Tlc: l¿Italia offre il suo sostegno al Marocco per lo sviluppo delle reti e la regolamentazione del mercato

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Mario Landolfi - Ministro delle Comunicazioni

L”Italia offrir&#224 il sostegno della sua esperienza di paese leader nel settore allo sviluppo delle telecomunicazioni nel Marocco, cogliendo cos&#236 l”opportunit&#224” di rendere pi&#249 significativa la sua presenza nel Paese.

E” quanto prevede l”accordo firmato a Rabat dal ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, e dal ministro delegato per gli Affari economici e generali del Marocco El Alami.

L”accordo affonda le sue radici nel memorandum d”intesa italo-marocchino firmato a Roma il 4 marzo 2003 e che individua alcune forme di collaborazione come lo scambio di informazioni sulle politiche di regolamentazione del settore delle tecnologie dell”informazione e della comunicazione; l”applicazione delle nuove tecnologie al servizio postale; la produzione audiovisiva e il contenuto digitale; la normativa in materia di propriet&#224 intellettuale; la formazione nel settore dell”industria delle tecnologie dell”informazione e della comunicazione.

Oggi si &#232 anche per la prima volta a Rabat il comitato di sorveglianza previsto dallo stesso memorandum di intesa che deve stabilire il programma e il calendario delle azioni prioritarie di cooperazione.

L”accordo, ha sottolineato Landolfi, ¿consentir&#224 al nostro Paese, che e” gi&#224 terzo fornitore del Marocco dopo Francia e Spagna e quarto cliente dopo Francia, Spagna e Regno Unito di rendere pi&#249 significativa la sua presenza in Marocco¿.

Nella due giorni a Rabat, prima uscita internazionale di Landolfi, ¿si e” parlato anche di Poste – ha spiegato il ministro – e di sicurezza delle reti, questione particolarmente sentita nel Paese anche perch&#233 investe problemi come il terrorismo¿.

Centrale anche il tema della televisione e in particolare dello sviluppo del digitale terrestre: ¿Qui – ha detto Landolfi – ci sono ovunque parabole, ma si vorrebbe passare rapidamente alla nuova tecnologia. Ora si metteranno al lavoro le delegazioni a livello tecnico: poi ho invitato a Roma il mio omologo, ministro Babil Benabdellah, per siglare un memorandum d”intesa sul digitale terrestre, ci auguriamo entro il 2005¿.

Il Marocco, ha aggiunto il ministro, ¿ha un”orografia particolare che rende molto serio il problema del divario tecnologico: il digitale terrestre, ma anche l”impegno dell”Italia sul fronte dalla larga banda e del WiMax possono contribuire ad affrontare tale divario¿.

Della delegazione ministeriale fanno parte diverse imprese italiane, come Poste, Rai Way, Tsf, Elsag, Telespazio, Federcomin.

Landolfi ha anche auspicato che imprese italiane possono partecipare all”imminente gara internazionale per una licenza di telefonia mobile che scade a met&#224 luglio.

Tra i Paesi pi&#249 avanzati dell”Africa e del mondo arabo, secondo forse solo al Sudafrica, il Marocco ha progressivamente privatizzato la compagnia telefonica di bandiera, Maroc Telecom, che ora e” per il 51% dei francesi di Vivendi ed e” quotata in Borsa a Casablanca e Parigi.

Maroc Telecom ha visto passare nell”ultimo anno le postazioni pubbliche da 92 mila a 136 mila e i collegamenti Internet veloce da 2.500 a 60.000. L”utile netto previsto e” di 500 milioni di euro.

L”altro gestore e” Meditel (32% Telefonica, 32% Portugal Telecom pi&#249 un socio locale).

Gli abbonati alla telefonia mobile sono 6 milioni per Maroc Telecom e 3 milioni per Meditel su una popolazione di 30 milioni di persone: in pratica, un marocchino su tre possiede un cellulare.

Nel paese sono presenti come produttori di telefonini e reti Nokia, Samsung, Ericsson e Motorola.

Tra i principali investitori italiani, Italcementi, Stm Microelectronics, Pirelli e Eni. L”Italia e” anche presente con oltre 20 programmi e progetti di cooperazione, per un valore di 200 milioni di euro. Nel paese lo scorso anno e” stata anche istituita l”Haca, cio&#232 l”alta autorit&#224 per la comunicazione audiovisiva, il cui primo compito sar&#224 rilasciare nei prossimi mesi le licenze per la radio FM e per le tv private. (a.t.)

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