TDT mobile: l’Italia muove i primi passi ed è già guerra per le frequenze tra broadcaster e operatori tlc

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Mobile Tv

l’Italia comincia a muoversi speditamente sul mercato della Mobile Tv, ma ecco che arrivano le prime nuvole all’orizzonte.  Ad aprire la strada all’avvio anche nel nostro Paese della Tv digitale terrestre su telefonino sono stati Mediaset e TIM, che la scorsa settimana hanno chiuso un accordo quinquennale che permetterà di vedere sui telefonini TIM la programmazione del gruppo televisivo. Lo standard utilizzato sarà il DVBH (Digital Video Broadcast Handheld) che garantisce, in mobilità, qualità trasmissive in tutto simili a quelle offerte dal digitale terrestre.

 

Ma, come ben si sa, quello dello Mobile Tv è un mercato in via di realizzazione ed è forse largamente prevedibile che presenti i suoi problemi. Il primo a evidenziarli è stato Vincenzo Novari, amministratore delegato di H3G Italia, che preannuncia una guerra sulle frequenze, com¿è stato a suo tempo per quelle Umts. La decisione definitiva spetterà al Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, e Novari già reclama le frequenze necessarie per fornire il servizio.

 

La situazione risulta abbastanza complessa: operatori televisivi come Rai e Mediaset trasmetteranno la Mobile Tv sulle reti che già veicolano il digitale terrestre e diventeranno per la prima volta operatori sul mercato tlc. Ma qui si apre lo scontro.

¿Vogliamo che il ministero dia le frequenze per la Tv mobile ai gestori mobili, come in quasi tutta Europa”, ha dichiarato senza mezzi termini Novari.

 

E gli altri operatori italiani come la pensano?

Secondo alcune indiscrezioni Vodafone e Wind, che al momento non hanno preso una posizione ufficiale, si stanno già muovendo. Pare che l’amministratore delegato di Vodafone Italia, Piero Guindani, abbia incontrato il vicepresidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, e il ministro Landolfi. Al centro della disputa i servizi Umts e le relative frequenze, pagate a caro prezzo.

 

A riguardo arriva un commento di Antonio Sassano, docente all’Università La Sapienza di Roma e consulente dell’Antitrust, che sottolinea: ¿In Italia le frequenze Tv sono ormai tutte occupate e il piano attuale non prevede, almeno per ora, dividendi digitali”.

Si preannuncia, insomma, una vera e propria battaglia tra broadcaster e operatori tlc nell’accaparrarsi le frequenze, che come ben intuibile non riguarderà solo l’Italia.

Il mercato della Mobile Tv è destinato a crescere a velocità impressionanti e toccherà profitti per 6,80 miliardi di euro nel 2011 (Fonte – Frost & Sullivan). Possiamo bene immaginare che giro di interessi graviti intorno a questo nuovo business.

 

Intanto H3G si sta già muovendo sul mercato italiano della Mobile Tv. Alcune settimane fa, l’operatore tlc ha stretto un accordo con la Rai, per la creazione del primo canale televisivo in Italia, creato appositamente per i videofonini Umts. Il nuovo canale Rai sarà disponibile per tutti coloro che hanno un videofonino 3 al costo di 90 centesimi di euro ogni 5 minuti.

Il canale, elaborato da RaiNet per 3 Media, la struttura responsabile della gestione editoriale e dei palinsesti di 3 Italia, è visibile sui videofonini Umts di 3, con una programmazione generalista, senza interruzioni pubblicitarie, con un palinsesto composto ad hoc da programmi di intrattenimento, ma anche informativi e per ragazzi.

 

Il nuovo canale Rai è accessibile selezionando l’icona ¿Rai¿ del ¿portale¿ dei videofonini di 3, dove per sapere cosa c’e¿ in onda, basterà consultare la Guida TV contenente non solo la programmazione di tutta la settimana, ma anche l’indicazione del programma ¿on air¿ in quel momento, oltre a quella del programma successivo.

 

La partnership tra Rai e 3 si concretizza nel momento in cui il mercato italiano dell’Umts è in fase di forte espansione: l’expertise di Rai nel campo della creazione di canali televisivi e di prodotti ad hoc per le varie piattaforme trasmissive si associa in questo caso con la vocazione di 3 Italia ad operare come mobile media company.

 

Raffaella Natale