ICT: parte il Fondo High-Tech, per favorire l’ingresso del venture capital nelle PMI del Mezzogiorno

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Decolla il Fondo High-Tech lanciato dal Governo per favorire l’afflusso di venture capital a sostegno delle piccole, medie e nuove imprese altamente innovative nel Mezzogiorno. La Gazzetta Ufficiale ha infatti pubblicato il decreto firmato dai Ministri per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, dell’Economia e Finanze, Giulio Tremonti, e da quello per lo Sviluppo e Coesione Territoriale, Gianfranco Miccichè, che stanzia 100 milioni di euro per promuovere la partecipazione del capitale di rischio nelle PMI che utilizzano tecnologie digitali per l’innovazione di prodotto e di processo, allo scopo di incentivare il numero di investitori istituzionali che investano in Italia mediante la partecipazione al Fondo High-Tech.

 

In particolare, le Società Gestione Risparmio (SGR) condivideranno con le imprese gli elevati rischi ottenendo, però, un maggior ritorno della loro partecipazione al capitale di rischio rispetto al finanziatore pubblico.

Nell’ambito delle già limitate dimensioni del venture capital in Italia, infatti, attualmente solo il 5% di tali investimenti è rivolto all’high-tech.

 

Il Ministro Stanca ha spiegato che ne sono beneficiarie le PMI e gli spin-off che attuano grande innovazione tecnologica attraverso le tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) e che hanno programmi di investimento in aree sottoutilizzate (Sud, Abruzzo e Molise), anche se la loro sede è nel Centro Nord.

 

“La tipologia degli interventi prevede il co-investimento dello Stato nei fondi delle SGR nella misura del 50% in fondi specializzati e del 33% in fondi generalisti, abbattendo in tal modo il rischio dei venture-capitalist in settori in cui esso è particolarmente alto in quanto lo Stato perde di pari passo con l’investitore, ma lascia a quest’ultimo un maggior ritorno nel caso in cui il progetto sia vincente. Lo Stato non interverrà nella gestione, lasciando questo aspetto alle logiche del mercato”.

 

“Rispetto ai ridotti tempi attuali, inoltre, la durata di questo fondo high-tech è portata a 10 anni – ha precisato il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie – costituendo così un ulteriore beneficio per le imprese che vedono procrastinati i tempi di restituzione. Non solo, ma sul modello israeliano, il Governo ha stabilito che gli elevati costi dell’istruttoria, che di per sé sono un inibitore allo sviluppo del venture capital nelle PMI, siano totalmente a carico del fondo stesso”.

 

Stanca ha spiegato che questo provvedimenti si inquadra nella complessiva politica avviata dal Governo per l’innovazione tecnologica nelle imprese e che, per la prima volta, ha visto l’avvio di iniziative e provvedimenti, già operativi, sul fronte della formazione, dell’accesso al credito mediante il fondo di garanzia, degli incentivi all’innovazione a favore sia dei distretti e filiere digitali che dei poli tecnologici, sino allo sviluppo di 11 territori regionali ad alto potenziale tecnologico. In tal modo si tiene conto dell’attuale contesto competitivo in cui l’innovazione tecnologica è il fattore principale per il successo di un’impresa. Per il ministro, infatti, l’innovazione radicale di prodotto e processo costituisce l’unica alternativa per le aziende che non possono competere con il basso costo dei fattori di produzione, ossia lavoro e materie prime.

Sul Fondo High-Tech appena decollato gli investitori istituzionali, attraverso la loro associazione AIFI, hanno già dimostrato il loro interesse ed apprezzamento.

 

Decreto del 18 ottobre 2005 – Modalità procedurali per la promozione degli interventi previsti dall’articolo 1, comma 222, della legge 30 dicembre 2004, n. 311