Progetto Galileo: Eurely e iNavSat presenteranno un’offerta comune

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I due consorzi in lizza per la concessione del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo ¿ Eurely (Alcatel, Finmeccanica, Aena, Hispasat) da una parte e iNavSat (EADS, Thales, Immarsat) dall’altra ¿ uniranno le loro forze per fare un¿offerta comune, che dovrebbe essere presentata entro il prossimo 20 giugno.

 

l’indiscrezione è trapelata dalle pagine del Financial Times Deutschland, che cita una fonte vicina a una delle società coinvolte.

La decisione finale dovrà essere presa entro il 27 giugno e non si esclude comunque che l’assegnazione della concessione vada a uno solo dei due consorzi.

 

Sin dall’avvio del progetto, l’Unione europea ha deciso che la gestione delle fasi di spiegamento e sviluppo sarà affidata ad un concessionario privato.

La scelta del concessionario spetta esclusivamente all’impresa comune Galileo, istituita il 21 maggio 2002 da un regolamento del Consiglio. l’impresa comune è dotata di personalità giuridica completa e agisce in modo autonomo.

 

La procedura di selezione del concessionario è stata avviata il 17 ottobre 2003 con la pubblicazione di un bando di concessione nella Gazzetta ufficiale. Le due candidature ancora in lizza provengono rispettivamente dai consorzi ¿Eurely¿, composto da Alcatel, Finmecanica, d’Hispasat e AENA, e ¿Inavsat¿ che vede la partecipazione di EADS, Thales e Inmarsat.

Dopo aver esaminato attentamente le due offerte, l’impresa comune Galileo è giunta alla conclusione che lo scarto tra le due proposte è minimo.

 

Il mese scorso, infine, la Commissione ha ammesso che sarebbe effettivamente in corso una ¿riflessione¿ su una possibile fusione delle offerte dei due consorzi.

 

Uno scenario, però, a cui la Germania si oppone strenuamente fin dall’inizio.

 

Il portavoce del commissario Ue ai Trasporti Jacques Barrot, che si occupa del dossier Galileo, aveva tuttavia spiegato che se mai si fosse materializzato un progetto di fusione, ¿bisognerebbe rivedere le condizioni economiche, finanziarie e giuridiche¿, nonché assicurarsi delle garanzie sui finanziamenti privati, sulla capacità di attaccare dei nuovi mercati e sulla ricerca e l’innovazione.

 

Nei giorni scorsi, intanto, nel progetto Galileo è entrata anche l’Ucraina: l’accordo è stato firmato a Kiev da François Lamoureux, Direttore generale dell’energia e dei trasporti, e da Oleh Shamshul, viceministro ucraino degli Affari Esteri.

 

Dopo la Cina e Israele, l’Ucraina è il terzo Paese a unirsi ufficialmente al progetto Galileo: discussioni sono in corso con l’India, la Russia, la Corea del Sud, il Brasile, il Cile, il Messico, la Malesia e l’Australia.

Il sistema Galileo ¿ che sarà formato da 30 satelliti di cui 27 operativi e 3 di riserva ¿ stazionerà in tre orbite circolari mediane alla Terra, a un¿altitudine di 23.616 km con un¿inclinazione di 56 gradi dall’equatore.

 

Si tratta tra l’altro del primo sistema civile di radionavigazione via satellite: i due sistemi attualmente in funzione ¿ l’americano GPS e il russo Glonass ¿ furono infatti concepiti in un¿ottica militare e restano prima di tutto delle infrastrutture militari.

 

La costellazione di satelliti garantirà lo sviluppo di una nuova generazione di servizi universali nel campo dei trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), dei servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), della giustizia (controlli frontalieri), dell’ambiente, dell’agricoltura.

 

Galileo creerà 150 mila posti di lavoro di alto profilo e il mercato dei servizi e delle infrastrutture che ne deriverà è stimato in circa 9 miliardi di euro all’anno.

Alessandra Talarico 

 

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