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Conservazione dei dati tlc: la Ue propone regole efficienti, rispettose dei diritti dei singoli e delle imprese

Europa


La Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva sulla conservazione dei dati relativi al traffico delle comunicazioni.

La proposta prevede l’armonizzazione a livello dell’UE degli obblighi dei fornitori di servizi elettronici di comunicazione o dei gestori di reti di telecomunicazioni disponibili al pubblico di conservare per un periodo di un anno i dati relativi alla telefonia mobile e alla telefonia fissa e per sei mesi i dati relativi alle comunicazioni via Internet.

 

La proposta di direttiva non si applica al contenuto effettivo delle comunicazioni. Essa include inoltre una disposizione volta a garantire che i fornitori di servizi o i gestori di reti vengano rimborsati dei costi aggiuntivi comprovati in cui potranno incorrere. Per essere adottata la proposta deve essere approvata sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio. Il Consiglio sta al momento esaminando un testo alternativo, una decisione quadro, per la cui adozione sarebbe richiesta unicamente l’approvazione del Consiglio, che consentirebbe la conservazione dei dati fino a tre anni.

 

“Si tratta di una proposta costruttiva ed estremamente equilibrata, che tiene conto dei diritti fondamentali alla sicurezza, alla vita privata e alla tutela dei dati personali, e che salvaguarda al contempo gli interessi di diversi soggetti, in particolare le autorità preposte all’attuazione della legge e i fornitori di comunicazioni” ha dichiarato il vicepresidente della Commissione, Franco Frattini, responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza.

 

I cittadini europei chiedono alle tre istituzioni dell’UE di lavorare assieme su questa questione delicata ma di grande importanza e di costituire un fronte unito nella lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato, per questo il commissario ha aggiunto: “Sono impegnato a lavorare in codecisione con il Parlamento europeo e con gli Stati membri in seno al Consiglio, in particolare con la presidenza britannica, per giungere ad un accordo sulla materia prima della fine dell’anno: la lotta efficace contro il terrorismo ci impone di non perdere tempo”.

 

La proposta è stata elaborata in pieno accordo con la commissaria Viviane Reding, responsabile per la società dell’informazione e i mezzi di comunicazione: “Con mia soddisfazione la proposta adottata quest’oggi è in linea con la nuova strategia di Lisbona della Commissione, che considera il settore dell’informazione e della comunicazione un fattore chiave della competitività dell’Europa. La proposta della Commissione conferisce solide basi giuridiche alle norme in materia di conservazione dei dati, garantisce la codecisione piena del Parlamento europeo e limita i periodi di conservazione dei dati al minimo indispensabile. Diversamente dal testo attualmente in discussione al Consiglio, la proposta della Commissione prevede in particolare che vengano rimborsati tutti i costi aggiuntivi per il settore, per i quali venga dimostrato che sono causati dagli obblighi di conservazione dei dati”.

 

Come emerge chiaramente dalle indagini effettuate in seguito ai tragici avvenimenti di Madrid nel marzo 2004 e di Londra nel luglio 2005, i dati relativi al traffico delle comunicazioni sono un elemento essenziale per gli organi preposti all’attuazione della legge nelle indagini su casi di criminalità grave e di terrorismo, in quanto consentono di rivelare legami di tempo e di luogo tra persone e fatti.

Pertanto, in occasione di una serie di riunioni del Consiglio, si è individuato nella conservazione dei dati relativi al traffico delle comunicazioni uno dei più importanti strumenti di prevenzione e di lotta alla criminalità (organizzata) e al terrorismo, da ultimo nel Consiglio europeo del 16-17 giugno e, successivamente agli attacchi di Londra del 7 luglio, nel Consiglio straordinario dei ministri della Giustizia e degli affari interni del 13 luglio.

 

Nella preparazione della proposta sono stati attentamente soppesati gli aspetti relativi ai diritti fondamentali. Saranno in vigore solide norme in materia di protezione dei dati, dato che si applicheranno le disposizioni generali e specifiche in materia di protezione dei dati fissate dalle direttive 95/46/CE e 2002/58/CE.

Il trattamento dei dati avverrà sotto il totale controllo delle autorità di protezione dei dati esistenti in tutti gli Stati membri. La direttiva è inoltre pienamente in linea con la politica europea sulla tutela dei consumatori.

 

La proposta ha tenuto conto in misura significativa dei lavori in corso su un’iniziativa degli Stati membri relativa ad una decisione quadro sulla stessa materia all’esame del Consiglio dall’aprile del 2004. Tuttavia, la proposta della Commissione si fonda su una diversa base giuridica (il trattato CE invece del trattato UE), il che significa che il Parlamento europeo parteciperà pienamente al processo decisionale.

 

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