previsioni allettanti fornite da lacune società di ricerca.

Secondo Telintell, ad esempio, i profitti della telefonia su Internet in Cina raggiungeranno 10 miliardi di dollari nel 2010, mentre gli utenti della linea fissa raggiungeranno sullo stesso periodo quota 600 milioni.

 

Attualmente, Skype offre a 9 milioni di utenti cinesi un servizio gratuito di telefonia computer-to-computer, ma le chiamate possono durare al massimo 5 minuti, mentre il mese scorso è partito un servizio che permette di chiamare un telefono dal Pc e ha registrato una media di 10 mila utenti al giorno.

 

L’ad di Tom Online ha spiegato che il portale – che conta 70 milioni di utenti – non teme ripercussioni dal posticipo del lancio commerciale di SkypeOut, alla luce della diversificazione dei servizi già offerti e punta piuttosto ad allargare la base utenti.

 

Allo studio anche acquisizioni sempre nel settore Internet, anche se – come riporta il Financial Times – la compagnia di proprietà del tycoon Li Ka-shing (che controlla anche il gruppo mobile 3) non ha commentato le indiscrezioni sulla possibile acquisizione del concorrente Sina, che conta oltre 180 milioni di utenti in tutto il mondo.

 

Il portale basa le sue strategie sui servizi wireless come i messaggi di testo e multimediali e ha registrato lo scorso anno profitti record legati principalmente al download di canzoni e suonerie.

 

I profitti totali sono cresciuti del 40% a 172,11 milioni di dollari, mentre quelli legati a Internet Wireless hanno registrato un incremento del 43,4% a 161,88 milioni.

Gli introiti pubblicitari, infine, sono cresciuti del 21,5% rispetto al 2004, attestandosi a 9,21 milioni di dollari.

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