Telefonia mobile: Panasonic abbandona il Gsm per dedicarsi al 3G

di Alessandra Talarico |

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Panasonic Mobile (gruppo Matsushita) ha annunciato venerdì l’abbandono progressivo dello sviluppo e della produzione dei telefonini di seconda generazione (GSM/GPRS), per concentrarsi sui terminali e i sistemi di terza generazione.

 

L’abbandono del mercato della seconda generazione dovrebbe provocare la soppressione di circa 1.400 posti di lavoro, essenzialmente nelle Filippine, in Repubblica Ceca e negli Stati Uniti, ha reso noto Matsushita nel corso di una conferenza stampa.

 

Il gruppo ha stimato in circa 10 miliardi di yen (71,5 milioni di euro) il costo di questa ristrutturazione, una parte dei quali sarà attribuita all’esercizio in corso.

 

Il gruppo attribuisce questa decisione alla feroce concorrenza sul saturo mercato della seconda generazione, ormai ingabbiato in una spirale di ribasso dei prezzi che porta inevitabilmente all’erosione dei margini dei costruttori e degli operatori.

 

“Concentrando le nostre risorse sulle tecnologie di nuova generazione e sull’unificazione delle piattaforme (software e tecnologie fondamentali) per i mercati asiatici e occidentali, speriamo di migliorare la nostra produttività e la competitività”, ha spiegato in gruppo in un comunicato.

 

Panasonic Mobile vuole accelerare lo sviluppo di sistemi operativi basati sul software libero Linux, già utilizzato in diversi terminali commercializzati in Giappone.

Per questo motivo, le attività di ricerca e sviluppo condotte principalmente negli Usa su altri sistemi come il Symbian di Nokia, verranno stoppate.

 

Per quanto riguarda il centro di ricerca e sviluppo britannico, esso si concentrerà sulla creazione di tecnologie di terza generazione e senza fili.

 

L’abbandono dei terminali GSM/GPRS si tradurrà ugualmente nella chiusura delle linee di produzione di questo tipo di prodotti in Repubblica Ceca e nelle Filippine, che contano, rispettivamente, 240 e 842 dipendenti.

 

Lo stabilimento di assemblaggio di telefonini di Pechino si dedicherà anch’essa alla fabbricazione di terminali 3G e non dovrebbe, quindi, essere interessata da licenziamenti.