TDT: il Parlamento Ue chiede agli Stati membri di accelerare il passaggio e sovvenzionare la diffusione dei decoder

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Parlamento Ue

La Ue non ha dubbi, l’Europa deve andare verso il digitale terrestre e lo deve fare velocemente. La plenaria del Parlamento europeo ha, infatti, adottato una Risoluzione che sollecita un rapido abbandono del segnale analogico per la trasmissione radiotelevisiva del futuro.

La Risoluzione chiede agli Stati membri di sovvenzionare la diffusione dei decoder digitali, anche per non discriminare le fasce più deboli della popolazione. Gli europarlamentari hanno, inoltre, chiesto alla Commissione europea di regolamentare la transizione per garantire il pluralismo e promuovere i servizi innovativi, e sollecitano l’adozione di misure tecniche per tutelare i minori.

 

Secondo il Parlamento Ue, il passaggio alla Tv digitale terrestre (TDT) “porterà vantaggi a tutti i livelli”, perché consentirà l’offerta di un maggior numero di servizi, qualitativamente migliori, e libererà “diverse centinaia di megahertz di spettro principale“, che potrebbero essere assegnati nuovamente per altro uso.

Quest’ultimo punto si ricollega all’Agenda di Lisbona, che pone in rilievo l’importanza della disponibilità dello spettro per favorire l’innovazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.

 

Il passaggio al digitale terrestre garantirà un maggior pluralismo e consentirà l’ingresso sul mercato di nuovi player, stimolando appunto l’innovazione. Gli europarlamentari riconoscono che il passaggio dipenderà dalle condizioni dei mercati nazionali, ma sottolineano la necessità di un coordinamento tra i diversi broadcaster che dovrà essere incentivato da adeguati provvedimenti pubblici.

 

La Commissione propone il 2012 come data ultima per lo spegnimento delle trasmissioni analogiche terrestri in tutti i Paesi membri e chiede che si faccia un uso flessibile delle vecchie bande analogiche, in vista della Conferenza regionale sulle radiocomunicazioni (RRC) e della Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni (WRC) che si terranno rispettivamente nel 2006 e nel 2007.

Gli Stati Uniti hanno fissato lo switch-off entro il primo gennaio 2009, la Corea del Sud ha annunciato che lo farà entro la fine del 2010 e il Giappone entro il 2011.

 

Osservando che alcuni Stati membri non hanno ancora annunciato i loro piani di passaggio alla TDT, gli eurodeputati avvertono nella risoluzione che “è essenziale che l’Unione europea non resti indietro rispetto ai suoi principali concorrenti“, e sollecitano gli Stati membri che non hanno ancora pubblicato la calendarizzazione dello switch-over ad annunciarlo entro la fine di quest’anno.

La Risoluzione approvata dal Parlamento Ue sollecita i Paesi membri a ridurre i tempi di transizione alla nuova tecnologia di trasmissione e li invita a fornire il proprio impegno per assicurare e accelerare la migrazione al digitale in modo trasparente, giustificato, proporzionato e non discriminatorio.

Per evitare che si aggravi il digital divide, i governi dovrebbero adottare “il più celermente possibile“, e comunque prima dello spegnimento dell’analogico, provvedimenti “capaci di alleviare il costo della conversione per quegli elementi della società che avranno difficoltà a procurarsi e a pagare le apparecchiature sostitutive necessarie”.

 

Per quanto riguarda l’Italia, a dicembre 2003 Mediaset ha avviato le sue trasmissioni in tecnica digitale e il 3 gennaio 2004 ha cominciato le sue trasmissioni digitali anche la Rai. I programmi attualmente offerti, in parte replicano quelli trasmessi in analogico, ma vi aggiungono servizi interattivi, altre volte rende disponibili sul digitale terrestre programmi già visibili solo agli utenti dotati di parabola oppure rappresentano novità assolute pensate appositamente per la nuova piattaforma. Sono già disponibili contenuti premium (ad esempio il calcio) con schede prepagate. Inoltre sono stati avviati i due progetti pilota in Sardegna e Val d’Aosta che saranno le prime regioni all digital a fare lo switch-off.

 

In Italia a data ultima del passaggio al digitale terrestre è stata fissata al 31 dicembre 2006. Il Governo Italiano ha sostenuto la transizione dall’analogico al digitale con misure di incentivazione del sistema produttivo ma anche degli utenti. Ad ogni famiglia in regola con il canone Rai è stato riconosciuto un contributo per l’acquisto di un decoder o box interattivo (fino a raggiungimento del plafond di 110 milioni di euro stanziato con la finanziaria 2004, sufficienti a erogare 700.000 contributi).  La finanziaria 2005 e i successivi decreti del Ministero delle Comunicazioni prevedono un contributo statale per gli abbonati Tv delle regioni Sardegna e Val d’Aosta che acquistano un decoder per la TDT.

 

Stando ai dato forniti dal Parlamento Ue, in tutta l’Europa sono circa 10 milioni le famiglie che ricevono la televisione attraverso il digitale terrestre: il Regno Unito ha già 5 milioni di famiglie con il decoder digitale terrestre, la Germania ha già spento l’analogico in alcune aree, la Francia ha avviato il 31 marzo scorso i nuovi programmi digitali e la Spagna sta riformulando la propria normativa per l’affermazione del digitale terrestre.

 

Più in particolare, la Germania ha proceduto alla digitalizzazione completa di intere regioni del Paese (aree all digital). La regione di Berlino/Brandeburgo, dall’ottobre del 2002, è la prima area in cui si è spento completamente il segnale televisivo analogico. In seguito anche le aree di Colonia/Bonn, Hannover/Brema e Francoforte sono state rese all digital. Nel maggio 2005, erano in fase di digitalizzazione le aree di Lipsia/Weimar, Monaco e Norimberga.

 

La Gran Bretagna ha conosciuto una prima stagione del digitale terrestre nel novembre del 1998 con il lancio della piattaforma a pagamento iTV Digital. L’affermazione della TDT avviene nel 2002 con la nascita del consorzio Freeview (BBC, BSkyB, Crown Castle International) che propone un’offerta televisiva gratuita. Oggi sono più di 5 milioni i set top-box distribuiti nel Regno Unito. Dal 31 marzo 2004 la piattaforma Top Up TV offre 10 canali Premium con una formula di abbonamento mensile. L’offerta complessiva della televisione digitale terrestre è di 30 canali, più alcuni canali visibili solo in ambito regionale.

 

In Francia sono 22 i canali nazionali gratuiti trasmessi in tecnica digitale terrestre. Le trasmissioni sono cominciate a fine marzo 2005 con una copertura del 35% della popolazione (perlopiù nell’Ovest del Paese, in Bretagna e nelle grandi città: Parigi, Lione, Marsiglia, Bordeaux, Tolosa, Lille). Le previsioni di sviluppo prevedono la copertura del 50% della popolazione nel settembre 2005 e dell’85% nel biennio 2006-2007.

 

Accelerare la migrazione dalla radiodiffusione televisiva in tecnica analogica a quella digitale
Comunicazione della Commissione
Bruxelles, 24 maggio 2005