Antitrust: ispezioni della Ue nelle sedi europee di Intel

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Sede Intel

La Commissione europea ha condotto diverse perquisizioni nelle sedi di Intel, nell¿ambito di un¿inchiesta, partita nel 2001, su possibili violazioni antitrust del numero uno mondiale dei semiconduttori.

Il portavoce della Commissione europea, Jonathan Todd, ha confermato che i responsabili dell¿ufficio europeo alla Concorrenza, ¿accompagnati dai responsabili delle autorit&#224 nazionali antitrust¿ stanno conducendo delle ispezioni in ¿diverse filiali di Intel in Europa¿, nonch&#233 nelle sedi di ¿un certo numero di societ&#224 informatiche che producono o vendono personal computer¿.

La societ&#224 statunitense non ha commentato la notizia, certo &#232 che le indagini dell¿antitrust sulle presunte pratiche anticoncorrenziali del gigante dei chip dovrebbero giungere a un punto di svolta.

L¿inchiesta era partita su segnalazione di AMD nel 2001: la Ue aveva allora aperto un fascicolo per abuso di posizione dominante nel mercato dei microprocessori per Windows, abuso compiuto attraverso operazioni di marketing non proprio ortodosse.

L¿indagine si &#232 poi arenata fino all¿anno scorso, quando Bruxelles ha deciso di riaprire l¿inchiesta, avviando anche l¿incriminazione formale di Italia e Germania, accusate di aver favorito l¿uso di chip Intel sul mercato, dettando particolari procedure che avrebbero escluso senza motivo la concorrenza nell¿ambito di bandi pubblici per la fornitura di materiale informatico.

A marzo di quest¿anno, la Commissione ha ripreso il dossier in seguito alle segnalazioni della Fair Trade Commission giapponese, che ha accusato la societ&#224 americana di avere violato l”articolo 3 della legge anti-monopolio giapponese.

Secondo la FTC, la filiale giapponese di Intel, avrebbe offerto degli sconti ¿particolari¿ ad almeno cinque costruttori informatici nipponici in cambio della promessa di non acquistare o di limitare l¿acquisto di chip fabbricati da societ&#224 concorrenti come la Advanced Micro Devices o la Tranmeta.

In base ai dati diramati dall¿antitrust nipponico ¿ che gi&#224 nell¿aprile dello scorso anno aveva mandato dei commissari a perquisire la sede della societ&#224 nell¿arcipelago – Intel opera in Giappone in posizione monopolistica, controllando circa il 90% del mercato dei microprocessori.

AMD, da canto suo, ha depositato due ricorsi in Giappone per un risarcimento danni da 55 milioni di dollari.

Negli Usa, invece AMD ha intentato una causa nel Delaware, accusando Intel di aver esercitato pressioni su 38 societ&#224, tra cui Dell e Sony.

Intel, da canto suo, ha sempre ribadito l¿assoluto rispetto delle regole, ¿sia nei rapporti con i clienti che con la concorrenza¿.

Secondo il presidente di Intel, Craig Barrett, la societ&#224 si &#232 ¿¿sempre mossa nella piena osservanza di leggi e regolamenti e non ha mai lesinato i fondi per la formazione del personale al rispetto delle regole¿.

Alessandra Talarico

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