Minori nella Rete: Stop-it lancia l’allarme sull’uso crescente delle nuove tecnologie a scopo pedopornografico

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Pedofilia

File sharing, spam, mms ed sms: aumentano per i minori le occasioni di esposizione ad immagini pedopornografiche e i rischi di adescamento attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.
 

E’ quanto denuncia “Minori nella rete“, Terzo Rapporto di Stop-It sulla pedopornografia online, secondo cui è in aumento sensibile il numero di email indesiderate e il ricorso al file sharing , cioè lo scambio di immagini pedopornografiche attraverso i più diffusi software di peer-to-peer, per lo scambio di immagini pedo-pornografiche.
Inoltre, sono sempre più comuni i telefoni cellulari abilitati all’invio di messaggi di sms e mms, che possono quindi essere veicolo di adescamento e scambio di immagini pedopornografiche.
Se a ciò si aggiunge il documentato ricorso al Web anche per altre forme di sfruttamento sessuale come la prostituzione minorile, il risultato è un aumento del rischio, per i minori, di esposizione ad immagini pedopornografiche e di adescamento a scopo di molestie, sfruttamento o abuso sessuale.

 
Diffusi in questi giorni da Save the Children (vedi Savethechildren.it), la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini, i dati del rapporto annuale evidenziano le nuove tendenze del fenomeno della pedopornografia online. Fra il 2004 e il 2005  sono state 3.106 le segnalazioni di materiale pedopornografico inviate a Stop-It, il 10% in più rispetto all’anno precedente: il 66% riguarda siti Internet (Url), il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l’1% newsgroup.

 
“Se i siti internet pedopornografici continuano a costituire la maggioranza delle segnalazioni che riceviamo”, ha spiegato Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia in occasione della presentazione del rapporto, “il dato più significativo è l’aumento del file sharing, pari all’ 85,4% in più nel 2005 rispetto all’anno precedente. Non trascurabile è stata anche la crescita delle segnalazioni di email indesiderate con link a siti pedo-pornografici, quasi raddoppiate nell’arco di un anno.
 
Oltre a  questi numeri”
, ha proseguito Carlotta Sami, “dobbiamo tenere presente l’abbinamento di internet al telefono cellulare con la conseguente possibilità di invio e scambio di immagini e testi a contenuto pedopornografico. 
E’ dunque necessario”
, ha aggiunto Carlotta Sami, “intensificare i controlli sui servizi di condivisione di file e dati, sia via internet che via cellulare, e  un’intensa attività di sensibilizzazione verso i giovani che hanno molte più occasioni di esposizione a materiale pedo-pornografico e di adescamento anche a scopo di abuso sessuale”.

 

Internet e pedo-pornografia ma non solo. In “Minori nella rete” Save the Children documenta il ruolo del web anche in altri fenomeni di sfruttamento sessuale come la prostituzione minorile. Nell’ambito del progetto “Orizzonti a colori” di Save the Children, per la prevenzione della devianza e il reinserimento sociale di minori stranieri sottoposti a procedimento penale nella città di Roma, gli operatori del progetto hanno rilevato un mercato di prostituzione che coinvolge anche minorenni di origine rumena e in cui si ricorre al Web come mezzo di pubblicità e intermediazione, attraverso l’uso di una webcam e un computer collegato con Internet.
“Il ricorso a internet nel mercato della prostituzione anche minorile è un fenomeno ancora poco diffuso in Italia”, ha sottolineato il Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, “tuttavia è un campanello di allarme che deve spingerci a fare il possibile per aiutare i giovani ad utilizzare internet in modo sicuro e positivo.

 

A sostegno dei genitori e degli educatori, il Terzo Rapporto di Stop-It contiene uno zoom monografico su Il minore esposto alla pedo-pornografia su Internet, compreso anche un Vademecum in 22 punti che offre indicazioni utili sia per prevenire l’adescamento e l’esposizione a immagini pedopornografiche, e aiutare il genitore a supportare i propri figli nell’utilizzo di Internet.

 

Infine, il Rapporto Stop-It contiene un capitolo di analisi di leggi, misure e azioni per prevenire e contrastare la pedo-pornografia online. A proposito della recente approvazione del disegno di legge 3503, ad esempio, Carlotta Sami ha concluso dichiarando come essa abbia rappresentato “un importante passo avanti, così come l’istituzione del centro nazionale di contrasto alla pedopornografia su Internet e l’osservatorio per il contrasto della pedofilia e pornografia infantile”.  (a. gu.)

 

“Minori nella rete” – Terzo Rapporto di Stop-It sulla Pedo-pornografia online