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VoIP e convergenza: arrivano i primi telefonini ibridi

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Nokia e Motorola, i due più importanti produttori mondiali di telefonini, hanno presentato al 3GSM World Congress, i nuovi attesissimi telefonini ibridi, in grado di passare dalla rete Wi-Fi a quella mobile secondo la posizione dell’utente e con un unico numero.

 

L’industria mobile, infatti, è consapevole di non poter battere la convenienza del VoIP ed è giunta alla conclusione che la soluzione migliore è abbracciarlo, includendolo nelle proprie offerte.

Il primo operatore a compiere la fusione è stato BT Group, con un ibrido chiamato, appunto, BT Fusion, il primo al mondo a permettere il passaggio senza interruzione della chiamata da una rete cellulare a una wireless.

 

I nuovi Nokia 6136 e Motorola A910 presentati a Barcellona prendono la scia dell’entusiasmo generato dal VoIP e si accodano agli apparecchi già lanciati da alcuni produttori minori negli ultimi mesi.

 

“Non ci sono interruzioni, l’utente non si accorge nemmeno di essere passato dalla rete mobile a quella Wi-Fi”, ha spiegato il vicepresidente esecutivo di Nokia Kai Oistamo.

 

I nuovi telefonini si basano sulla tecnologia UMA, in grado di unire gli standard della telefonia mobile (sia 2G che 3G) con quelli per la comunicazione mobile a corto e medio raggio, quali Bluetooth e lo standard 802.11b, permettendo, appunto, di superare una delle limitazioni maggiori delle reti mobili quali la copertura negli interni (indoor coverage) che viene garantita in questo caso dalle tecnologie radio Wi-Fi e Bluetooth.

 

“Il vantaggio di UMA per un operatore è rappresentato dal fatto che esso può ridurre notevolmente i costi di rete, trasferendo il traffico sulle reti a banda larga e migliorare al contempo la qualità dei servizi 3G indoor”, ha spiegato Steve Shaw di Kineto Wireless.

 

France Télécom sarà il primo operatore ad adottare i telefonini Uma di Nokia, che saranno venduti col brand Orange agli utenti Livebox, l’offerta triple play della società transalpina commercializzata in Francia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Belgio.

 

Il graduale spostamento verso l’offerta di servizi convergenti è un grande passo per l’industria mobile, che ha finora considerato la telefonia su Internet come una minaccia allo sviluppo – costato anni e miliardi – dei propri servizi.

 

Eppure, sembra un passo necessario per arginare il potenziale esodo verso Skype e similia, servizi utilizzati nel 2005 da circa il 15% dei 191 milioni di abbonati alla banda larga e il cui bacino utenti è destinato a crescere a ritmi vertiginosi.

 

Se molti operatori ancora storcono il naso, molti altri sono già pronti a saltare sul treno del VoIP: tra questi, il gruppo Hutchison (presente in Europa col marchio 3) ha appena siglato un accordo con Skype per offrire agli utenti la possibilità di utilizzare il più celebre servizio di telefonia VoIP dovunque essi siano.

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