Web e oscenità: dopo lo scandalo delle foto dall’Iraq, arrestato il proprietario del sito now that´s fucked up

di |

Mondo


Iraq

¿Si tratta del materiale più osceno e disgustoso che abbia mai dovuto esaminare nel corso dei mie 33 anni di esperienza¿, ha commentato lo sceriffo Grady Judd in una nota relativa all’arresto di Christopher Michael Wilson, proprietario del sito Internet accusato di ospitare ripugnanti cimeli fotografici provenienti dall’Iraq e dall’Afghanistan.

 

Wilson, tuttavia, non è stato arrestato in relazione alle foto che i militari americani gli avrebbero inviato in cambio dell’accesso gratuito ai contenuti porno, bensì per la ¿distribuzione su larga scala di materiale osceno¿ e per altre 300 violazioni relative al suo sito e alle foto pornografiche che ospitava.

 

Anche l’esercito Usa ha aperto un¿inchiesta sul sito in questione, ma il Pentagono ha già fatto sapere che non c’è nessuna prova del fatto che le foto siano state effettivamente inviate dai soldati americani in Iraq.

Certo è che chiunque le abbia postate era davvero molto vicino all’esercito e con davvero poca pietà anche dinanzi alla morte.

 

Le foto in questione sono collocate accanto alle immagini pornografiche che costituiscono il tema centrale del sito, e sono accompagnate da commenti e didascalie quanto mai fuori luogo.

 

Alcune foto ¿ che lo stesso sito descrive come ¿leggermente violente¿ – mostrano soldati che posano davanti a resti umani carbonizzati, parti del corpo mutilate e organi interni che fuoriescono dai corpi martoriati.

 

Tra le tante, sotto la dicitura “Cooked Iraqi” si potevano ammirare soldati in uniforme indicare sorridenti i resti di un corpo carbonizzato, mentre su un post subito sotto si legge ¿brucia bello, brucia¿.

 

Wilson difendeva questi scatti, definendoli nient¿altro che ¿il punto di vista dei soldati¿.

 

Secondo l’Online Journalism Review della University of Southern California, la sede del sito sarebbe ad Amsterdam in Olanda, ma Wilson vive a Lakeland, Florida.

 

Lo sceriffo Judd ha riferito che la sua indagine non è stata sollecitata dalle autorità federali, ma che ogni informazione pertinente verrà messa a disposizione della divisione Criminal Investigations dell’esercito.

 

Alessandra Talarico


Per ulteriori approfondimenti, leggi: 

Iraq e Web: mercificazione della miseria umana. Sito al centro di un¿inchiesta

 
© 2005 Key4biz.it