HDTV: condizioni favorevoli per partire con successo. Studio Euroconsult-NPA Conseil

di Raffaella Natale |

Europa


HDTV

Per il 2008, 14 milioni di famiglie dovrebbero essere provviste di un televisore ad alta definizione (High Definition Tv – HDTV) in Europa occidentale, stando all’ultimo Rapporto realizzato da Euroconsult e NPA Conseil.

Secondo i ricercatori, che prevedono “l’emergenza di un mercato di massa“, lo sviluppo della HDTV sarà favorito in particolare dall’introduzione del marchio “HD ready“, dai Mondiali di calcio che si giocheranno nel 2006 in Germania, dall’arrivo dei lettori Dvd in grado di leggere i contenuti ad alta definizione e ancora dall’abbattimento dei prezzi dei televisori HD.

 

“La penetrazione dei televisori ad alta definizione nelle case europee dovrebbe raggiungere il 19% nel 2010“. In altre parole saranno 33 milioni le famiglie dotate delle nuove Tv. Il 56% di questi, circa 18 milioni di famiglie, avrà un lettore Dvd compatibile con l’alta definizione.

Il Rapporto evidenzia che nel 2015 la proporzione delle case dotare di televisori HD dovrebbe essere del 54% sul totale delle famiglie europee, o meglio circa 92 milioni di famiglie.

Quindici anni dopo l’introduzione dell’alta definizione in Europa, si dovrebbe raggiungere l’80% delle famiglie.

 

Motori di questa rivoluzione europea saranno Gran Bretagna, Francia e Germania. Il satellite dovrebbe essere “la prima rete di distribuzione per l’introduzione dell’HDTV“, grazie alla “disponibilità di banda passante” e anche per via del fatto che “la maggioranza delle payTv europee distribuisce i propri servizi principalmente attraverso il satellite”.

 

Lo Studio prevede ancora che lintroduzione dell’alta definizione dovrebbe “generare un aumento del 10% delle entrate per abbonato a medio termine per gli operatori della payTv”.

 

Per i telespettatori la HDTV rappresenta una rivoluzione paragonabile a quella dell’arrivo della Tv a colori. Per l’industria elettronica, una formula magica che permetterà di incrementare le vendite.

Il segreto di questa televisione di nuova generazione? Una risoluzione fino a cinque volte superiore a quella del PAL (Phase Alternation Line), lo standard più comune oggi in Europa. Il risultato: un suono e soprattutto un’immagine di migliore qualità, nel formato 16:9.

Le società del settore già si sfregano le mani. I telespettatori dovranno rinnovare tutto, dal televisore al decoder, e anche i lettori.

 

Ma per incrementare le vendite sarà necessario pensare soprattutto ai contenuti, saranno quelli a fare la differenza.

In Germania, il gruppo privato ProSiebenSat.1  ha debuttato il 26 ottobre con la trasmissione di due canali HD su satellite. Il gruppo dovrà aspettare la fine del 2006 per allargare l’offerta anche su cavo e digitale terrestre.

Premiere lancerà il 19 novembre tre canali satellitari HD (film, sport e documentari), ma bisognerà attendere il prossimo anno per vederli anche sul cavo. Secondo le previsioni del gruppo, per la metà del 2008 si dovrebbero registrare 500.000 abbonati. 

Per quanto riguarda il resto d’Europa, le iniziative sono ancora timide. In Francia, per esempio, il bouquet satellitare TPS parla di un prossimo lancio,  CanalPlus dovrebbe essere pronta per l’inizio del 2006, ma i dubbi sono ancora tanti.

 

Anche l’Italia sta muovendo i primi passi, dove è nato l’HD Forum, promosso dalla Fondazione Ugo Bordoni, con l’adesione dei principali operatori di rete, dei principali broadcaster, di importanti costruttori e di esponenti della distribuzione.

Per muoversi con sicurezza e determinazione sul mercato della HDTV, sarà necessario stabilire uno stretto coordinamento tra organismi di normazione e regolamentazione, produttori ed emittenti, onde evitare la proliferazione di soluzioni incompatibili e un mercato incerto per il consumatore. In questa direzione si muove l’azione progettuale dell’HD Forum Italia, a cui si affianca quella dell’HD Council, associazione che riunisce i distributori e utilizzatori professionali di tecnologia ad alta definizione, presenti nel mercato italiano.

 

Gli operatori europei dovranno inoltre tener d’occhio gli sviluppi della guerra tra Blu-ray e HD-DVD per il formato dei Dvd del futuro. Le società d’elettronica hanno difficoltà ad accordarsi su uno standard unico e i grandi studios cinematografici si sono divisi nelle due fazioni contrapposte.

I nuovi dischi e lettori dovranno essere utilizzati con televisori HD compatibili. I consumatori rischiano di dover investire in apparecchi ibridi, più costosi, o aspettare che uno dei due standard abbia la meglio sull’altro. Secondo gli esperti si potrebbe dover aspettare anche fino a tre anni. 

 

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