Domini .eu: è partita la seconda fase del sunrise period aperta alle aziende. In meno di un’ora oltre 71mila richieste

di Alessandra Talarico |

Europa


Domini .eu

È partita ieri 7 febbraio la seconda fase del sunrise period nell’ambito della registrazione dei nomi di dominio europei, contrassegnati dal suffisso .eu.

 

Il periodo ‘sunrise’, iniziato lo scorso 7 dicembre, ha riguardato fino a ieri la pre-registrazione di istituzioni pubbliche o private e, tra gli altri, di aziende titolari di marchi registrati.

Questa prima fase si è resa necessaria per permettere alle aziende di proteggere il proprio nome di dominio da eventuali registrazioni abusive da parte dei cosiddetti cybersquatter.

 

La seconda fase che durerà fino al 6 aprile, prenderà in considerazione le richieste di altri aventi diritto, in particolare aziende e artisti.

Infine il 7 aprile le richieste verranno aperte a tutti i cittadini ed entità registrate nei 25 Paesi dell’Unione europea. 

 

Durante la prima fase del sunrise period, le richieste pervenute all’Eurid sono state oltre 170 mila. Di queste, solo 14 mila sono partite dall’Italia.

Sempre l’Eurid – un organismo privato senza scopo di lucro composto dai Registri dei ccTLD belga (DNS BE), italiano (IIT-CNR) e svedese (NIC-SE) – ha fatto sapere che nella prima ora dall’apertura della seconda fase, partita ieri mattina alle 11:00, le richieste sono state più di 71 mila.

 

I più scattanti sono stati i tedeschi con oltre 16 mila richieste, seguiti dagli olandesi (13.418), dagli inglesi (5.248), dai francesi (4.931), dai belgi (4.841) e dagli svedesi (4.567).

I nomi di dominio più richiesti, neanche a dirlo, sex.eu con 23 richieste, seguito da schumacher.eu (15 richieste) e realestate.eu (12 richieste).

 

Il dominio .eu sarà un dominio di primo livello e non andrà a sostituire quelli già attivi nei diversi Paesi dell’Unione (.it per l’Italia, .fr per la Francia, .uk per  la Gran Bretagna, ecc.) ma li completerà e darà agli utenti la possibilità di avere una presenza Internet pan-europea, sia a livello di siti che di posta elettronica.

 

Le prime due fasi del processo di assegnazione dei nuovi domini esigono una condizione particolare: bisognerà provare che si ha effettivamente diritto al nome che si intende registrare come dominio .eu.

 

Tuttavia, se diverse organizzazioni rivendicano lo stesso nome, sarà determinate l’ordine di arrivo delle domande, dal momento che l’assegnazione sarà caratterizzata dal principio del ‘primo arrivato, primo servito’.

 

“Offrire ai detentori di diritti prioritari l’opportunità di proteggere il proprio nome o marchio, è un passo essenziale per costruire la fiducia nel settore del commercio elettronico e in particolare nel TLD .eu”, ha spiegato il direttore di Eurid, Marc Van Wesemael.

 

Per ridurre al minimo le registrazioni abusive e evitare dispute sui nomi, è infatti essenziale avere procedure di pre-registrazione robuste, gestite da un ente con la giusta esperienza per verificare la validità dei diritti reclamati.

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