Terrorismo: nuove leggi e più collaborazione per scoraggiare l¿uso del Web nella preparazione di attentati

di |

Europa


Charles Clarke - Ministro britannico degli Interni

La recrudescenza del terrorismo nelle ultime settimane ha spinto molti governi a prendere le adeguate contromisure per quel che riguarda la gestione dei dati delle linee telefoniche e delle email.

Queste misure, tuttavia, non possono essere sufficienti a scoraggiare l¿uso della Rete nella preparazione e nella rivendicazione degli attentati e l¿associazione britannica dei Chief Police Officers ha chiesto al governo un nuovo set di leggi che diano ai servizi di sicurezza il ¿potere di attaccare determinati siti Web¿.

La proposta si inserisce in una serie di richieste presentate al Primo Ministro nell¿ambito della lotta al terrorismo e prevede, tra le altre cose, anche l¿introduzione di un nuovo reato relativo all¿uso di Internet ¿per preparare, incoraggiare e facilitare atti terroristici¿.

La richiesta dell¿ACPO ha tuttavia diverse implicazioni che esulano dalla mera lotta al terrorismo, coprendo anche una serie di altri reati che vanno dall¿estremismo interno alla pedopornografia in Rete.

Le forze dell¿ordine hanno gi&#224 facolt&#224 di intervenire su quei siti Web che rientrano nella giurisdizione britannica, ma le minacce pi&#249 gravi provengono dall¿esterno: ¿La questione va oltre i confini nazionali e richiede una massiccia cooperazione internazionale¿, dice l¿ACPO.

¿La necessit&#224 di poteri e garanzie adeguate &#232 implicito¿, ecco perch&#233 il governo deve fare in modo di introdurre nell¿agenda della Ue e del G8, temi caldi come ¿la legalizzazione dell¿hacking, l¿interdizione e il denial of service¿.

Per quel che riguarda l¿introduzione di un nuovo crimine relativo all¿uso della rete nella preparazione di attentati, l¿ACPO giustifica la richiesta con la necessit&#224 di ¿sopprimere l¿uso inappropriato della Rete in rispetto delle attuali capacit&#224 di comunicazione globale¿.

Questa misura preventiva potrebbe essere inclusa nella legislazione anti-terrorismo in preparazione in Gran Bretagna e che permetter&#224 alla polizia e ai servizi di intelligence di intervenire preventivamente per ¿¿proteggere il pubblico e contrastare i messaggi negativi relativi agli arresti per terrorismo¿.

Gi&#224 all¿indomani degli attentati del 7 luglio, il ministro degli interni britannico Charles Clarke aveva fatto pressioni sul Parlamento Europeo e sui ministri della Ue perch&#233 accettassero la necessit&#224 di conservare i dati sulle telecomunicazioni per aiutare polizia e servizi di sicurezza a indagare su terroristi.

Non si tratterebbe, assicura Clarke, di registrare il contenuto di telefonate ed email, ma piuttosto ¿¿l¿ora, la data e la destinazione delle chiamate e dei messaggi¿, sottolineando che compagnie telefoniche e provider di internet dovrebbero conservare i dati per un tempo considerevole, che potrebbe andare da un minimo di sei mesi ad un massimo di qualche anno per agevolare il lavoro investigativo e di monitoraggio di eventuali sospetti.

Attualmente, i dati sul traffico telefonico sia fisso che mobile vengono conservati per tre mesi e poi distrutti in genere dopo l¿emissione della fattura all¿abbonato.

Venerd&#236, intanto, il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto antiterrorismo che include, tra le altre cose, la conservazione per 2 anni di tutti i dati di traffico delle eMail e delle telefonate.

Alessandra Talarico

© 2005 Key4biz.it