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Dopo mesi di trattative, la Cina ha acconsentito a firmare il piano con cui si intende creare la più grande cooperazione tra diversi Paesi del mondo per analizzare le campagne di spam, ricercarne le origini e incoraggiare gli ISP in tutto il mondo ad adottare misure appropriate per difendere gli utenti più ingenui.
Dopo aver annunciato, il mese scorso, un piano che dovrebbe tradursi in una nuova legge entro il 2006, la Cina ¿ secondo Paese produttore di spam dopo gli Stati Uniti ¿ ha infatti aderito piano di collaborazione e di lotta contro lo spam, partito dalla Gran Bretagna.
La coalizione, che punta a coordinare le azioni pubbliche e private nella lotta contro la posta spazzatura, ha già al suo attivo l¿operazione ¿spam zombie¿.
Soddisfazione per l¿adesione della Cina al “London Action Plan on Spam Enforcement Collaboration” è stata espressa dagli esperti dei SophosLabs di Sophos, azienda leader nella produzione di software antispam e antivirus per le aziende.
In aprile Sophos ha riportato che più del 10% dello spam proviene da computer cinesi. La maggior parte di questo spam viene inviato attraverso computer compromessi, conosciuti come “zombie”, sotto il controllo di hacker in remoto e all”insaputa dei proprietari.
¿È una notizia grandiosa che la Cina abbia abbracciato quest”alleanza internazionale per combattere lo spam. Dopo gli U.S.A. e la Corea del Sud, la Cina è uno dei maggiori produttori di spam del mondo, e una cooperazione globale per affrontare il problema non può che essere accolta favorevolmente¿, ha dichiarato Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos.
¿In ogni caso, gli utenti devono essere informati che la battaglia non è finita – ed è improbabile che la quantità di spam prodotta attualmente possa diminuire rapidamente. Il miglior modo di difendersi è istallare un software antispam e fare pressioni sul proprio ISP, affinché garantisca una protezione efficace contro virus e spam. Anche se le autorità hanno colpito duramente chi usa il computer per vendere prodotti pubblicizzati tramite lo spam,i produttori di spam sono pronti a cambiare Paese per continuare il loro operato¿, continua Cluley.
Sophos raccomanda alle aziende di adottare una protezione multilivello e di implementare pratiche ottimali sull”uso degli account di posta. Inoltre, l”utente può ridurre al minimo l”impatto delle eMail indesiderate seguendo delle semplici linee guida.
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