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TDT: GB, Spagna e Francia procedono speditamente, ma manca ancora un modello economico di riferimento

Europa



Da una parte all¿altra del mondo, Istituzioni e operatori stanno lavorando alacremente per procedere al passaggio dalla Tv analogica a quella digitale terrestre (TDT), che insieme alla TV ad alta definizione (High Definition TV ¿ HDTV) rappresentano le odierne sfide di broadcaster e fornitori di contenuti.

L¿Unione europea ha fissato recentemente al 2012 la deadline per il definitivo abbandono della trasmissione in analogico e Viviane Reding, Commissario Ue alla Societ&#224 dell¿Informazione e Media, intervenendo alcuni giorni fa alla Conferenza europea sulla HDTV, ha sottolineato i grandi vantaggi, per operatori e semplici telespettatori, apportati dalla televisione digitale.

¿Fissando al 2012 la data ultima per l¿abbandono del segnale analogico – ha detto la Reding – intendo dare un segnale politico ai player del mercato e ai clienti, in modo che capiscono che la Tv digitale terrestre sar&#224 presto una realt&#224. Prima si realizzer&#224 lo switch-over, prima ci saranno vantaggi per le aziende e per i cittadini¿.

Il Commissario ha aggiunto che ¿il coordinamento paneuropeo per l¿uso dello spettro permetter&#224 ai cittadini di accedere a nuovi servizi che combinano la telefonia mobile e il broadcasting, come la diffusione mobile di dati video (datacasting) o di contenuti multimediali¿.

Stando ai documenti della Ue, la Gran Bretagna &#232 il Paese pi&#249 avanzato per quanto riguarda il lancio della TDT, che vanta una quota di mercato del 57%. E bisogna dire che sta procedendo molto speditamente. E¿ di queste ore la notizia che la radiotelevisione pubblica britannica, BBC, aumenter&#224 di 328 milioni di euro le spese per i servizi new media. Sar&#224 rinnovata la programmazione delle nuove piattaforme, compresa la Tv e la radio digitale e i telefonini di nuova generazione.

L¿azienda pubblica investir&#224 anche nello sviluppo di infrastrutture tecnologiche, per agevolare il piano di switch-over della televisione digitale terrestre.

Al momento, il 16% delle case britanniche fruiscono della Tv digitale terrestre, che comunque arriva a coprire il 74% delle abitazioni.

Nonostante l¿ampia copertura, il governo ha deciso di posticipare lo switch-off dal 2010 al 2012.

Questo slittamento permette di ridurre il rischio di disturbi del segnale, ma crea inutili barriere all¿apertura del mercato anche ai nuovi servizi convergenti, che potrebbero essere forniti nello spettro attualmente bloccato dal simulcasting. Recentemente la Gran Bretagna ha deciso di estendere la copertura della TDT fino al 97% della popolazione, rifiutando, per&#242, l¿approccio multipiattaforma.

Altra novit&#224 di rilievo nel panorama televisivo europeo: la Spagna ha adottato il 6 giugno scorso, la controversa legge sulla TDT, che ha ottenuto il voto del Parlamento dopo che sono stati respinti gli emendamenti apposti dal partito conservatore.

Le nuove disposizioni aprono le porte al lancio di nuovi canali televisivi analogici, fissano al 2010 lo switch-off della TDT e prevedono uno secondo multiplex per 17 regioni (le cosiddette Comunidades Autonomas).

La legge permetter&#224 anche a Sogecable di trasformare la payTv CanalPlus in una Tv privata, con grande scontento da parte delle emittenti Telecinco e Antena3, che hanno gi&#224 sollevato un¿ampia polemica.

Al governo Zapatero resta adesso da approvare, prima dell¿estate, un Piano tecnico che fisser&#224 la nuova mappattura per la TDT. La domanda di servizi televisivi in digitale &#232 condizione necessaria per il successo del passaggio alla nuova tecnologia, ma &#232 importante che ci sia la coordinazione dei broadcaster perch&#233 l¿implementazione tecnica e commerciale avvenga senza difficolt&#224.

Saranno, inoltre, riallocati i tre multiplex di Quiero che prevede di lanciare una piattaforma TDT in chiaro per la fine dell¿anno.

Altro Paese che recentemente ha accelerato la marcia &#232 la Francia, dove alcuni giorni fa sono partititi i primi test di TDT sul telefonino.

Le vendite dei decoder sono incoraggianti, ma questo ottimismo non &#232 condiviso dalla stampa d¿oltralpe che, invece, evidenzia alcune preoccupazioni.

¿Questa nuova forma di televisione arriva in un contesto pubblicitario difficile. Gli investimenti sono in calo e i pi&#249 importanti operatori televisivi, come TF1 e M6, non prevedono una ripresa per i prossimi mesi¿, scrive Le Figaro, preannunciando una ¿sanguinosa battaglia¿ tra i player che si contenderanno gli inserzionisti pubblicitari.

Secondo Yacast, agenzia di monitoraggio del mercato pubblicitario, France 4, NT1, W9 e NRJ12 hanno distribuito ad aprile 9.376 spot per entrate lorde di 1,694 milioni di euro.

¿Cifre che ¿ secondo Fr&#233d&#233ric Degouy, direttore Tv di Initiative ¿ devono essere riviste, visto che la maggior parte di questi canali sono diffusi anche via cavo, satellite e ADSL e appartengono al paesaggio audiovisivo di completamento¿.

Degouy ricorda dalle pagine di Le Figaro che al momento ¿¿la TDT non rappresenta che un po¿ pi&#249 di 400.000 case, troppo poco per farne un mercato pubblicitario a tutto tondo¿.

Anche se l¿arrivo dei canali tematici potrebbe attrarre nuovi inserzionisti, che erano rimasti indifferenti davanti all¿arrivo del cavo e del satellite.

Le preoccupazioni potrebbero rientrare davanti al lancio, previsto per settembre, dei nuovi canali pay. Il numero degli abbonamenti potrebbe sollevare l¿interesse dei pubblicitari e cambiare le sorti di questo nascente mercato.

Documentazione Ue relativa al passaggio dall¿analogico al digitale terrestre

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sulla Tv digitale terrestre

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