Dal Godcasting al porncasting: i mille usi dell’iPod

di Alessandra Talarico |

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A un anno dalle prime notizie relative al fenomeno del podcasting, appare evidente che il nuovo iPod video stia per dar vita a un nuovo trend: il ‘porncasting‘.

 

Nessuno, sicuramente, avrebbe pensato che il gioiellino di casa Apple avrebbe fatto la felicità dei tanti predicatori sparsi per il mondo (il fenomeno del ‘Godcasting‘ è ormai dilagante), così come nessuno aveva creduto che l’iPod video avrebbe fatto la felicità solo degli appassionati di Casalinghe Disperate.

 

Col suo schermo da 260 mila colori, spazio per 150 ore di video, servizi di pay-to-download che permettono di scaricare qualsiasi materiale in qualsiasi momento, infatti, l’iPod video si sta rivelando l’ultima frontiera per l’industria dell’intrattenimento per adulti, permettendo la diffusione su larga scala di contenuti erotici e pornografici.

 

Grazie al podcasting  – acronimo di personal option digital casting – i contenuti digitali, dalla musica alle news, dalle discussioni politiche alle commedie, arrivano direttamente sul Pc, attraverso cui possono essere ascoltati o trasferiti su un lettore MP3. E così, chiunque, dalle grandi corporation al parrucchiere all’angolo della strada, ha potuto dare libero sfogo ai suoi pensieri e diffonderli a livello globale.

 

Nel giro di pochissimo tempo, il podcasting è diventato la moda più trendy dello scenario Web e, oltre a costringere Apple a riscrivere il software iTunes per inserire la ricerca podcast, ha dato vita a tutto un ecosistema di adattamenti da cui sta emergendo con forza anche quello ormai conosciuto come ‘porncasting’.

 

Oltre al Vangelo, dunque, i fedeli dell’iPod hanno potuto deliziarsi per mesi con l’audio di confessioni sessuali, recensioni di film piccanti e storie erotiche di ogni genere.

Con nomi che decisamente dicono già tutto da sé –  da Open Source Sex a Gay Sexcapades e PodPorn – questi show, dal budget limitatissimo, hanno attratto schiere di assidui fan e si trovano saldi ai primi posti della classifica stilata da Digital Podcast.

Secondo Digital Podcast, che si definisce la directory dei migliori podcast in circolazione, sebbene la categoria erotica rappresenti appena l’1% dei materiali catalogati, la sezione attrae l’11,3% delle visite.

 

Senza immagini, tuttavia, le possibilità di far soldi dal porno sono molto limitate.

Ecco dunque che l’iPod video potrebbe essere davvero la gallina dalle uova d’oro dell’industria dell’adult entertainment online, che già si sta attrezzando per riconfigurare i propri contenuti e offrire download per l’iPod, con siti come Suicide Girls o HellHouse Dungeon che offrono già la sezione ‘porno per iPod’.

 

Se Apple approvi o meno quest’ultima deriva del suo gadget, non è dato saperlo. Quel che è certo è che, anche senza il supporto dell’azienda, l’industria del porno – fedele alla sua tradizione – ha già individuato nell’iPod video una nuova corsia preferenziale per commercializzare i contenuti erotici e porno a un pubblico quanto mai di massa.

 

“Il porno per l’iPod video sta per esplodere”, ha predetto Adam Curry (l’ex vj di MTV che ha sviluppato il software che ha dato il via al podcasting) nel suo ultimo podcast.

 

Non ci sono ancora indicazioni di come le associazioni per la tutela dei minori prenderanno questo nuovo fenomeno, ma c’è da scommettere che a breve la questione approderà al tavolo dei legislatori.

 

Allo stesso tempo, il fermento ha già prodotto un sito parodistico che promuove un fantasioso iPod Erotica, un modello sexy, rosa, progettato per guardare “qualsiasi cosa, da un ballo lesbico alle fantasie più eccentriche”.

L’applicazione più stravagante dell’iPod Erotica, è però senz’altro il “rilascio di aromi erotici” che aumentano il piacere della visione.

Ma si tratta di una parodia, vero?