Tlc: l’Italia prosegue nella giusta direzione. Nella Ue occhi puntati su roaming e VoIP

di Alessandra Talarico |

Italia


Viviane Reding

L’evoluzione del mercato italiano delle telecomunicazioni è “molto soddisfacente”. Il Paese sta andando verso una “maggiore competizione e maggiore scelta, a prezzi più bassi” e, anche se sussistono ancora “piccoli problemi” si sta procedendo nella giusta direzione, tanto che il mercato delle tlc può “essere buon esempio anche per altri mercati come l’energia e i trasporti”.

 

A esprimere queste considerazioni è stato il Commissario Ue per i media e la società dell’informazione, Viviane Reding, a margine della presentazione dell’ultima relazione della Commissione europea sulla regolamentazione e i mercati europei delle comunicazioni elettroniche.

 

In base a quanto già anticipato da Key4biz.it nelle scorse settimane, a trainare lo sviluppo del settore nel 2005, la telefonia mobile e la banda larga: sul mobile l’Italia è seconda in Europa, con un tasso di penetrazione del 111% e un totale di 65 milioni di abbonati, in crescita del 10% rispetto all’ottobre del 2004.

In forte crescita anche gli utenti della terza generazione che, a ottobre del 2004, erano 7 milioni e confermano l’Italia uno dei due mercati più importanti d’Europa, mentre la quota del pioniere H3G è passata dal 2,8% al 7,35%.

 

A ottobre 2005 le connessioni a banda larga erano 6,1 milioni con un aumento del 50%. Una crescita attribuibile alla forte concorrenza fra operatori che ha permesso una significativa riduzione dei prezzi.  

 

Guardando alla Ue, secondo il rapporto presentato oggi a Bruxelles, gli Stati membri hanno registrato buoni progressi nell’attuazione della normativa comunitaria in materia di telecomunicazioni emanata nel 2002 e il mercato si sta aprendo a nuovi operatori, ma la strada da fare è ancora lunga.

 

Da segnalare, la crescita degli investimenti nelle nuove tecnologie, che permettono agli operatori di ridurre i costi e cogliere le nuove opportunità offerte dalla convergenza delle reti di comunicazione, dei contenuti e dei dispositivi multimediali.

 

La Ue segnala inoltre che nel corso del 2005, per attirare e mantenere i clienti, gli operatori hanno cominciato a offrire pacchetti di servizi triple play e quadruple play, accorpando varie combinazioni di comunicazioni vocali (fisse e mobili), accesso a Internet e contenuti audiovisivi, il tutto a prezzi convenienti.

 

La maggiore certezza normativa ha inoltre stimolato gli investimenti di capitale transfrontalieri e le operazioni di acquisizione/fusione, nell’ambito di un ampio consolidamento a livello paneuropeo.

 

Il rafforzamento della concorrenza, in particolare nei mercati al dettaglio – ha spiegato la Commissione – va a tutto vantaggio dei consumatori e le prospettive in materia di innovazione e di investimenti negli Stati membri e altrove sono positive.

 

L’aumento della concorrenza e degli investimenti hanno trainato anche il mercato della banda larga, con un aumento di quasi 20 milioni di abbonati che portano il totale a 53 milioni, mentre la penetrazione della telefonia mobile ha quasi raggiunto il 93% e ha superato il 100% in otto Stati membri.

 

Nel settore della telefonia mobile, benché la diffusione dei servizi continui a progredire, in particolare nei nuovi Stati membri, vi sono segnali che indicano che il mercato vocale sta giungendo alla maturità. Al contempo, nonostante un graduale declino, gli utili generati dai servizi tradizionali di comunicazione vocale restano la principale fonte di introiti per il mercato della telefonia fissa.

Dalla relazione emerge che alcuni Stati membri hanno ormai adottato tutta la legislazione nazionale e tutte le pratiche normative necessarie per l’applicazione delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni, mentre i restanti Stati membri hanno compiuto importanti progressi. La Grecia, ultimo Stato membro a recepire la normativa nel proprio ordinamento nazionale, ha completato la procedura nel gennaio 2006.

La rassegna dei mercati comunitari delle comunicazioni nel 2005 fotografa la situazione nel settore delle comunicazioni elettroniche prima del riesame del quadro e si concentra sui più recenti sviluppi del mercato, in particolare nella banda larga e nei servizi fissi e mobili, sull’ambiente normativo e sull’interesse dei consumatori.

“I ricchi dati economici contenuti nella relazione di quest’anno consentiranno alla Commissione di valutare efficacemente l’impatto della normativa comunitaria in materia di telecomunicazioni emanata nel 2002. I risultati di tale valutazione costituiranno la base per il riesame di tale normativa nel corso del 2006″ , ha affermato la Reding.

 

“La procedura di riesame è finalizzata a rafforzare gli investimenti attraverso una concorrenza basata sulle infrastrutture, a promuovere l’innovazione attraverso l’utilizzo di norme aperte per le nuove tecnologie e a completare il mercato unico assicurando la massima coerenza nell’applicazione della normativa comunitaria nei 25 Stati membri e incoraggiando i servizi di comunicazione transfrontalieri.”

 

Nella relazione di quest’anno si sottolinea infine la necessità di ridurre i costi dell’utilizzo dei telefoni mobili all’estero (“roaming internazionale”), di sensibilizzare i cittadini sul numero unico europeo di emergenza e di evitare di assoggettare i servizi emergenti di telefonia via internet a una regolamentazione eccessiva.

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