Tv via cavo: NTL e Telewest a un passo dalla fusione. Tremano gli operatori britannici

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Dopo gli Stati Uniti, anche gli operatori via cavo britannici scoprono i vantaggi della concentrazione. NTL e Telewest, numero uno e due del settore in Gran Bretagna, stanno analizzando la fattibilit&#224 di una fusione. Il primo sar&#224 assistito dalla banca americana Goldman Sachs, il secondo da Rotschild e Deutsche Bank.

Da diversi mesi, ormai, circolano indiscrezioni su una possibile operazione che coinvolga i due gruppi americani, le cui principali attivit&#224 sono concentrate sul mercato britannico. Una fonte ha commentato che le trattative tra le due societ&#224 potrebbero protrarsi per diverse settimane o anche mesi.

L¿idea di una fusione &#232 supportata da una serie di elementi: le due societ&#224 hanno diversi azionisti in comune, tra cui i fondi d¿investimento WR Huff Asset Management. E ancora, in previsione di questa fusione il mese scorso NTL ha venduto le proprie attivit&#224 in Irlanda per 325 milioni di euro a una filiale di Morgan Stanley.

L¿operazione dar&#224 vita a un gruppo stimato in circa 8,6 miliardi di euro, che potr&#224 competere con BT nelle telecomunicazioni e con l¿operatore di Tv satellitare BSkyB.

La nuova unit&#224 controllerebbe, infatti, il 42% del mercato britannico della banda larga e il 23% di quello della payTv. Taglierebbe i costi di marketing e sarebbe in una posizione migliore per negoziare i diritti di ritrasmissione dello sport e la diffusione di film.

NTL ha registrato un fatturato di 2,1 miliardi di sterline nel 2004 e vanta circa 3 milioni di clienti, Telewest 1,75 milioni (per 1,3 miliardi di sterline di fatturato).

Come sottolinea la stampa estera, questa operazione segna la fine delle illusioni della new economy e delle sfrenate ambizioni dei gruppi americani in Europa.

Le Figaro scrive che alla fine degli anni ¿90, NTL e il suo giovane presidente, Barclay Knapp, sono stati gli idoli degli investitori. Era il 1993 quando Knapp &#232 sbarcato in Gran Bretagna, dopo aver fatto fortuna negli Stati Uniti nel settore della telefonia mobile.

Il cavo inglese era allora nelle mani di 24 player. Barclays Knapp &#232 subito entrato in competizione con il magnate australiano dei media, Rupert Murdoch, che tra l¿altro controlla attraverso la News Corp la payTv BSkyB.

NTL ha cominciato a operare sul mercato televisivo, ma anche su Internet e la telefonia, attirando l¿interresse di Microsoft. Inoltre &#232 riuscito a persuadere France T&#233l&#233com (vedi scheda) a finanziare le proprie ambizioni. Nel luglio 1999, l¿operatore francese ha investito 5,43 miliardi di euro in NTL, nella speranza di affermarsi con forza sul mercato britannico del cavo.

Nel marzo 2000, per&#242, lo scoppio della Bolla Internet ha fatto crollare le illusioni di NTL e di Telewest, le due societ&#224 si sono trovate a fare i conti con un pesante indebitamento, che li ha spinti ad aprire la procedura fallimentare.

Dopo dieci anni a capo di NTL, Barclay Knapp, accusato dagli investitori per la sua politica d¿acquisizioni troppo aggressiva, ha gettato la spugna nell¿agosto 2003.

Lo ha sostituito Simon Duffy, ex-direttore finanziario di Orange, divisione mobile di France T&#233l&#233com.

I due operatori via cavo hanno avviato cos&#236 un piano strategico per tornare in utile. Da qui l¿idea della fusione, reclamata da diverse parti. Ma il rifinanziamento delle due societ&#224 e la struttura dell¿azionariato rende difficile poter realizzare una fusione in tempi rapidi. Ma, secondo molti esperti, le attuali negoziazioni potrebbero questa volta avere buon esito e portare alla nascita di un gigante sul mercato britannico del cavo.

Raffaella Natale


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