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Videogiochi violenti: uno Studio Usa conferma i legami con gli atteggiamenti aggressivi

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Esiste un legame tra i videogiochi e i comportamenti aggressivi? Secondo la Michigan State University pare proprio di si.

 

I ricercatori americani hanno infatti condotto un test su 13 ragazzi intenti a giocare al gioco ‘sparatutto¿ Tactical Ops: Assault on Terror, la cui attinenza alla realtà delle squadre anti-terrorismo è garantita da ambienti ripresi dalla vita di tutti i giorni, da vere armi e da situazioni studiate nei minimi dettagli.

 

Per studiare in tempo reale l’attività cerebrale dei ragazzi sottoposti ai test, i ricercatori hanno utilizzato la tecnica definita ”functional magnetic resonance imaging” (fMRI), che monitora l’attività del cervello ed esamina in che modo la sua attività è stimolata da diversi tipi di sensazioni e attività fisiche. l’aumentato flusso sanguigno in una data sezione del cervello indica un¿aumentata attività in quella parte.

 

La scansione cerebrale di 11 ragazzi ha mostrato evidenti ¿effetti¿ caratteristici di ¿pensieri aggressivi¿, un¿attività che può considerarsi causata dalla violenza virtuale.

 

¿c’è un legame neurobiologico tra i giochi violenti e le attività cerebrali considerate caratteristiche di pensieri e comportamenti aggressivi¿, ha spiegato il professore di comunicazione Rene Weber.

¿Esiste un legame causale a breve termine. I videogiochi violenti sono stati criticati per le reazioni aggressive che essi inducono. Su un livello neurobiologico abbiamo dimostrato che esiste effettivamente un legame¿.

 

Lo studio ha esaminato le reazioni cerebrali di 13 ragazzi tra i 18 e i 26 anni, che hanno giocato in media al videogioco per 15 ore alla settimana, mentre i ricercatori tracciavano la loro attività cerebrale e osservavano le loro reazioni fisiologiche.

 

I risultati dello studio, che appariranno sull’edizione di gennaio della rivista  Media Psychology, faranno probabilmente felice il governatore della California Arnold Schwarzenegger, che nei giorni scorsi ha firmato un atto legislativo che renderà più difficile vendere ai minori di 18 anni videogiochi di contenuto violento.

La legge, (AB1179) rende illegale la vendita o l’affitto di videogiochi che “mostrino il ferimento grave di esseri umani in maniera specialmente nefanda, atroce o crudele”.

I rivenditori che violeranno il regolamento sono passibili di una multa di 1.000 dollari.

 

¿A differenza dei film, dove tu assisti passivamente alla violenza, in un videogioco tu sei parte attiva e decidi chi accoltellare, sfigurare, bruciare o uccidere¿, ha spiegato Leland Yee, autore della legge e psicologo infantile.

¿Come conseguenza, questi giochi servono come ¿strumenti educativi¿ che avranno un drammatico impatto sui nostri bambini¿.

 

l’associazione dei produttori di videogiochi (Entertainment Software Association – ESA), che qualifica l’adeguatezza dei giochi alle diverse fasce d’età, ha già minacciato di voler combattere la legge, dopo aver presentato ricorsi contro simili misure in Illinois e Michigan.

 

Secondo gli editori di giochi, la decisione dell’ex Terminator del cinema sarebbe inefficace e contraria al primo emendamento della costituzione.

E in effetti, corti di Indianapolis, del Missouri e di Washington hanno già rovesciato leggi che restringevano l’uso di videogiochi violenti perché violavano il primo emendamento.

 

Alessandra Talarico

  

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