World Newspapers Congress: gli editori mondiali puntano a Internet. Tra un po´ leggeremo solo quotidiani online?

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Il New York Times preferisce puntare agli utenti Internet, piuttosto che modificare la propria veste editoriale e passare al formato tabloid.

Lo ha dichiarato stamani il patron Arthur O. Sulzberger, al 58th World Newspapers Congress (Seul, 29 maggio-2 giugno), organizzato dalla World Association of Newspapers (WAN).

Il famoso quotidiano americano (1,1 milioni di copie) ha impiegato ¿troppo tempo¿ a rendersi conto di alcuni problemi che riguardavano la propria redazione e a intervenire, ha riconosciuto Sulzberger, chiaro il riferimento allo scandalo Jason Blair che ha minato la credibilit&#224 del giornale.

Dopo 10 anni di perdite sul Web, il New York Times comincia adesso a rafforzare la propria posizione in Internet, grazie alla raccolte pubblicitaria e ai servizi pay del proprio sito, e continuer&#224 in questo progressivo passaggio alla digitalizzazione.

Sulzberger si colloca cos&#236 al centro del dibattito che ha anima questo Congresso, che &#232 quello dello stretto rapporto che si &#232 venuto a creare tra quotidiani e Internet, grazie anche all¿ampia diffusione delle connessioni a banda larga.¿La broadband riveste un ruolo importante per il nostro futuro¿, ha aggiunto.

Riguardo, invece, alla decisione di molti giornali di passare al formato tabloid, il patron del New York Times ha dichiarato che non ne vede la ragione.

¿E¿ un buon mezzo per ridurre i costi ¿ ha spiegato ¿ ma riduce notevolmente il volume degli articoli¿.

La ¿qualit&#224¿ e la ¿credibilit&#224¿ sono fondamentali per la stampa quotidiana, ha aggiunto, precisando che il caso Jason Blair (giornalista che aveva pubblicato alcune interviste false, ndr) &#232 stato un segnale d¿allarme per il giornale.

La decisione del New York Times di puntare al formato digitale, evidenzia la tendenza di tutto il mercato internazionale della stampa.

Non molto tempo fa, il magnate dei mediaRupert Murdoch, presidente della News Corporation, proprietaria di 175 giornali nel mondo, ha sottolineato questo trend davanti all¿American Society of Newspaper Editors.

Murdoch ha commentato che il 44% degli americani tra i 18 e i 34 anni visitano quotidianamente un portale Internet per informarsi di ci&#242 che accade. E solo il 19% di questi, comprano un giornale.

Dato ancora pi&#249 preoccupante per gli editori, tra questi giovani, che dovrebbero essere il futuro target della stampa quotidiana, il 39% prevede di utilizzare sempre di pi&#249 Internet per l¿informazione, mentre solo l¿8% dice che si riferir&#224 a un giornale.

Il tycoon australiano ha evidenziato che dietro questa tendenza non c¿&#232 il disinteresse dei giovani per ci&#242 che avviene nel mondo, tutt¿altro. E¿ che si sta affermando un nuovo modo di fruire dell¿informazione, che privilegia la rapidit&#224, la variet&#224 e la semplicit&#224.

E Murdoch ha dato le nuove dritte. I suoi redattori dovranno studiare le diverse vie percorribili per dare al pubblico ci&#242 che chiede, contenuti online e nuovi servizi.

Una posizione, quella del magnate, ben condivisa da Timothy Balding, direttore generale della WAN, che ha sottolineato quanto il successo della stampa dipenda da una strategia di innovazione costante e che questo significa anche verificare la praticabilit&#224 di nuovi canali di diffusione, come per esempio Internet.

Le recenti indagini parlano chiaro e, giusto per citare il caso degli Stati Uniti, sono sempre di pi&#249 gli utenti si affidino a Internet per le informazioni quotidiane, abbandonando il cartaceo.

Secondo i dati dell¿Audit Bureau of Circulations, la diffusione media di quotidiani ha perso l¿1,9% negli ultimi sei mesi, a dispetto di una forte crescita economica.

Il fenomeno si spiega con la concorrenza di altri media. La televisione via cavo, con i canali di informazione a rullo continuo, ha fatto perdere ai giornali una parte di lettori.

Ma adesso &#232 soprattutto Internet il nemico/amico della carta stampata. L¿ampia diffusione della banda larga permette ai tradizionali lettori dei giornali di passare molto pi&#249 tempo online, mentre i giovani che non hanno stabilito ancora un rapporto di fidelizzazione con un quotidiano, passano pi&#249 facilmente all¿informazione online. E¿ chiaro che i quotidiani dovranno adattarsi all¿evolversi dei tempi e pensare anche alla diffusione online.

Raffaella Natale


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