Vodafone: parte dal CeBIT la rivoluzione HSDPA

di Alessandra Talarico |

Europa


Vodafone

Al CeBIT 2006 che si svolgerà dal 9 al 15 marzo ad Hannover, Vodafone darà un primo assaggio della sua visione sul futuro delle tecnologie di comunicazione mobile, con particolare attenzione alla tecnologia High Speed Downlink Packet Access (HSDPA).

 

Vodafone, con uno speciale sistema dimostrativo sviluppato proprio per la manifestazione tedesca, mostrerà in anteprima di cosa sarà capace la banda larga mobile nei prossimi anni, quando si prevedono velocità di trasmissione fino a 10 Mbit al secondo.

 

La banda larga via Umts offre attualmente picchi di velocità di circa 1.4 Mbit/s in downlink e l’arrivo di questa nuova tecnologia, già definita super 3G, è un importante traguardo per la comunità mobile, poiché renderà l’accesso Internet a banda larga un’esperienza veramente completa e soddisfacente.

 

I telefonini HSDPA verranno forniti a Vodafone da Samsung che acquisterà i Mobile Station Modem della società americana Qualcomm, attuale leader nel settore dei chip per il super Umts.

 

Come il Wi-Fi ha liberato l’Internet mobile e ha aiutato a vendere centinaia di tazze di caffè, l’HSDPA renderà Internet uno strumento veramente mobile.

 

Secondo gli esperti, non c’è dubbio che l’HSPA, a partire dalla sua componente di downlink HSDPA, sia la chiave di volta per realizzare pienamente il potenziale della banda larga mobile e del personal Internet.

 

Dal 2012, gli utenti 3G HSPA genereranno volumi medi di traffico da sette a nove volte superiori a quelli degli utenti non HSPA, come risultato della migliore user experience garantita dalla tecnologia, che tra l’altro offre anche vantaggi in termini economici.

 

Grazie ai bassi costi di implementazione, dunque, la tecnologia rappresenterà nei prossimi 5 anni, il must-have per la maggior parte degli operatori 3G Umts

 

I primi telefonini HSDPA dovrebbero arrivare sul mercato entro la seconda parte di quest’anno.

 

Superata l’impasse iniziale, dunque, il 3G e le sue evoluzioni sono finalmente entrati nella fase clou del loro sviluppo, e sembrano pronte a rivoluzionare il modo in cui tutti noi comunichiamo.

 

I telefonini sono ormai ampiamente disponibili e le questioni tecniche – come la scarsa durata delle batterie e la copertura di rete – sono state risolte con successo, grazie a un allineamento tra operatori e costruttori.

 

Il successo delle tecnologie mobili di nuova generazione, però, sarà subordinato a un fattore fondamentale: la discesa dei prezzi dei cellulari.

 

Secondo il numero uno di Vodafone, Arun Sarin, la differenza di prezzo tra un telefonino di seconda generazione e un 3G è di circa 50 euro, troppi per gli utenti ai quali, in fondo, poco importa di sapere a quale generazione appartiene un telefonino.

 

Oltre al prezzo per Sarin c’è un’altra barriera da infrangere: quella della eccessiva complessità dei sistemi operativi, dei browser e dei sistemi di configurazione, fattori che terrebbero gli utenti, anche quelli che acquistano un cellulare 3G, lontani dai servizi.

 

Per cercare di avvicinare i consumatori all’accesso Web dal telefonino, Vodafone ha pensato bene di sfruttare un marchio strafamoso come Google, sinonimo di semplicità e innovazione.

 

L’accordo tra i due gruppi, reso noto a Barcellona, prevede l’integrazione del motore di ricerca su Vodafone live!, per fornire ai clienti UMTS la possibilità di cercare sia sul portale, sia sul web informazioni di ogni genere, ovunque si trovino e in qualsiasi momento della giornata.

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