Presentati i bandi per l’innovazione digitale. Galati (Map): ¿Più ricerca e risorse per dare competitività alle imprese¿

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Giuseppe Galati

Sono stati presentati alle imprese i nuovi bandi Map-Dit per l’innovazione digitale, finanziati dal recente decreto sulla competitività che ha stanziato ¿ ad hoc ¿ 630 milioni di euro.

Nel corso dell’incontro – presenziato da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e da Giuseppe Galati, Sottosegretario alle Attività Produttive – il vicepresidente di Confindustria per l’innovazione e la ricerca, Pasquale Pistorio, ha illustrato il Piano di Innovazione digitale 2005 elaborato da Confindustria.

 

Il Piano prevede, accanto agli strumenti prettamente agevolativi e finanziari, una serie di misure di ¿accompagnamento¿ che consentono di realizzare un contesto favorevole alla realizzazione degli investimenti in innovazione delle piccole imprese.

 

¿È la prima volta che attuiamo un provvedimento così forte e mirato al sostegno dell’innovazione tecnologica digitale nelle imprese con modalità e strumenti anche innovativi”, ha detto il ministro Lucio Stanca, sottolineando che ¿i provvedimenti si aggiungono ai molti altri varati in questi anni a favore delle aziende ed è un¿ulteriore dimostrazione del grande impegno che il governo ha posto per favorire il miglioramento della competitività delle imprese attraverso l’innovazione tecnologica”.

 

¿Occorre più ricerca e più innovazione per dare competitività alle imprese italiane. Con questi due nuovi bandi, rinnoviamo il sostegno allo sviluppo delle imprese ICT del Paese¿, ha sottolineato il Sottosegretario Giuseppe Galati.

 

¿Grazie a questi bandi ¿ spiega Galati ¿ sono stati stanziati 630 milioni di euro: 360 milioni per il settore hi-tech e 270 milioni per lo sviluppo dei distretti ICT. I bandi, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 13 settembre, sono destinati a imprese, PMI, consorzi e centri di ricerca, che presentino progetti di sperimentazione e realizzazione di nuovi prodotti e processi aziendali, mediante l’utilizzo di applicazioni informatiche innovative¿.

 

¿Queste iniziative ¿ prosegue il Sottosegretario Galati ¿ ricadono nel segmento dei cosiddetti ¿bandi telematici¿, un¿area per la quale, nel solo 2005, prevediamo di assegnare circa 1 miliardo di euro. Ci aspettiamo, pertanto, un¿alta partecipazione delle imprese, perché la competizione deve già partire nella fase di presentazione dei progetti¿.

¿Faremo di tutto ¿ conclude Galati ¿ per dare la massima diffusione e conoscenza di tali bandi¿.

 

Per entrambi i decreti è particolarmente interessante l’agevolazione finanziaria: il 10% dello stanziamento infatti è a fondo perduto; l’ 80% è erogato con un credito agevolato (0,5%) dalla Cassa Depositi e Prestiti e il restante 10% è al tasso ordinario bancario.

 

Caratteristica di queste due deliberazioni è che per la prima volta si attua una politica industriale destinando finanziamenti su settori e su progetti individuati dal mercato stesso sulla base delle potenzialità di sviluppo di nuovi prodotti e di competitività sui mercati nazionali ed internazionali.

 

Il primo decreto prevede lo stanziamento di 360 milioni di per promuovere la realizzazione di poli ad alto contenuto tecnologico, che presentino potenzialità di esportazione sui mercati internazionali e di innovazione digitale di prodotto. Il dispositivo punta a favorire la formazione di raggruppamenti di grandi imprese e di quelle piccole e medie dell’indotto, compresi i relativi centri di ricerca, per sostenere quei settori (come l’ICT, demotica, automotive, nanotecnologie, avionica, bio-tech, etc.) contraddistinti da un’elevata innovazione di prodotto, cioè quelli in cui il fattore critico della innovazione è costituito dalla tecnologie digitali. Una delle caratteristiche dell’intervento governativo è la premialità sui programmi di ricerca internazionale.

 

Saranno valutati come prioritari i “progetti di cooperazione” ad uno stadio di sviluppo avanzato, con potenzialità di crescita occupazionale qualificata su un arco di tempo tra i 2 ed i 5 anni e con possibilità di potenziamento competitivo sui mercati internazionali . Le imprese interessate dovranno presentare i “progetti di cooperazione” entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

 

Il secondo decreto mette a disposizione 270 milioni di per l’innovazione di processo per agevolare programmi di sviluppo pre-competitivo, compresi anche l’attività di ricerca industriale e le attività dei connessi centri di ricerca, finalizzati a promuovere piani di innovazione digitale nei processi aziendali critici, rafforzando l’aggregazione di distretti e filiere industriali.

 

Al relativo bando di gara sono ammessi i consorzi e le società consortili partecipati per almeno il 50% da piccole e medie imprese che esercitino attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi, o un’attività di trasporto; quelle agro-industriali, ossia imprese agricole di trasformazione; le aziende artigiane di produzione di beni, nonché i centri di ricerca con personalità giuridica autonoma. I programmi di sviluppo pre-competitivo, finalizzati non solo all’evoluzione di nuovi prodotti e servizi ma anche alla riduzione dei costi aziendali per l’aumento della competitività, devono avere per oggetto la sperimentazione e la realizzazione, mediante applicazioni informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi all’ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione, commercializzazione e internazionalizzazione.

 

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