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Pedopornografia: un fenomeno in drammatica crescita. Le bambine i soggetti più a rischio

Italia


Sono sempre più i minori che navigano in Rete senza il controllo dei genitori e che, dunque, rischiano di diventare vittime di pedofili o comunque di incorrere in situazioni di abuso, disagio o maltrattamento.

 

A correre i rischi maggiori, secondo il rapporto 2006 sul progetto di ricerca Cirp (Child Internet Risk Perception), sono soprattutto le bambine tra i 12 e i 13 anni di età.

 

I responsabili dell’ICAA (International Crime Analysis Association), che hanno realizzato la ricerca con il patrocinio dell’Unicef, del Ministero delle Comunicazioni, del Consiglio regionale del Lazio e con la sponsorizzazione di Symantec, hanno analizzato le caratteristiche sociobiografiche che attirano i tentativi di molestie da parte dei pedofili, giungendo alla conclusione che quasi la metà delle vittime (il 44%) sono bambine.

 

ICAA rilevato inoltre che le fasce orarie maggiormente a rischio sono quelle del tardo pomeriggio (17-19), la sera (19-21) e quelle notturne (21-23), con una percentuale di molestie online pari al 14.1% e di tentativi di incontro del minore pari al 2.5% dei casi.

 

“Diversamente da quanto possono pensare i genitori, i ragazzini più svegli, curiosi e disponibili sono quelli più a rischio”, ha spiegato il Direttore scientifico di ICAA, Marco Strano.

 

Internet ha fatto emergere una nuova dimensione organizzata della pedofilia, che si affianca a quella tradizionale e permette ai pedofili non solo di limitare i rischi di essere identificati, ma ha anche allargato la loro sfera di azione in maniera pressoché illimitata.

 

Ecco perché è essenziale, per arginare i rischi dei minori, la collaborazione dei genitori che spesso considerano Internet (un po’ come la Tv per la generazione precedente) come una buona alternativa alla baby-sitter.

 

La presenza e il controllo dei genitori durante la navigazione dei minori – svolgono invece un ruolo fondamentale: “E’ importante seguire alcune semplici regole ed insegnare ai bambini che basta fare un po’ di attenzione per divertirsi ed imparare tante cose interessanti senza rischiare”, ha spiegato Francesca Giudice, Vice President Mid-Market Southern Europe Region Symantec.

 

Per la Giudice, “è essenziale che gli adulti capiscano che Internet è come il mondo reale, con i suoi lati positivi e purtroppo anche quelli negativi”.

I consigli per evitare spiacevoli incontri nel mondo virtuali sono molto semplici: posizionare il computer in una zona condivisa della casa e non nella cameretta e installare soluzioni di sicurezza efficaci e complete, che consentano di predefinire i percorsi di navigazione dei ragazzi.

 

La ricerca si inserisce nel progetto Symantec “Pollicino nella rete: educare i minori a una navigazione sicura in Internet”, volto a sensibilizzare ed educare minori, genitori ed educatori ad un consapevole e sicuro utilizzo della Rete e che proseguirà nel corso del 2006 grazie ad una serie di attività che verranno organizzate sul territorio tra cui la presenza dell’azienda a convegni su queste tematiche in qualita’ di esperto tecnologico, campagne di sensibilizzazione nei confronti dei minori stessi, dei genitori e degli insegnanti, la realizzazione di una guida sulla sicurezza e all’uso consapevole di Internet e alcune donazioni a favore di associazioni attive in questo ambito.

 

Nei gironi scorsi, anche Microsoft è intervenuto in sostegno di una navigazione più sicura da parte dei minori, siglando un’alleanza con Telefono Azzurro nell’ambito del progetto Servizio Emergenza Infanzia 114.

 

Partito sperimentalmente nel 2004 nelle tre province di Milano, Palermo e Treviso, il 114 – gestito da Telefono Azzurro e promosso dai Ministeri delle Comunicazioni, del Lavoro e delle Politiche Sociali e per le Pari Opportunità all’interno di Progetto Italia, con il sostegno di Telecom Italia – ha gestito da allora oltre 950 casi (il 25% dei quali segnalazioni di disagio di minori stranieri), attivando una rete d’intervento che ha coinvolto istituzioni, servizi sociali, forze dell’ordine, scuole, procure e tribunali.

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