Infomobilità e trasporto multimodale: Vannucchi (AICT), ‘ICT per rendere più efficienti i processi e consentire un migliore utilizzo delle infrastrutture’

di Stefania Pagliara |

Italia


Guido Vannucchi

Il mercato dei servizi di infomobilità sta evidenziando una costante e forte crescita, stimolato dalla domanda di ottimizzazione del trasporto intermodale di passeggeri e merci e dalla conseguente riduzione dei costi di gestione e miglioramento della qualità. Questa tendenza si inserisce in uno scenario in continua e rapidissima evoluzione che vede nel consolidamento e nella convergenza tecnologica una delle maggiori leve di sviluppo del settore per far fronte alle esigenze di supporto alla logistica, alle problematiche ambientali e di sicurezza.
 

La Giornata Studio : “Infomobilità e trasporto multimodale: dal controllo del traffico alla mobilità sostenibile” che si è tenuta il 21 febbraio presso il Politecnico di Milano, organizzata dall’AICT (Associazione per la tecnologia dell’Informazione e delle Comunicazioni), ha voluto analizzare tutti gli aspetti legati alle tecnologie e alla gestione delle infrastrutture di trasporto, al fine di delineare quanto di più e di meglio potrebbe e dovrebbe essere fatto nell’interesse e per il progresso del Paese, mettendo a confronto rappresentanti del mondo industriale e operatori del settore.

 

Dopo i saluti di Guido Vannucchi, Presidente dell’AICT, è stata la volta di Giampio Bracchi, del Politecnico di Milano e Presidente della Fondazione Politecnico, che ha delineato un lucido quadro del settore, evidenziando soprattutto il forte carattere di interdisciplinarietà che lo caratterizza. Ha inoltre posto l’accento sugli obbiettivi che le tecnologie ITS si prefiggono in termini di miglioramento dei processi di trasporto di persone e merci, soprattutto in relazione ai rischi e vincoli ambientali che questo può comportare.

 

Nel primo intervento, Antonio Piserchia di Perspective ha analizzato la situazione e le prospettive dell’infomobilità, offrendo una dettagliata analisi del mercato italiano: “In Italia il Mercato delle soluzioni a supporto della infomobilità e del trasporto multimodale, (Intelligent Transport Systems), è in rapida evoluzione: le stime parlano di un volume di affari nell’ultimo triennio di 700 milioni di euro, con una previsione di crescita del 16% medio annuo ed un complessivo aumento del 79% entro il 2009. Due sono in Italia le principali realtà: il CCISS-Viaggiare Informati diretto dal Ministero Infrastrutture e Trasporti e dal Ministero dell’Interno, e ISORADIO, trasmesso su oltre 2500 km . di autostrade, a cura della RAI e della Società Autostrade per l’Italia.

La realtà italiana è, però, quanto mai articolata. Vi sono, infatti, numerosi servizi di infomobilità realizzati su base locale e veicolati attraverso emittenti televisive, radiofoniche e siti web, dai Telecom operator e da Aziende di servizi, per lo più realizzati in collaborazione con le Concessionarie autostradali”.

 

Quali sono le disfunzioni dell’attuale sistema italiano?

Piserchia ha sottolineato “la mancanza di un Canale dedicato quale punto di riferimento per gli utenti; le Istituzioni utilizzano i vari media in maniera marginale e spesso soltanto nelle situazioni di emergenza; i Servizi di infomobilità sono basati su una tecnologia “push”, che quindi non consente l’interattività; i Servizi CCISS e Isoradio sono solo “Generalisti” quindi mancano servizi a “domanda puntuale” e su scala locale; la mancanza di integrazione tra i sistemi di Infomobilità e i sistemi di navigazione; la scarsa adozione di standard e protocolli comuni e la mancanza di reti organizzate e sistematiche per la rilevazione dei dati sulla mobilità a livello locale”.

 

Per lo sviluppo del settore, Piserchia ha auspicato la necessità di una maggiore libertà e apertura del mercato e soprattutto la possibilità di sviluppare nuovi servizi, anche a valore aggiunto, in considerazione del fatto che l’area di mercato scoperta è quella dei servizi di Infomobilità personalizzati e interattivi e quelli a livello locale, a patto che si ottenga un sufficiente livello di coordinamento e di integrazione per la rilevazione l’elaborazione e la produzione delle informazioni tra le varie fonti informative utilizzabili e un grado elevato di alta automazione.

 

Nel successivo intervento Vito Mauro, del Politecnico di Torino, è partito da un’analisi dell’evoluzione del mercato soffermandosi sullo sviluppo e le opportunità del settore mobility e il loro impatto sulla ricerca industriale e sull’innovazione tecnologica. Vito Mauro ha evidenziato poi l’impatto negativo della mobilità, in termini di inquinamento, consumo energetico, uso dello spazio e numero crescente di incidenti.

Una risposta a queste problematiche è venuta dal PGTL (Piano Generale del Trasporto e della Logistica), documento messo a punto dal legislatore italiano nel 2001 per tracciare le linee guida verso una mobilità sostenibile, attraverso politiche che permettano di soddisfare la domanda di mobilità di persone e merci con la maggiore efficienza complessiva possibile.

In pratica, il PGTL ha indicato un metodo da seguire basato sulla crescita dell’offerta dei servizi di trasporto che devono essere competitivi, intermodali e individuali, utilizzando tutte le opportunità offerte dalla tecnologia, sostenendo il continuo miglioramento dei veicoli, e tornando ad investire sui trasporti soprattutto nelle grandi aree metropolitane”. L’innovazione nei trasporti ha detto Mauro – è la strategia vincente perché migliora la mobilità, l’ambiente e la sicurezza, aumenta la competitività del Paese e delle imprese e crea un mercato di portata mondiale per le imprese innovative”.

 

Gli stessi concetti sono stati ripresi nel successivo intervento di Andrea Ghio di Siemens, che ha presentato la visione industriale sull’attuale stato di sviluppo delle tecnologie ITS sui vari mercati mondiali. “La crescita del traffico – ha detto Ghio – è la diretta conseguenza del processo di urbanizzazione e il driver principale per i sistemi ITS è l’elevata densità di veicoli privati (.…) L’industria cerca di dare risposte e le sfide da affrontare sono tante: occorre osservare e prevedere meglio il traffico e migliorarne il flusso, informare il pubblico su situazioni di traffico in tempo reale, integrare sistemi di controllo urbano, e gestire dei piani di intervento”.

 

Ghio ha posto l’accento sulla necessità di integrare tra loro una grande varietà di sistemi indipendenti, ciascuno studiato e indipendentemente ottimizzato per svolgere una funzione specifica.

Al momento, ha detto Ghio, le misure chiave sono: il Traffic Management Center che dà informazioni sul traffico, i Driver Information Systems che invece offrono informazioni direttamente all’utente, e poi le soluzioni di gestione della domanda, le soluzioni di gestione della flotta e i sistemi di automazione ferroviaria (…). L’insieme di questi segmenti produce enormi benefici in termini di controllo del traffico, pianificazione dei piani di intervento e distribuzione delle informazioni sul traffico verso gli utenti e miglioramento della sicurezza stradale”.

 

Nel sistema di gestione integrata della mobilità, il Traffic Management Center, con la distribuzione delle informazioni, è la funzionalità chiave, perché consente di fornire informazioni (dati statistici e dinamici) in tempo reale agli uffici per la pianificazione dei flussi di traffico e agli utenti finali attraverso i canali di informazione collettiva (pannelli a messaggio varabile, posizionati lungo la rete autostradale, le emittenti radiofoniche e televisive e naturalmente la stampa) e individuale (portali internet, sistemi di navigazione e il cellulare).

Ghio ha poi sottolineato l’importanza degli investimenti nel settore mobility:“E’ necessario investire nello sviluppo di sistemi ITS, perché tali applicazioni contribuiscono in maniera sostanziale a soddisfare le necessità di mobilità della nostra società, consentono un utilizzo ottimizzato del trasporto multimediale, migliorano la sicurezza su tutte le vie di trasporto e soprattutto riducono l’uso di energie e delle conseguenti emissioni”.

  

Anche Raimondo Anello di Ericsson ha enfatizzato la necessità di una sempre maggiore integrazione tra i vari sottosistemi che compongono l’ITS e ha posto l’accento sul ruolo che le reti radiomobili, grazie alla loro pervasività e diffusione possono svolgere sia nella raccolta sia nella diffusione delle informazioni.

In particolare, Anello ha indicato come le informazioni di mobilità degli utenti delle reti radiomobili possano essere utilizzate per avere un quadro dettagliato e continuamente aggiornato delle esigenze di spostamento degli utenti e perfino delle difficoltà che questi incontrano.

Ericsson, ha spiegato Anello, sta sviluppando delle partnership per l’infomobilità: con Marconi, con cui ha sviluppato il progetto IRIS per la forte competenza nel mondo dei trasporti; con ACI Consult sta sviluppando soluzioni di sorveglianza e monitoraggio, con Eletech, sensori ITS e devices e infine con Sony Ericsson moduli machine to machine (M2M).

  

A conclusione degli interventi della mattinata Giuseppe Cozza, Direttore Centrale per l’Ambiente e la Mobilità del Comune di Milano, ha presentato la nuova rete di controllo del traffico del Comune di Milano, gli obiettivi che questa si propone e i risultati che già sono stati raggiunti anche in termini di maggiore disciplina degli automobilisti, di drastica riduzione degli incidenti e di maggiore velocità di intervento in tutti i casi di necessità.

“Il Comune ha avviato la realizzazione di un progetto ambizioso di sviluppo di un Sistema di Monitoraggio, Controllo e Gestione del Traffico e del Territorio, con la finalità di razionalizzare e centralizzare le attività di regolazione e controllo del traffico urbano per favorire il trasporto pubblico e migliorare il livello di sicurezza stradale e ambientale“.

 

Quale futuro per le soluzioni integrate in ambito ICT per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei trasporti?

Questo quesito è stato al centro delle riflessioni della tavola rotonda presieduta da Vito Mauro, in cui Vincenzo Leanza, dell’ACI, Alberto Colorni, del Politecnico di Milano e Andrea Ghio di Siemens hanno sollecitato idee forti per rilanciare i servizi di trasporto pubblico di fronte all’affermarsi del trasporto privato. Dalla discussione è poi emersa la necessità di creare un network tra tutti i numerosi soggetti coinvolti e come sia importante l’esperienza di soggetti come l’ACI per l’assistenza ai viaggiatori e la diffusione dell’ informazione nazionale, oltre alla necessità di standard di riferimento per chi sviluppa servizi e prodotti relativi all’ info mobilità e ai trasporti.

  

Vincenzo Leanza si è soffermato sul progetto Muoversi realizzato dall’ACI in collaborazione con la Regione Campania. Si tratta di un servizio di informazione multicanale il cui obiettivo è quello di informare gli utenti su tutti i mezzi di trasporto nella Regione Campania per consentire loro di fare scelte ragionate sugli spostamenti nell’ambito del territorio campano.

Alberto Colorni ha presentato il progetto del Comune di Milano sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano “Sistema Dreams” (Demand Responsive Extended Area Mobility Services).

Il sistema Dreams è una piattaforma tecnologicamente avanzata per l’organizzazione e la gestione integrata dei trasporti collettivi innovativi nella città. L’obiettivo principale è di consentire al singolo cittadino o a gruppi di cittadini con esigenze di trasporto omogenee (dipendenti di aziende, studenti, turisti ecc.) di pianificare ed eseguire spostamenti estemporanei e periodici nell’area urbana di Milano con mezzi alternativi all’auto privata, anche in zone della città non servite capillarmente dal servizio di trasporto pubblico di linea.

  

Nel pomeriggio i lavori si sono aperti con un intervento di Adriano De Maio, della Regione Lombardia e membro dell’Advisory Board di Key4biz, che ha testimoniato l’impegno della Regione in programmi di finanziamento all’innovazione in varie aree tecnologiche tra cui quella della mobilità sostenibile. “La Regione, ha commentato De Maio, ha deciso di organizzarsi creando un tavolo di regia unificato sui temi della ricerca e dell’innovazione”. De Maio ha poi sottolineato come il driver dell’innovazione non debba essere la tecnologia per sé ma i grandi problemi dei cittadini che questa dovrebbe risolvere.

“Il problema dell’ente locale è legato all’individuazione delle aree cui destinare i finanziamenti regionali. Tale individuazione viene effettuata tenendo conto delle esigenze prioritarie dei cittadini e anche il tema della mobilità sostenibile è una problematica centrale. La Regione non propone soluzioni, ma pone delle domande al mondo scientifico per avere risposte nell’individuazione delle priorità e delle aree di intervento”. De Maio ha portato l’esempio della ristrutturazione dell’area industriale di Arese, nel quale sono impegnate insieme la Regione, la ricerca e l’industria e per cui si prospetta la realizzazione di un nuovo progetto industriale incentrato sulla costituzione di un polo per la mobilità sostenibile, in cui far convergere attività di ricerca, di sperimentazione, di produzione di soluzioni di trasporto basate sull’utilizzo dell’idrogeno.

  

Nel successivo intervento Giuseppe Langher, di Autostrade per l’Italia, ha illustrato il sistema di supervisione della rete autostradale, che grazie a un crescente numero di telecamere e di sensori è in grado di fornire in ogni istante e in tempo reale lo stato dell’infrastruttura, le condizioni di traffico e quelle meteorologiche.

Nel ricordare come l’Italia sia stato anche uno dei primi Paesi al mondo a introdurre un efficace sistema di riscossione automatica dei pagamenti (Telepass), Langher ha poi descritto come questo possa essere utilizzato anche per avere informazioni accurate sui flussi di transito e sui tempi di percorrenza.

Langher, ha poi concluso la sua relazione presentando il sistema di intervento che Autostrade ha approntato per affrontare in modo sempre più efficace situazioni di emergenza ambientale fino a controllare l’operatività di ogni singolo mezzo impiegato.

   

A seguire Giulio Margarita, di Rete Ferroviaria Italiana, ha presentato il ruolo delle tecnologie ITS nei moderni sistemi di trasporto ferroviario, soprattutto ai fini di una maggiore sicurezza di personale e passeggeri attraverso la supervisione da terra della marcia dei treni SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno). Margarita ha in particolare evidenziato come le peculiarità del trasporto su rotaia, soprattutto nel caso dell’alta velocità, che implica spazi di arresto superiori alle possibilità di percezione diretta da bordo (masse notevoli e basso attrito ruota-rotaia) e una rapida predisposizione degli itinerari (scambi, attraversamenti, passaggi a livello), presuppongano la necessità di una supervisione da terra della marcia dei treni e quindi rendano necessari da parte del macchinista comportamenti non istintivi e mezzi di supporto adeguati che gli consentano di operare e reagire in base a informazioni su situazioni ed eventi di cui, per l’elevata velocità del mezzo e i lunghi spazi di frenata, non può avere una percezione diretta.

  

Nella tavola rotonda conclusiva, moderata da Graziano Dragoni della Fondazione Politecnico di Milano, il tema centrale è stato quello dell’integrazione delle modalità di trasporto di persone e merci per una mobilità sostenibile. Maria Regina Bortolato, di Telecom Italia, ha evidenziato quale ruolo un grande operatore di telecomunicazioni possa svolgere nel catalizzare tecnologie, informazioni e servizi a beneficio di tutti gli operatori del settore e dei cittadini. “Telecom Italia ha deciso di entrare nel mondo dei servizi alla mobilità perché ritiene che il settore dell’ITS abbia un impatto diretto per la crescita italiana. Telecom Italia inoltre possiede tutti gli asset fondamentali per lo sviluppo di soluzioni ITS, dalla convergenza fisso-mobile alla rete, alla capacità finanziaria di sostenere grandi progetti, oltre alla consolidata tradizione nella gestione dei dati in sicurezza e può dare un contributo sia allo sviluppo della tecnologia nel settore, sia allo sviluppo del mercato, con nuovi modelli di business e una nuova offerta di servizi”.

  

Giovanni Leonida, di Assologistica, ha sottolineato il ruolo strategico che questo settore rappresenta per lo sviluppo, in tutti i sensi, del Paese. Tuttavia tale sviluppo è penalizzato da una filiera molto lunga e da difficoltà, ritardi e interessi locali non sempre giustificati. Ha inoltre indicato come aree di intervento il miglioramento dell’utilizzo dei singoli modi ed un maggiore sfruttamento delle infrastrutture esistenti grazie ad un maggior uso di tecnologie ICT.

Infine Paolo Magni, della Fondazione Politecnico, ha presentato il progetto finanziato EASyLOG in risposta al bando del MIUR sui sistemi logistici intelligenti per le PMI. Si tratta di un progetto di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo e di formazione, con al centro piccole e medie imprese del polo intermodale di Piacenza che partecipano insieme ad altri partner, (Siemens ed il Politecnico di Milano).

La finalità del progetto è di realizzare un prototipo di piattaforma di servizi in rete a supporto delle aziende operanti nel settore del trasporto merci, con particolare riferimento alla gestione flotte, a servizi speciali come il trasporto di merci pericolose, alla simulazione dei processi per l’ottimizzazione dei servizi ed al supporto ai processi di integrazione intermodale del trasporto merci (nave, ferrovia, gomma, interporti).

  

Dagli interventi dei partecipanti è emerso che il processo di trasporto delle persone e delle merci va ottimizzato. Come? E’ la domanda che si è posto Giorgio Porazzi dell’AICT, che ha concluso la giornata studio.

E’ necessario integrare il migliore uso delle singole modalità di trasporto, con il migliore sfruttamento delle infrastrutture esistenti tramite tecnologie ICT, con le politiche di orientamento alla domanda e tutto ciò rispettando i vincoli di tipo ambientale”. In conclusione, ha detto Porazzi il settore dell’infomobilità e del trasporto multimodale è un settore interdisciplinare, che coinvolge diversi attori (trasporto pubblico, amministrazione, costruttori di mezzi di trasporto, aziende di software, operatori di telecomunicazioni, broadcaster, content provider, e gli stessi utenti) e il suo sviluppo dipenderà da molti fattori, dalla ricerca industriale, dall’innovazione, dalle nuove infrastrutture, oltre alle tendenze sociali, come l’urbanizzazione, che influenzeranno lo sviluppo del trasporto e delle tematiche legate alla sicurezza.

  

Il Presidente dell’AICT Vannucchi ha dichiarato a Key4biz: “Il controllo del traffico, l’infomobilità, la logistica integrata e i sistemi di trasporto intelligenti sono solo alcune delle molte facce di uno dei più grandi problemi del nostro tempo: quello della sostenibilità degli attuali modelli di mobilità a fronte di esigenze di spostamento di persone e merci in costante crescita. In particolare per queste ultime la crescita risulta ulteriormente alimentata dal fenomeno della globalizzazione e dalla spinta a delocalizzare anche singole attività produttive con impatti significativi su ambiente e qualità della vita.

  

Il ruolo dell’ICT in questo contesto – ha detto ancora Vannucchi a Key4biz – è soprattutto quello di rendere più efficienti i processi e di consentire un migliore utilizzo delle infrastrutture esistenti. Le moderne tecnologie informatiche e di telecomunicazioni consentono, infatti, di integrare tra loro una quantità di sottosistemi differenti, per la raccolta dei dati, la loro elaborazione e la loro restituzione a tutti i soggetti interessati – operatori di settore e singoli utenti – sotto forma di informazioni e istruzioni utili e fruibili. Talvolta è addirittura solo grazie all’ICT che è possibile – come nel caso dei trasporti ferroviari ad alta velocità – governare sistemi tanto critici in termini di sicurezza quanto complessi in termini realizzativi.
Vannucchi ha sottolineato che “Giornate di studio come questa, consentono di trascendere il puro aspetto tecnico del problema mettendo direttamente a confronto i punti di vista della ricerca universitaria, dell’industria, degli operatori di settore e della pubblica amministrazione, ed evidenziando così esigenze, carenze ed opportunità dell’intero sistema. Si tratta infatti di un settore che oltre ad essere in rapida crescita, potrebbe anche rappresentare per la ricerca e per l’industria italiana un’interessante area di sviluppo di prodotti e soluzioni, soprattutto ICT, esportabili in tutto il mondo.

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