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Il VoIP debutta in Borsa: Vonage presenta alla SEC i documenti per l’Ipo

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Il VoIP, acronimo di Voice over Internet Protocol, la telefonia su Internet, continua a guadagnare consensi sia nel segmento business che in quello consumer, tanto da spingere uno dei pionieri della tecnologia, la statunitense Vonage , a quotarsi in Borsa.

 

La società di Holmdel, nel New Jersey, ha fatto sapere di aver presentato alla Securities and Exchange Commission la documentazione necessaria per la sua offerta pubblica iniziale, dalla quale spera di raccogliere 250 milioni di dollari.

 

Si tratta della prima Ipo mai realizzata da una compagnia telefonica Internet che si rivolge esclusivamente al mercato consumer. Altre aziende già quotate, come Net2Phone, forniscono infatti servizi VoIp all’ingrosso.

 

“E’ la conferma – ha spiegato l’analista Clayton Moran – dell’enorme impatto del VoIP sul mercato delle telecomunicazioni”.

 

La società, che ha già raccolto 650 milioni di dollari in capitali privati, ha inoltre nominato un nuovo amministratore delegato, Mike Snyder, al posto del fondatore Jeffrey Citron, che rimarrà comunque presidente del consiglio di amministrazione.

Citron possiede 148 milioni di azioni Vonage, pari al 41% del capitale e non è ancora stato chiarito quante azioni saranno cedute nell’abito dell’operazione.

Nell’azionariato della società figurano anche New Enterprise Associates (22%), Meritech Capital Partners (11%), Bain Capital (8%) e 3i Group (10%).

 

Le banche che sottoscriveranno l’Ipo sono Citigroup, Deutsche Bank e Ubs, ma non sono stati ancora comunicati altri dettagli dell’operazione, come il numero di azioni che saranno collocate o il simbolo (ticker) utilizzato negli scambi sui listini.

 

Dal suo debutto nel 2002, Vonage ha conosciuto una forte crescita, conquistando 1,4 milioni di utenti che, secondo le proiezioni di In-Stat diventeranno 3,3 milioni entro il 2009.

 

La crescita del business, tuttavia, richiede forti spese di marketing: nei 9 mesi chiusi a settembre 2005 per ogni nuovo utente la società ha speso in marketing 213,77 dollari, mentre il costo medio mensile per la fornitura del servizio è di 8,31 dollari per linea e il costo degli abbonamenti mensili è di 24,99 dollari per inviare e ricevere un numero illimitato di telefonate locali e long distance.

 

Nei primi nove mesi del 2005, Vonage ha registrato una perdita netta di 189,6 milioni di dollari, su ricavi per 174 milioni di dollari e, come ha scritto nei documenti presentati alla SEC, non si aspetta grandi profitti per il prossimo futuro.

 

Le attività di marketing, essenziali per conquistare nuovi clienti, continueranno infatti a pesare sui bilanci dell’azienda, per consentirle di essere competitiva in un mercato in pieno boom, che attrae player sempre più importanti come le compagnie telefoniche e del cavo, le quali possono contare su budget molto più ampi e possono offrire servizi triple play (Internet, Tv e telefono).

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